Infarinato ha scritto:Sixie ha scritto:Infarinato ha scritto:Una scrizione quale *
heiteraggio richiama piuttosto il tedesco
heiter («allegro»)… :?
No, Infarinato, il tedesco
heiter si pronuncia
h-ai-ter, come in Heimat, ad esempio.
Certo, lo so bene, ma mi spiega allora secondo quale logica uno, in italiano, dovrebbe [
semi]adattare [il prefissoide]
hater in
heiter (per rendere —
presumo— piú perspicuo il valore fonetico di quella
a inglese), mentre per lo
heiter tedesco (appartenente, fra l’altro, a una lingua meno conosciuta/studiata in Italia) uno dovrebbe sapere [
per iscienza infusa] che si pronuncia con /-ai-/ e non [
semi]adattare anche quello in *
haiter? :shock:
Proprio perché la lingua tedesca è poco conosciuta/studiata (amata) in Italia, il semi-adattamento in
heiter -aggio non corre alcun rischio di essere confuso con l'omografo
heiter aggettivo tedesco 'allegro'.
Naturalmente, questo è un mio pensiero al riguardo; nonostante conosca il tedesco ( o forse proprio per quello), non mi verrebbe mai in mente di confondere il primo significato con il secondo.
A me sembra che il tedesco e l'italiano si
oppongano in qualche modo a formazioni di questo tipo, mentre in
Denglisch sono abbastanza comuni.
I tedeschi non avrebbero problemi ad accettare un
Hater per
Hasser e a formare una parola
Komposita come
Hater-heit per indicare una 'cattiveria' di genere differente dalla comune
Bosheit.
Tornando al nostro
hater, credo che il sentimento che lo muove sia l'invidia e il rancore più che l'odio vero e proprio.
Si dovrebbe indagare questo aspetto per trovare una soluzione altra per quel
hateraggio o
eiteraggio del quale, forse, ricordo male l'esatta terminologia, che avrebbe potuto essere - in alternativa - 'heiterata'.
Si, potrebbe essere
eiterata. E una
eiterata ripetuta diventa una r-eiterata.

We see things not as they are, but as we are. L. Rosten
Vediamo le cose non come sono, ma come siamo.