«Poro» («povero»)

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Ferdinand Bardamu
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«Poro» («povero»)

Intervento di Ferdinand Bardamu »

Poro per ‹povero›, in funzione soltanto attributiva, è presente, a quanto mi risulta, anche nel vernacolo toscano, oltre che in molti dialetti italiani (compreso il mio). Non è però messo a lemma in nessuno dei dizionari a mia disposizione. Mi chiedo perciò se questa forma abbia mai avuto qualche fortuna letteraria (una mia cursoria ricerca nella BibIt non ha dato risultati).
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Carnby
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Re: «Poro» («povero»)

Intervento di Carnby »

Ferdinand Bardamu ha scritto:Poro per ‹povero›, in funzione soltanto attributiva, è presente, a quanto mi risulta, anche nel vernacolo toscano.
Qui da noi si dice al massimo poero, mai poro.
AmorEst
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Intervento di AmorEst »

Invece nel grossetano e nel senese sono comunissimi poro e porìno.
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Carnby
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Intervento di Carnby »

Correggo: da fonti attendibili, poro, specie nell'espressione porannoi, si dice(va) anche qui.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Però è vero, stando ai miei ricordi, che è (o era) piú comune poerannoi. Può confermare?
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Carnby
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Intervento di Carnby »

Marco1971 ha scritto:Però è vero, stando ai miei ricordi, che è (o era) piú comune poerannoi. Può confermare?
Secondo me è una questione cronologica. In tempi recenti credo che prevalesse poerannoi, anche perché più vicino alla forma italiana letteraria poveri a noi, ma in passato, perlomeno nella zona occidentale della provincia di Firenze dove abito, sembra che fosse più comune porannoi.
Ozioso
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Intervento di Ozioso »

Non conosco il vernacolo toscano, però le posso confermare che in quello romano poro per <povero> aggettivo è la consuetudine. E aggiungo anche ché forse le interessa, <povero> sostantivo è sostituito abitualmente da poretto (poveretto) o da poraccio (poveraccio).
Non pigra quies.
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