Cubicatura

Spazio di discussione su prestiti e forestierismi

Moderatore: Cruscanti

Intervieni
Avatara utente
Freelancer
Interventi: 1903
Iscritto in data: lun, 11 apr 2005 4:37

Cubicatura

Intervento di Freelancer »

Un esempio banale di come si muovono le lingue nella nostra società globalizzata (premetto di non aver fatto verifiche approfondite, solo una breve ricerca in rete a seguito di una richiesta di aiuto terminologico):

In questo sito parlano del processo di stampa decorativa tridimensionale Cubic Print ideato in Giappone per dare un aspetto elegante, tipo fibre di carbonio, a materiali di pregio inferiore. Se veramente è nato in Giappone, hanno probabilmente adoperato Cubic pensando all'aspetto 'chiaramente' tridimensionale del cubo. In italiano questo procedimento tecnologico viene chiamato cubicatura.
Avatara utente
Marco1971
Moderatore
Interventi: 10445
Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

Intervento di Marco1971 »

Il termine esisteva già, ed è nel Battaglia con questi significati:

1. Matem. Operazione mediante la quale si determina il volume di una porzione di spazio.

2. Valore del volume, della capacità di un ambiente, di una costruzione, ecc.

3. Per estens. Spazio.

4. Scherz. Grossezza.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Avatara utente
Freelancer
Interventi: 1903
Iscritto in data: lun, 11 apr 2005 4:37

Intervento di Freelancer »

Dubito che chi lavora nel settore consulti il Battaglia. Più che come estensione semantica lo vedo come calco -> denominale -> deverbale = cubic ->cubicare ->cubicatura con possibile scambio cronologico del deverbale e del denominale.
E adesso mi dica che nel Battaglia c'è pure cubicare.
:wink:
Avatara utente
Marco1971
Moderatore
Interventi: 10445
Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

Intervento di Marco1971 »

Sono imperdonabile, ho confuso cubicatura con cubatura! :oops:

Cubicare però c’è, nel senso di «elevare un numero alla terza potenza» (ant.).
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Intervieni

Chi c’è in linea

Utenti presenti in questa sezione: Bing [Bot] e 0 ospiti