«Strudel»
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ilparoliere
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«Strudel»
Secondo voi lo strucolo è la stessa cosa dello strudel? 
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Re: «Strudel»
Direi di sí. 
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Re: «Strudel»
Dal punto di vista concettuale, si tratta, come detto, della stessa cosa, ma come al solito ci sono alcune considerazioni da fare. 
La prima è che strucolo non è registrato nei dizionari italiani, se si esclude la voce del DOP, che lo definisce «nome triestino per lo strudel»; è dunque da considerare un termine dialettale (o comunque locale), con i limiti già diverse volte evidenziati in altri casi simili.
La seconda è che di strucoli ce ne sono tantissimi tipi, dolci e salati, cotti in forno e (piú spesso) bolliti, avvolti in un canovaccio, in pentola. Una delle poche «coincidenze» è proprio quella dello strudel piú famoso, lo strudel di mele (o apfelstrudel), che in Friuli Venezia Giulia si chiama strucolo (o struccolo) de pomi.
Infine, c'è da dire che il termine strucoli/struccoli, al plurale, è talvolta usato anche per un altro dolce tipico di questa regione, il cui nome principale è strucchi: si tratta, precisamente, di fagottini ripieni, che tra l'altro si fregiano della denominazione P.A.T. (Prodotti agroalimentari tradizionali italiani) per il Friuli Venezia Giulia. Lo stesso riconoscimento riguarda, stavolta in Trentino e in Alto Adige, proprio lo strudel (ma, ovviamente, col suo nome tedesco e non quello giuliano).
Nel complesso, la mia impressione è che l'uso in italiano della parola strucolo, per indicare uno strudel qualsiasi, non sia impossibile, ma possa risultare un po' difficoltoso. Trattandosi di termine regionale, d'acchito farebbe pensare a una preparazione diversa (ad esempio salata, oppure bollita): quindi, per me, occorrerebbe almeno specificare «strucolo di mele». Insomma, penso che siamo in un caso simile a quello di cuscussú o di ratatuia.
La prima è che strucolo non è registrato nei dizionari italiani, se si esclude la voce del DOP, che lo definisce «nome triestino per lo strudel»; è dunque da considerare un termine dialettale (o comunque locale), con i limiti già diverse volte evidenziati in altri casi simili.
La seconda è che di strucoli ce ne sono tantissimi tipi, dolci e salati, cotti in forno e (piú spesso) bolliti, avvolti in un canovaccio, in pentola. Una delle poche «coincidenze» è proprio quella dello strudel piú famoso, lo strudel di mele (o apfelstrudel), che in Friuli Venezia Giulia si chiama strucolo (o struccolo) de pomi.
Infine, c'è da dire che il termine strucoli/struccoli, al plurale, è talvolta usato anche per un altro dolce tipico di questa regione, il cui nome principale è strucchi: si tratta, precisamente, di fagottini ripieni, che tra l'altro si fregiano della denominazione P.A.T. (Prodotti agroalimentari tradizionali italiani) per il Friuli Venezia Giulia. Lo stesso riconoscimento riguarda, stavolta in Trentino e in Alto Adige, proprio lo strudel (ma, ovviamente, col suo nome tedesco e non quello giuliano).
Nel complesso, la mia impressione è che l'uso in italiano della parola strucolo, per indicare uno strudel qualsiasi, non sia impossibile, ma possa risultare un po' difficoltoso. Trattandosi di termine regionale, d'acchito farebbe pensare a una preparazione diversa (ad esempio salata, oppure bollita): quindi, per me, occorrerebbe almeno specificare «strucolo di mele». Insomma, penso che siamo in un caso simile a quello di cuscussú o di ratatuia.
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- Infarinato
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Re: «Strudel»
Sí, ne ho già scritto altrove: non è possibile tradurre quelli che sono a tutti gli effetti dei nomi propri di specialità gastronomiche estere (come, del resto, non è possibile tradurre davvero panettone o cappuccino in lingue diverse dall’italiano). Sicuramente a livello connotativo, ma spesso anche sul piano denotativo, nessuna soluzione risulterà mai del tutto adeguata.
Ciò che è possibile, anzi direi auspicabile, è trovare traducenti generici cui poter ricorrere laddove non sia necessaria l’assoluta precisione filologica, o anche in contesti in cui tale precisione sia richiesta, ma solo dopo aver citato il nome nella lingua originale, proseguendo poi con un’opportuna perifrasi nostrana.
Ciò che è possibile, anzi direi auspicabile, è trovare traducenti generici cui poter ricorrere laddove non sia necessaria l’assoluta precisione filologica, o anche in contesti in cui tale precisione sia richiesta, ma solo dopo aver citato il nome nella lingua originale, proseguendo poi con un’opportuna perifrasi nostrana.
Re: «Strudel»
Se adottassimo strucolo per lo strudel, dovremmo specificare strucolo triestino e strucolo austriaco, con le scomodità del caso. Però in questo caso è quantomeno possibile, dato che strucolo non è per il momento protetto da nessun disciplinare (DOP, IGP, STG, PAT…).
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