SinoItaliano ha scritto:Anche: il blitz «italiano» e la razzia «tedesca».
Forse un po' dappertutto il forestierismo è sentito come chic, di alta classe.
All'origine, prima degli abusi attuali, secondo me non era solo questione di "classe".
Se osservo un fenomeno/oggetto "nuovo" - cosa frequente nel campo scientifico, da cui il proliferare di termini tecnici stranieri, che in genere non ricoprono l'intera gamma di significati che hanno nella lingua di origine, ma ne fissano uno solo, molto specifico - spesso è necessario che gli trovi un nome. E fra un insieme di suoni di fantasia, e un nome già esistente, forse per pigrizia, vado a prendere quello esistente, sia pure in un'altra lingua. 
Nel trasferirlo all'italiano, istintivamente lo percepisco come legato unicamente a quel nuovo significato, senza alcuna possibilità di confusione con l'equivalente termine nostrano che, essendo ben noto in tutte le sue accezioni, ci appare come "generico". A differenza appunto della parola straniera che, per nostra ignoranza dell'altrui lingua, ci sembra molto precisa e incisiva. E che di fatto lo è, dato che per noi si lega a uno e un solo oggetto.
Così, per tornare all'esempio citato sopra, se parlo di "razzia" o "incursione" posso voler significare tutta una serie di cose diverse, spesso non coincidenti con ciò che ho in mente. Mentre un "blitz" dei carabinieri mi appare molto più preciso nell'indicare quell'azione rapida e a sorpresa fatta però da forze legalmente riconosciute, che non trova riscontro nell'idea sottesa a "razzia". Lo stesso specularmente può essere per i tedeschi.
Questo in termini di "psicologia della comunicazione". Cosa che però non autorizza a mietere a piene mani dai vocabolari altrui, per indicare oggetti assolutamente banali e che hanno già un loro nome, come poi invece è accaduto e sta accadendo!