Quando l’infinito è preceduto da un verbo servile, il pronome atono può appoggiarsi in genere sia al verbo reggente, come proclitico, sia all’infinito, come enclitico [...]: «lo posso dire» o «posso dirlo». (Serianni, VII.74)
Buon Natale a tutti!
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Di nulla! Ecco, come regalo (:-D), due esempi letterari con potere e rendere, in cui si vede la doppia possibilità di collocazione dei pronomi atoni:
Ella, che si divertiva di quei trasporti senza poterglieli rendere, lo aveva guardato sorridendo, e quel sorriso lo aveva ferito. (Oriani, Gelosia)
E, per coprir ora cent’altri col velo della “carità natia”, d’un solo mi piace qui far parola, che, separato da me per immenso spazio di terra e di mare e per le sue dottrine e fatiche coperto di vera gloria, sperai poter rendermi favorevole... (Da Ponte, Memorie)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.