«Sino-italiano»

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SinoItaliano
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«Sino-italiano»

Intervento di SinoItaliano »

Salve a tutti!

Apro un filone sul mio pseudonimo e anche nazionalità: è corretto usare la parola «sino-italiano» per indicare una persona di origine cinese che vive in Italia?

E lo scrivereste col trattino o tutto attaccato?

Molti miei connazionali che vivono in Italia usano impropriamente «italocinese» per riferirsi a sé stessi... Ma esso non dovrebbe significare il contrario, cioè italiano che vive in Cina?

Grazie e cordiali saluti.
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Carnby
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Intervento di Carnby »

Con i prefissi indicanti nazionalità si usa perlopiù la forma col trattino: quindi anglo-americano, franco-tedesco e... sino-italiano. Quando non è più avvertita la composizione, il trattino si omette: anglosassone, indocinese ecc.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Gli esempi del Treccani non recano il trattino.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Carnby
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Intervento di Carnby »

Lo Zingarelli (tanto per fare un esempio) dà anglo-americano e anglo-ispano; il Devoto–Oli franco-italiana/franco-veneta.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Ma con sino-, gli esempi dati sono con o senza il trattino?
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Carnby
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Intervento di Carnby »

Sullo Zingarelli c'è solo sinologia e sinologo (così come sul DOP cartaceo), sul Devoto–Oli c'è anche sinologico, ma nessun vero composto. In ogni caso, sino- non dovrebbe comportarsi in modo differente da anglo- e franco-, no?
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Il GRADIT distingue angloamericano ‘relativo a inglesi e americani’ (ecc.) da anglo-americano ‘relativo ai rapporti tra l’Inghilterra e un altro paese, in composizioni che spesso mantengono il trattino (ad es. anglo-americano, anglo-ispano)’. Per questo scriverei sinoitaliano per designare la persona e i rapporti sino-italiani. :)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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.Silvia.
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Re: «Sino-italiano»

Intervento di .Silvia. »

SinoItaliano ha scritto: è corretto usare la parola «sino-italiano» per indicare una persona di origine cinese che vive in Italia?
Dipende. Lei è nato in Italia da genitori cinesi? In questo caso, la parola che userei è italocinese.
SinoItaliano ha scritto: E lo scrivereste col trattino o tutto attaccato?
Sinoitaliano. Senza trattino.
SinoItaliano ha scritto: Molti miei connazionali che vivono in Italia usano impropriamente «italocinese» per riferirsi a sé stessi... Ma esso non dovrebbe significare il contrario, cioè italiano che vive in Cina?
Assolutamente no.

1) Non è che chi vive in Italia diventi automaticamente italiano. Bisogna ottenere la cittadinanza italiana per essere italiani. Quindi se Lei conosce persone che hanno genitori cinesi, ma nati in Italia, è corretto usare per loro (o che loro stessi usino) il termine "italocinese".

2) Per lo stesso motivo, un italiano che vive in Cina resta sempre italiano, a meno che non ottenga la cittadinanza cinese.

Spero d'aver fatto un po' di chiarezza.

Saluti

Silvia
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GianDeiBrughi
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Re: «Sino-italiano»

Intervento di GianDeiBrughi »

Non vorrei sbagliarmi ma penso che la Cina non ammetta la doppia cittadinanza. Quindi non so quanto valga la pena affrontare la questione lessicale da quel punto di vista. Almeno finché si parla di cinesi della Cina.
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.Silvia.
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Re: «Sino-italiano»

Intervento di .Silvia. »

GianDeiBrughi ha scritto:Non vorrei sbagliarmi ma penso che la Cina non ammetta la doppia cittadinanza. Quindi non so quanto valga la pena affrontare la questione lessicale da quel punto di vista. Almeno finché si parla di cinesi della Cina.
Scusi, cosa c'entra? Chi ha parlato di doppia cittadinanza?
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GianDeiBrughi
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Re: «Sino-italiano»

Intervento di GianDeiBrughi »

Ho pensato che si riferisse a quello in questa frase:
2) Per lo stesso motivo, un italiano che vive in Cina resta sempre italiano, a meno che non ottenga la cittadinanza cinese.
Nel qual caso l'italiano perderebbe la cittadinanza italiana e diventerebbe semplicemente cinese e non italocinese. Quantomeno se si guardano le cose dal punto di vista della cittadinanza.

