«Alchermes»
Moderatore: Cruscanti
«Alchermes»
Esiste già un traducente per alchermes? O non è mai stato proposto alcunché? Qui da me il nome viene storpiato in archemuse.
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Un altro nome è archemisi. Tuttavia Pellegrino Artusi nel suo famoso libro 'La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene' citava il liquore con la parola alchermes.
Visto il percorso storico, proporrei Rosolio di Firenze in alternativa a archemisi o alchermes.
Qui. (Eh eh! Tardi ma ce l'ho fatta!)
P.S Poi qualcuno dovrà prendersi la briga di insegnarmi come si fa ad acconciare meglio questi collegamenti nella discussione.
Visto il percorso storico, proporrei Rosolio di Firenze in alternativa a archemisi o alchermes.
Qui. (Eh eh! Tardi ma ce l'ho fatta!)
P.S Poi qualcuno dovrà prendersi la briga di insegnarmi come si fa ad acconciare meglio questi collegamenti nella discussione.
Ultima modifica di sempervirens in data mar, 02 feb 2016 14:00, modificato 2 volte in totale.
Io nella mia lingua ci credo.
Re: «Alchermes»
E perché? La parola non ha bisogno stricto sensu di un traducente essendo già adattata al sistema italiano (alchermes < spagnolo alquermes < arabo al-qirmis «scarlatto»). Se non piace la terminazione in -s, si può usare la terminazione vernacola alchermesse (o alchermisse).Ivan92 ha scritto:Esiste già un traducente per alchermes?
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Basta consultare la guida!sempervirens ha scritto:Poi qualcuno dovrà prendersi la briga di insegnarmi come si fa ad acconciare meglio questi collegamenti nella discussione.

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Re: «Alchermes»
Adattata in parte, però. Possiamo considerare una parola terminante in -s italiana a tutti gli effetti?Carnby ha scritto:E perché? La parola non ha bisogno stricto sensu di un traducente essendo già adattata al sistema italiano.
Ecco, appunto.Carnby ha scritto:Se non piace la terminazione in -s, si può usare la terminazione vernacola alchermesse (o alchermisse).

In codesto caso l'accento si sposterebbe? Non so perché, ma mi verrebbe naturale dire alchermèsse.
Re: «Alchermes»
Onestamente non me la sentirei di fare «il purista più purista dei puristi» dato che alchermes è in uso da secoli a Firenze con questa grafia. In quanto all'«italianità» delle terminazioni in -s, Dante scriveva Semiramis, Averrois e Cleopatras. In ogni caso, nel vernacolo fiorentino alchermes riceve la terminazione -esse o -isse, lasciando invariata la posizione dell'accento: alchèrmesse o alchèrmisse.Ivan92 ha scritto:Adattata in parte, però. Possiamo considerare una parola terminante in -s italiana a tutti gli effetti? [...] In codesto caso l'accento si sposterebbe? Non so perché, ma mi verrebbe naturale dire alchermèsse.
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Re: «Alchermes»
Però queste forme mi sembrano (da ignorante di questioni dantesche) delle varianti colte (hapax?), che in realtà confermano la regola dell’intolleranza per le finali consonantiche. Come ricorda giustamente anche lei, alchermes subisce nel parlato un adattamento che neutralizza l’uscita in consonante.Carnby ha scritto:Dante scriveva Semiramis, Averrois e Cleopatras…
Re: «Alchermes»
In realtà sono d'accordo, resta però il fatto che alcune parole terminanti in -s sono vive anche nell'uso toscano (per esempio lapis, storis): ovviamente nel vernacolo queste sono quasi sempre adattate alle terminazioni vocaliche, ma nell'uso colto praticamente nessuno scriverebbe «due lapissi» come si dice correntemente.Ferdinand Bardamu ha scritto: Però queste forme mi sembrano (da ignorante di questioni dantesche) delle varianti colte (hapax?), che in realtà confermano la regola dell’intolleranza per le finali consonantiche. Come ricorda giustamente anche lei, alchermes subisce nel parlato un adattamento che neutralizza l’uscita in consonante.
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Re: «Alchermes»
Si va a formare una struttura abbastanza rara, però: la terzultima sillaba accentata e la penultima chiusa.Carnby ha scritto:In ogni caso, nel vernacolo fiorentino alchermes riceve la terminazione -esse o -isse, lasciando invariata la posizione dell'accento: alchèrmesse o alchèrmisse.
Re: «Alchermes»
Sí, probabilmente non mi suona bene per codesto motivo.valerio_vanni ha scritto:Si va a formare una struttura abbastanza rara, però: la terzultima sillaba accentata e la penultima chiusa.
A ogni modo, assodata la bontà di alchermusse, credete che archemus(e) sia un'alternativa inutile?
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Mia nonna veneziana ricordo che diceva correttamente alchermes, probabilmente seguendo l'Artusi, mentre era proverbiale per gli adattamenti di ogni termine straniero di recente introduzione con grovigli di suoni che rendevano vagamente l'idea.
Quindi mi vien da pensare che lo percepisse ormai come forma "normale" della lingua; del resto, anche se parlava in italiano, proveniva pur sempre da una lingua locale che ammette tranquillamente la finale in consonante, quindi probabilmente quella s finale non la sconvolgeva più di tanto...
Quindi mi vien da pensare che lo percepisse ormai come forma "normale" della lingua; del resto, anche se parlava in italiano, proveniva pur sempre da una lingua locale che ammette tranquillamente la finale in consonante, quindi probabilmente quella s finale non la sconvolgeva più di tanto...
Sì, però è bene ricordare che nel veneziano odierno «rustico» sono ammesse le finali in /-n, -l, -r/, non in /-s/.domna charola ha scritto:Quindi mi vien da pensare che lo percepisse ormai come forma "normale" della lingua; del resto, anche se parlava in italiano, proveniva pur sempre da una lingua locale che ammette tranquillamente la finale in consonante, quindi probabilmente quella s finale non la sconvolgeva più di tanto...
- Ferdinand Bardamu
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FT Consonanti in fine di parola in veneto
Anche in quello non rustico: che io sappia — ma Sixie mi correggerà — la variante piú restrittiva per quanto riguarda le parole uscenti in consonante liquida è quella del veneto centrale (che è anche la mia). Da me è ammesso il troncamento sintattico (un bicèr de aqua), ma di norma la parola rimane intera negli altri casi (pàseme el bicère). Ovviamente, non sono ammesse le parole che terminano con un’occlusiva: sport si adatta in spor (ma ho sentito anche sporte).
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