"inorgoglirsi" di qualcosa o qualcuno

Spazio di discussione su questioni di carattere sintattico

Moderatore: Cruscanti

Intervieni
Avatara utente
LinguisticaMente
Interventi: 52
Iscritto in data: gio, 07 apr 2011 11:44

"inorgoglirsi" di qualcosa o qualcuno

Intervento di LinguisticaMente »

In rete mi è capitato di leggere la seguente espressione: "diventerà un uomo del quale noi due ci inorgoglieremo".
Non mi era mai capitato prima d'ora di incontrare il verbo 'inorgoglirsi di qualcuno o qualcosa'. Mi chiedevo se tale verbo, con la sua costruzione, fosse corretto e tuttora utilizzato e se vi fossero attestazioni letterarie che testimoniano l'uso.
Fausto Raso
Interventi: 1725
Iscritto in data: mar, 19 set 2006 15:25

Intervento di Fausto Raso »

Googlelibri dà molte occorrenze di "inorgoglirsi di..."
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
Avatara utente
Luca86
Interventi: 587
Iscritto in data: gio, 25 mar 2010 15:26
Località: Brindisi

Intervento di Luca86 »

Riporto ciò che dice il Devoto-Oli 2007:

Inorgoglire 2. intr. (aus. essere) e intr. pron. Compiacersi orgogliosamente, gloriarsi (con le prep. di, per): inorgoglirsi di (o per) una lode.

Benché il DO confermi ciò che sospettavo – cioè che si possono usare entrambe le preposizioni –, a orecchio la costruzione con di mi sembra di registro piú elevato. Marco, lei concorda?
Ultima modifica di Luca86 in data ven, 14 ott 2011 20:54, modificato 2 volte in totale.
Avatara utente
Marco1971
Moderatore
Interventi: 10445
Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

Intervento di Marco1971 »

Personalmente, non ci vedo differenza di registro. Con molti verbi sono possibili tutt’e due le preposizioni di e per, a piacimento, come in ringraziare qualcuno di/per qualcosa. :)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Avatara utente
Luca86
Interventi: 587
Iscritto in data: gio, 25 mar 2010 15:26
Località: Brindisi

Intervento di Luca86 »

Gentile Marco, potrebbe cotrollare nella BIZ[a] qual è la costruzione piú usata in letteratura? Grazie. :)
Avatara utente
Marco1971
Moderatore
Interventi: 10445
Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

Intervento di Marco1971 »

Non ho trovato alcun esempio con per, son tutti con di. Eccone quattro. :)

Ahi, se potessi, seppellirei la mia casa, i miei piú cari e me stesso per non lasciar nulla nulla che potesse inorgoglire costoro della loro onnipotenza e della mia servitú! (Foscolo, Ultime lettere di Jacopo Ortis)

«Inorgoglitevi pure, o Lauretta, del vostro rancido eroismo. Voi sarete ben infelice». (Il Conciliatore)

Ma anch’io dal mio canto inorgogliva di passargli dinanzi senza piegare il ginocchio. (Nievo, Confessioni di un Italiano)

Seguitò a tremare il povero cucciolo, senza inorgoglirsi punto di quella stima: sapeva di certo che il padrone con quel prezzo non aveva affatto stimato i suoi futuri meriti, ma la imbecillità che aveva creduto di leggermi in faccia. (Pirandello, Il fu Mattia Pascal)

In effetti, il per, piú «analitico», sonerebbe assai male in queste frasi, e sarebbe impossibile nell’esempio di Nievo (davanti a un verbo).
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Avatara utente
Luca86
Interventi: 587
Iscritto in data: gio, 25 mar 2010 15:26
Località: Brindisi

Intervento di Luca86 »

Mille grazie, Marco. :)
Intervieni

Chi c’è in linea

Utenti presenti in questa sezione: Nessuno e 1 ospite