Inviato: gio, 04 feb 2016 23:56
Preciso: la proposta di Millermann non dispiace nemmeno a me, ma nutro una certa diffidenza per l’onomaturgia. Se esistono già alternative italiane, è inutile scervellarsi.
Spazio di discussione sulla lingua italiana / Discussion board on the Italian language
https://www.achyra.org/cruscate/
Operazione già fatta. Ma qui mi interessava valutare - con esempi - come nel secolo scorso, ben prima dell'anglomania e della comunicazione di massa, siano entrate nella lingua corrente alcune parole di forma non italiana, e che non sono state istintivamente adattate (in un tempo in cui cioè la tendenza era ad adattare). Questo, a quanto pare, anche indipendentemente dalle tendenze dialettali che altrettanto non avrebbero accettato quelle forme allo stato puro.Freelancer ha scritto:Nota 2: questa citazione è riportata in un paio di interventi risalenti al 2006. Basta cercare 'vermut' nella casella Cerca in alto…
La ringrazio.Infarinato ha scritto:Meglio cognàcche, che è anche la mia pronuncia. :P
In effetti all'origine è cognàc, essendo distillato francese che prende il nome da una cittadina francese, Cognàc per l'appunto.Ivan92 ha scritto: Cognàcche è l'esito popolare, ma, se il forestierismo nudo e crudo è preferito alla variante vernacolare, l'accento si ritrae. Per cui, cognàcche ma cògnac. Chissà perché...
In italiano si dovrebbe dire cognàc. Da me però prevale cògnac(che).Ivan92 ha scritto:Da noi si dice cognàcche. Qual è l'accentazione corretta?