Espando un poco per evitare fraintendimenti: se è vero che la Cina non ammette la doppia cittadinanza, allora trovo poco profitto nel trattare la questione dal punto di vista della cittadinanza. Giacché ci sarebbero poche vie di mezzo: si potrebbe essere o solo italiani o solo cinesi. Ovviamente trovo che ci siano molte sfumature nel mezzo, come i da lei citati figli nati in Italia da genitori cinesi. :)
Ultima modifica di GianDeiBrughi in data ven, 17 feb 2012 13:53, modificato 1 volta in totale.
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u merlu rucà
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Intervento di u merlu rucà »

Io ritengo che si dovrebbe parlare di italocinese nel caso in cui la persona possedesse entrambe le cittadinanze. La cosa è praticamente impossibile, dato che la RPC non ammette la doppia cittadinanza, mentre per l'Italia è possibile. Un italiano che acquistasse la cittadinanza cinese, però, dovrebbe rinunciare a quella italiana, un cinese che acquistasse quella italiana perderebbe quella cinese.
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.Silvia.
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Re: «Sino-italiano»

Intervento di .Silvia. »

GianDeiBrughi ha scritto:Ho pensato che si riferisse a quello in questa frase:
2) Per lo stesso motivo, un italiano che vive in Cina resta sempre italiano, a meno che non ottenga la cittadinanza cinese.
Nel qual caso l'italiano perderebbe la cittadinanza italiana e diventerebbe semplicemente cinese e non italocinese. Quantomeno se si guardano le cose dal punto di vista della cittadinanza.
No, ha tratto un'interpretazione che non coincide con la mia. Abbiamo 2 italiani, entrambi nati in Italia: uno da genitori italiani e l'altro da genitori cinesi. Per la comunità il secondo viene definito italocinese. Cioè è italiano, ma di origine cinese. L'unica cosa che si potrebbe obiettare è quale termine debba comparire per primo nella parola composta, ed era proprio il quesito di SinoItaliano. La mia interpretazione è che:
  • nato in Italia da genitori cinesi + scelta di cittadinanza italiana = italocinese
    nato in Cina da genitori cinesi e successiva cittadinanza italiana = sinoitaliano
GianDeiBrughi ha scritto: se è vero che la Cina non ammette la doppia cittadinanza, allora trovo poco profitto nel trattare la questione dal punto di vista della cittadinanza. Giacché ci sarebbero poche vie di mezzo: si potrebbe essere o solo italiani o solo cinesi. Ovviamente trovo che ci siano molte sfumature nel mezzo, come i da lei citati figli nati in Italia da genitori cinesi. :)
Solo italiani o solo cinesi per cittadinanza, non per definizione.
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.Silvia.
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Intervento di .Silvia. »

u merlu rucà ha scritto:Io ritengo che si dovrebbe parlare di italocinese nel caso in cui la persona possedesse entrambe le cittadinanze.
Perché? Da dove nasce questa idea?

Negli Stati Uniti ci sono italoamericani di terza, quarta generazione, e la maggior parte di loro non ha cittadinanza italiana, ma solo origini italiane. Gli afroamericani sono americani di origine africana. La parola composta racchiude in un termine l'appartenenza al paese X (per cittadinanza) e nell'altro l'origine.
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GianDeiBrughi
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Re: «Sino-italiano»

Intervento di GianDeiBrughi »

La ringrazio per il chiarimento. Resto tuttavia scettico sull'opportunità di legare termini di questo tipo al possesso di questa o quella cittadinanza.
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