Ausiliare con i verbi servili

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Ausiliare con i verbi servili

Intervento di Ferdinand Bardamu »

Nella sezione Domande e risposte del sito del Treccani, c'è una domanda su quale ausiliare usare con i verbi servili. La risposta non solo è incompleta, ma contiene anche un errore di non poco conto.

L'incompletezza consiste nell'ignorare che – nonostante l'uso tenda all'impiego dell'ausiliare del verbo retto – si può legittimamente ricorrere all'ausiliare del verbo servile (avere) anche con verbi intransitivi che richiedono essere: es. non siamo potuti venire, ma anche non abbiamo potuto venire (cfr. L. Serianni, Grammatica italiana, Garzanti, p. 504).
In questo senso, è meglio rifarsi alla pratica, più che alla distinzione transitivo / intransitivo: infatti, per fare un esempio, il verbo camminare (nei suoi molteplici e prevalenti usi intransitivi) ha l’ausiliare avere (abbiamo camminato), per cui avremmo dovuto (potuto, voluto) camminare. Ma, attenzione! In realtà con molti verbi intransitivi è possibile usare sia avere, sia essere: per esempio, saremmo dovuti partire e avremmo dovuto partire sono entrambi legittimi (ma ciò non vale, per esempio, per camminare: *saremmo dovuti camminare è inammissibile).
Il verbo partire, nel suo uso intransitivo (l'unico comune nella lingua moderna anche fuor di Toscana), ha naturalmente solo essere come ausiliare (cfr. Treccani in linea, s.v., sign. 4).

Forse l'autore della risposta voleva dire che, in combinazione coi verbi servili, anche i verbi intransitivi con ausiliare essere possono prendere avere, ch'è l'ausiliare del verbo servile medesimo. Ma allora, se non si può parlare di sfondone, si tratta comunque di un'imprecisione piuttosto forviante: da quel che si legge, qualcuno – qualche straniero che sta imparando l'italiano – potrebbe pensare che *ho partito sia grammaticale.


P.S. Ho aperto un nuovo filone perché gli altri avevano un argomento affine ma piú specifico.
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Re: Ausiliare con i verbi servili

Intervento di Infarinato »

Ferdinand Bardamu ha scritto:L'incompletezza consiste nell'ignorare che – nonostante l'uso [e la tradizione! ;)] tenda all'impiego dell'ausiliare del verbo retto – si può legittimamente ricorrere all'ausiliare del verbo servile (avere)…
Ferdinand Bardamu ha scritto:Forse l'autore della risposta voleva dire che, in combinazione coi verbi servili, anche i verbi intransitivi con ausiliare essere possono prendere avere, ch'è l'ausiliare del verbo servile medesimo.
Sí, è detto male, ma, tutto sommato, mi sembra un peccato veniale… :)
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Ferdinand Bardamu
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Re: Ausiliare con i verbi servili

Intervento di Ferdinand Bardamu »

Infarinato ha scritto:
Ferdinand Bardamu ha scritto:[…] nonostante l'uso [e la tradizione! ;)] tenda all'impiego dell'ausiliare del verbo retto […]
A questo riguardo, credo che sia interessante riportare quanto scrisse Pietro Bembo nel suo Prose della Volgar Lingua (libro III, XLI; sottolineatura mia):

Ora queste voci tutte al tempo si danno, che corre quando altri parla. A quello che già è traccorso, non si dà voce sola e propria, ma compongonsene due, in quella guisa che già dicemmo, e pigliasi questo verbo Avere e ponsi con quello, del quale noi ragionare intendiamo, così: Avere amato Aver voluto Aver letto Avere udito, e Udita e Uditi medesimamente. Et è ancora, che la lingua usa di pigliare alle volte quest’altro verbo Essere in quella voce: Se io fossi voluto andar dietro a' sogni, io non ci sarei venuto, e simili. Il che si fa ogni volta che il verbo, che si pon senza termine, può sciogliersi nella voce, che partecipa di verbo e di nome, sì come si può sciogliere in quella voce Andare, che si può dire Se io fossi andato. Là dove se si dicesse Se io avessi voluto andar dietro a’ sogni, non si potrebbe poscia sciogliere e dire Se io avessi andato dietro a’ sogni, perciò che queste voci così dette non tengono. Fassi questo medesimo co’ verbi Voluto e Potuto, che si dice Son voluto venire, Son potuto andare. Perciò che Son venuto e Sono andato si scioglie, là dove Ho venuto e Ho andato non si scioglie.
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