*«Quisquiglia»
Moderatore: Cruscanti
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*«Quisquiglia»
Uno dei piú autorevoli vocabolari italiani, il "Treccani", attesta *quisquiglia come variante di quisquilia. Il DOP è categorico: non quisquiglia. Fanno buona compagnia al Treccani, il GRADIT e lo Zingarelli.
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
Di questo aveva parlato anche qui. 

Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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- SinoItaliano
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Ma in italiano -glia- non è l'esito naturale del latino -lia-?
Mi pare che siano poche le parole con -lia- atono, o perlomeno non me ne vengono in mente ora.
Mi pare che siano poche le parole con -lia- atono, o perlomeno non me ne vengono in mente ora.
Questo di sette è il piú gradito giorno, pien di speme e di gioia: diman tristezza e noia recheran l'ore, ed al travaglio usato ciascuno in suo pensier farà ritorno.
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La risposta dovrebbe darla un fonetista.SinoItaliano ha scritto:Ma in italiano -glia- non è l'esito naturale del latino -lia-?

«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
- Ferdinand Bardamu
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Cito da G. Rohlfs, Grammatica storica della lingua italiana e dei suoi dialetti, Torino, Einaudi, 1966, I p. 396 [ho adottato una notazione fonetica piú tradizionale rispetto al testo originale per questioni di comodità e comprensione]:
Il nesso lj. Il risultato normale toscano si presenta in figlia, paglia, moglie, foglia, ciglio, meglio, soglia: la l palatale di queste forme ha il valore di una consonante doppia (fiʎʎa, paʎʎa), tant'è vero che gli antichi manoscritti recano la grafia filgli, elgli, volglio. Già in latino, nella lingua volgare, alla base pare vi fosse un fillia, pallia, in ogni caso nello sviluppo neolatino non c'è alcuna differenza in confronto a ALLIUM › aglio, MALLEUS › maglio.
Ne consegue, dunque, che parole come quisquilia, visibilio, mobilia (o mobilio) sono di origine dotta, perché non presentano il normale esito del nesso laterale alveolare + approssimante palatale [lj].
Il nesso lj. Il risultato normale toscano si presenta in figlia, paglia, moglie, foglia, ciglio, meglio, soglia: la l palatale di queste forme ha il valore di una consonante doppia (fiʎʎa, paʎʎa), tant'è vero che gli antichi manoscritti recano la grafia filgli, elgli, volglio. Già in latino, nella lingua volgare, alla base pare vi fosse un fillia, pallia, in ogni caso nello sviluppo neolatino non c'è alcuna differenza in confronto a ALLIUM › aglio, MALLEUS › maglio.
Ne consegue, dunque, che parole come quisquilia, visibilio, mobilia (o mobilio) sono di origine dotta, perché non presentano il normale esito del nesso laterale alveolare + approssimante palatale [lj].
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