Sillabazione di "malaugurio"
Moderatore: Cruscanti
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Sillabazione di "malaugurio"
Buongiorno a tutti.
Mi sono appena imbattuto in un esempio proposto da Aldo Gabrielli su Come parlare e scrivere meglio a proposito della sillabazione della parola "malaugurio". Egli propone "ma-lau-gu-ri-o". Se non vado errato un dittongo si divide se l'accento cade sulla vocale debole, ma non mi pare questo il caso (mi riferisco all'ultima divisione).
Grazie per l'aiuto.
P.s.: ho un dubbio analogo sulla parola "piolo" che Gabrielli sillaba "pi-o-lo".
Mi sono appena imbattuto in un esempio proposto da Aldo Gabrielli su Come parlare e scrivere meglio a proposito della sillabazione della parola "malaugurio". Egli propone "ma-lau-gu-ri-o". Se non vado errato un dittongo si divide se l'accento cade sulla vocale debole, ma non mi pare questo il caso (mi riferisco all'ultima divisione).
Grazie per l'aiuto.
P.s.: ho un dubbio analogo sulla parola "piolo" che Gabrielli sillaba "pi-o-lo".
- Ferdinand Bardamu
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Grazie per il pronto intervento! Quindi capisco che la sillabazione di "malaugurio" proposta da Gabrielli è da evitare.
Debbo confessare che la questione di "piolo" non mi è chiara. Per aversi iato non devono incontrarsi due vocali forti (o dure, che dir si voglia)? Ad esempio "oasi" è iato, mentre "piove" no. Questo è ciò che ricordo, ma mi corregga se sbaglio.
Debbo confessare che la questione di "piolo" non mi è chiara. Per aversi iato non devono incontrarsi due vocali forti (o dure, che dir si voglia)? Ad esempio "oasi" è iato, mentre "piove" no. Questo è ciò che ricordo, ma mi corregga se sbaglio.
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Io sono tutt'altro che un esperto di fonetica e fonologia, perciò la rimando a questo esauriente e chiaro intervento d'Infarinato.
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Riesumo questo argomento per esporre un altro dubbio di sillabazione, che permane anche dopo aver letto gli interventi a cui si rimanda sopra:
qual'è la corretta sillabazione per il prefisso paleo-?
correggendo bozze* ho trovato pale-ontologico e pale-ogeografico.
il secondo in particolare mi perplime: -o- può essere sillaba a sé stante?
(analogamente geo-grafico o ge-o-grafico?)
grazie!
*Non sono un correttore di bozze professionista, ma mi tocca farlo, e nel campo della sillabazione, complice l'uso di digitare con programmi che non obbligano a sillabare andando a capo, ho parecchie lacune
qual'è la corretta sillabazione per il prefisso paleo-?
correggendo bozze* ho trovato pale-ontologico e pale-ogeografico.
il secondo in particolare mi perplime: -o- può essere sillaba a sé stante?
(analogamente geo-grafico o ge-o-grafico?)
grazie!
*Non sono un correttore di bozze professionista, ma mi tocca farlo, e nel campo della sillabazione, complice l'uso di digitare con programmi che non obbligano a sillabare andando a capo, ho parecchie lacune

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Credo che correntemente (nel parlato) geografico sia pressoché sempre tetrasillabico, tant'è che esiste una grafia popolare *giografico (che riflette una realizzazione come [ʤo]), con caduta di quella /e/ realizzata come approssimante (o semiapprossimante). Anche in poesia i gruppi di due vocali sono di solito considerati monosillabici (con alcune eccezioni e dieresi metriche a scelta del poeta), mentre in greco classico (l'idioma da cui deriva la parola in questione, anche se passata attraverso il latino) geōgraphikós era considerato pentasillabico, perlomeno nella lingua colta. Bisogna inoltre considerare la tradizionale regola scolastica di non dividere mai due vocali adiacenti, in modo da non sbagliare.
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Ricordo che la sillabazione delle parole è spesso segnalata nei vocabolari, ad esempio nel Sabatini-Coletti.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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