Corrisponde all'antica Emesa; ha una storia ricca e variegata. Treccani (1933):
Oggi la città ha più di 700mila abitanti.ḤIMṢ (gr. "Εμισα e "Εμεσα; lat. Emesa e Hemesa) o Homs di Siria (A. T., 88-89)
Città dello Stato di Siria, a 49 m. s. m., nella pianura dell'Oronte (Nahr el-‛Āṣī) […].
Emesa, nominata la prima volta da Plinio, era una città della Siria Apamene, sede di un principato arabo indipendente, che tuttavia già al tempo di Pompeo era in condizione di vassallaggio rispetto a Roma […]. Alla fine del primo secolo d. C., con Domiziano, la città entra a far parte della provincia romana. La sua storia si intreccia più strettamente con quella di Roma a cominciare dal sec. III, quando Giulia Domna, originaria di Emesa, sposando Settimio Severo, sale al trono imperiale. Per circa mezzo secolo, con Giulia Mamea, Eliogabalo e Alessandro Severo, l'Impero è retto da principi emeseni. Eliogabalo […] le concede il titolo di metropoli e il ius italicum […]. Nelle vicinanze di Ḥimṣ Aureliano sconfisse nel 272 la regina di Palmira, Zenobia. Il tempio di Emesa, ove si venerava una pietra sacra, fu ricostruito da Eliogabalo, forse sul luogo occupato poi da una cattedrale e oggi dalla Grande Moschea.
Con la divisione della provincia, avvenuta probabilmente con Arcadio sulla fine del sec. IV, Emesa fu capitale della Fenicia Libanesia. Sotto i Bizantini Ḥimṣ si chiamava Χέμψ ed era sede di un vescovato. Conquistata dai musulmani nel 634-637, capoluogo di un giund (governo militare), sede di varî principati fino alla conquista mongola, d'una contea sotto i crociati, tenuta dagli Egiziani nel 1831-40. È oggi uno dei centri del nazionalismo siriano.
Il Lexicon d'Egger ha Emĕsa o Hemĕsa; gli abitanti Emeseni o Hemeseni.
Orbis Latinus ha: Hemesa, Camela, Chamela, Chemps, Emesa, Emesenus, Emessa, Emesus, Emisa, Emisenus, Emissa, Emisus, Emiza, Hemesenus.
Nelle lingue europee oggi la città è perlopiù nota come Homs, senz'adattamenti o con variazioni solo minime. Come in altri casi (1, 2, 3…), però, il nome arabo mi sembra ancora abbastanza simile al nome classico da non rendere assurdo, anziché un nuovo adattamento, il recupero del toponimo storico.