«Aver cambiato» intransitivo
Moderatore: Cruscanti
«Aver cambiato» intransitivo
In due traduzioni del Secondo Discorso di Rousseau, la prima del Cittadino Niccolò Rota (Venezia, 1797), ora in Liber Liber; la seconda di Rodolfo Mondolfo (1877-1976) trovo cambiare intransitivo coniugato con l’ausiliare avere: “I tempi di cui io son per parlare, sono ben lontani: quanto tu hai cambiato da quello che eri!”, “Come hai cambiato tu da quel che eri!”. Qualcuno sa spiegare quest’uso, se ha qualche fondamento storico o altro?
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Re: «Aver cambiato» intransitivo
Il Devoto-Oli dice che cambiare intransitivo prevede entrambi gli ausiliari:
1 (aus. essere). Subire mutamenti, modificarsi, trasformarsi: il tempo sta cambiando; negli ultimi anni la vita è molto cambiata ║ Di persona, diventare diverso nell’aspetto, nel comportamento, nel carattere: da qualche tempo è molto cambiato.
2 (aus. avere). Mutare relativamente a qualcosa (+ di): c. di posto, d’opinione.
1 (aus. essere). Subire mutamenti, modificarsi, trasformarsi: il tempo sta cambiando; negli ultimi anni la vita è molto cambiata ║ Di persona, diventare diverso nell’aspetto, nel comportamento, nel carattere: da qualche tempo è molto cambiato.
2 (aus. avere). Mutare relativamente a qualcosa (+ di): c. di posto, d’opinione.
Re: «Aver cambiato» intransitivo
E' un fatto però che nel mio esempio cambiare è inteso in senso assoluto
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