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				L’italiano non è piú una lingua
				Inviato: ven, 02 set 2011 2:14
				di Marco1971
				Arrivederci. Svegliatevi. Volete dire “mi dai un glass di vodka” o volete dire “...”? Forse l’alternativa non c’è. In realtà mi incuriosice questa cosa. Non ho una risposta. Ho un suggerimento: provate a usare tutte le parole inglesi che conoscete al massimo per produrre enunciati normali. Normali, naturalmente, secondo il vento che tira. Ma normale è sempre quel che ci intossica.
A presto!
			 
			
					
				
				Inviato: ven, 02 set 2011 10:17
				di Ferdinand Bardamu
				Te ne vai? 

 
			
					
				
				Inviato: ven, 02 set 2011 12:09
				di Marco1971
				Quando men vo... 
 
			 
			
					
				
				Inviato: ven, 02 set 2011 13:39
				di Modna
				Cosa è successo?  

 
			
					
				
				Inviato: ven, 02 set 2011 17:31
				di Marco1971
				Nulla, nulla... Scusate lo sfogo...
			 
			
					
				Re: L’italiano non è piú una lingua
				Inviato: ven, 02 set 2011 18:17
				di Daniele
				Marco1971 ha scritto:Arrivederci. Svegliatevi.
Posso dirlo? Non ho capito 
una mazza.   
   
  
 
			
					
				
				Inviato: ven, 02 set 2011 18:37
				di Marco1971
				È uno stile un po’ ellittico. Intendevo 
Arrivederci, cara lingua italiana. E 
svegliatevi era riferito agli italiani, nel senso di 
aprite gli occhi, guardate che disastro.
Esplicitando avrei perso l’effetto che volevo sortire. 

 
			
					
				
				Inviato: ven, 02 set 2011 18:43
				di Daniele
				Ah, grazie. E il seguito? Non mi dirà che ha sentito o letto 
mi dai un glass di vodka, spero!  

 
			
					
				
				Inviato: ven, 02 set 2011 18:45
				di Luca86
				Marco1971 ha scritto:Esplicitando avrei perso l’effetto che volevo sortire. 

 
Cioè la riflessione [linguistica], giusto?
 
			
					
				
				Inviato: ven, 02 set 2011 18:52
				di Luca86
				Daniele ha scritto:Ah, grazie. E il seguito? Non mi dirà che ha sentito o letto 
mi dai un glass di vodka, spero!  

 
Guardi 
qui. L'alternativa a 
glass è 
shot/shottino.
 
			
					
				
				Inviato: ven, 02 set 2011 19:01
				di Marco1971
				Luca86 ha scritto:Cioè la riflessione [linguistica], giusto?
Sí, certo, interpellando il lettore. 

 
			
					
				
				Inviato: ven, 02 set 2011 19:40
				di PersOnLine
				Temo che questi interventi contino poco per smuovere le coscienze: chi già frequenta assiduamente il sito, le condivide da tempo; chi invece ci transita per caso, difficilmente capirà.
Io ritengo che per far cambiare qualcosa, debba essere innanzitutto la Crusca a prendere l'iniziativa: proporre una lista ufficiale di traducenti, fare un appello accorato a traduttori, dialoghisti e giornalisti affinché usino maggiormente l'italiano (non si pretende che usino l'italiano correttamente, ma che almeno lo usino 

). Da quanto ho avuto modo di capire, in questa piazza ci sono anche dei professori universitari, nessuno ha contatti con qualche membro della Crusca per sollecitare un qualche intervento concreto, invece di 
richieste di fondi per non si sa bene quali scopi?
L'ultimo passo - ma certamente il più difficile -  sarebbe quello di far pressione sul Ministero affinché adotti l'obbligo d'uso dei traducenti nella comunicazione interna ed esterna della Pubblica amministrazione (in Francia non hanno forse recentemente vietato l'uso di 
e-mail nella loro comunicazione istituzionale?).
 
			
					
				
				Inviato: ven, 02 set 2011 19:54
				di Fausto Raso
				Gentile PersOnLine, condivido totalmente quanto da lei scritto. Per attuare ciò che lei propugna ci vuole CORAGGIO, che manca a chi dovrebbe averlo 

 
			
					
				
				Inviato: ven, 02 set 2011 19:55
				di Marco1971
				PersOnLine ha scritto:Io ritengo che per far cambiare qualcosa, debba essere innanzitutto la Crusca a prendere l'iniziativa...
Già fatto tutto. Sono stato in contatto con Luca Serianni, Francesco Sabatini, Ornella Castellani Pollidori. L’ho già detto, la Crusca non è l’
Académie française: ogni accademico ha il proprio punto di vista, non vi sono decisioni comuni, ognuno si esprime a nome proprio.
 
			
					
				
				Inviato: ven, 02 set 2011 20:52
				di Fausto Raso
				Marco 1971 ha scritto: L’ho già detto, la Crusca non è l’Académie française: ogni accademico ha il proprio punto di vista, non vi sono decisioni comuni, ognuno si esprime a nome proprio.
È proprio questo, il punto. Ogni accademico "cammina" da solo, a discapito della lingua. 
