Da capo al coda

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giulia tonelli
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Da capo al coda

Intervento di giulia tonelli »

Un collega svedese mi ha chiesto perche' nella nomenclatura musicale si dica "da capo al coda" e "da capo al fine", visto che "coda" e "fine" sono femminili.
Perche' non si dice "da capo alla coda"?
Sono rimasta a bocca aperta, non ci avevo mai pensato.
Google non aiuta, qualcuno ha qualche idea?
Grazie
valerio_vanni
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Intervento di valerio_vanni »

L'unica ipotesi che mi viene in mente è che ci sia un sottinteso "punto" o "segno".
Fino al punto marcato "coda".
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Infarinato
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Re: Da capo al coda

Intervento di Infarinato »

giulia tonelli ha scritto:Un collega svedese mi ha chiesto perche' nella nomenclatura musicale si dica "da capo al coda" e "da capo al fine", visto che "coda" e "fine" sono femminili.
La seconda è facile: si tratta d’un uso antico (si veda in particolare la spiegazione del Treccani: secondo capoverso dell’accezione 1a di fine²).

Per la prima (cui non avevo mai fatto caso!) anche a me non viene in mente nulla di meglio che sottintendere un segno [di].
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giulia tonelli
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Intervento di giulia tonelli »

Grazie Infarinato.
Le due spiegazioni sono entrambe comprensibili, ma trovo difficile da accettare che due parole femminili vengano usate al maschile nello stesso identico contesto, e ci siano due ragioni diverse.
Del resto, non saprei cos'altro potrebbe esserci.
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u merlu rucà
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Intervento di u merlu rucà »

La coda è un simbolo, quindi è da intendersi: Da capo al [sottinteso simbolo della] coda.
Largu de farina e strentu de brenu.
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Animo Grato
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Intervento di Animo Grato »

giulia tonelli ha scritto:Le due spiegazioni sono entrambe comprensibili, ma trovo difficile da accettare che due parole femminili vengano usate al maschile nello stesso identico contesto, e ci siano due ragioni diverse.
Chissà! Forse - vado coi piedi di piombo - la ragione è sempre la stessa (l'omissione di segno di/simbolo di), ma nel caso di fine è offuscata dalla doppia possibilità (maschile/femminile) di questa parola. In altri termini, l'attestazione di fine (masch.) funziona come giustificazione a posteriori, ma storicamente le cose sono andate come con coda. Ripeto, è solo una mia congettura.
Poi, il fatto che coda in questo caso valga più come indicazione esecutiva ("salta quel che c'è in mezzo e passa direttamente alla coda" - che infatti, quando indica le battute finali col loro contenuto musicale rimane femminile: "nella coda - mai sentito nel coda - viene riproposto il tema iniziale") può averle conferito una sfumatura quasi avverbiale e quindi l'uso dell'articolo maschile, un po' come "il via ai lavori", "finisci in prigione senza passare dal via".
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Cembalaro
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Intervento di Cembalaro »

Leggo e quindi intervengo in ritardo, scusate.

A me sembra ovvio, come già suggerito, che si intenda «Da capo al [segno di] Fine». Non ci si può riconoscere il sostantivo fine per un ottimo motivo: nei brani musicali il segno di Fine non appare mai (o quasi) alla fine del brano, dove peraltro sarebbe inutile. Esso appare di solito al termine di una sezione che va eseguita una prima volta e che dopo un'altra sezione diversa viene ripetuta per concludere. Il musicista si trova davanti quindi una partitura che riparte dalla prima pagina ma che nella ripetizione deve concludersi appunto laddove appare il segno (magari a metà pagina).
Forse non sono chiaro, in tal caso cercherò di spiegarmi meglio.

Similmente, la coda (la coda) viene indicata, in corrispondenza del suo inizio, con la scritta Coda o con un simbolo. Scritte e simboli sono necessari in partitura perché il musicista deve voltare pagine avanti e indietro per ritrovare il punto da ripetere o al quale saltare, secondo indicazioni e convenzioni. Il musicista sarebbe naturalmente capacissimo (più o meno: ho visto anche musicisti istintivamente bravi ma semianalfabeti) di individuare la coda di un brano, o la riproposizione del tema principale alla dominante (luogo tipico dell'inizio delle petites reprises*), ma non gli si può chiedere di farlo durante un'esecuzione, donde l'uso di simboli ai quali - e non agli elementi cui essi si riferiscono - le indicazioni esecutive rinviano.

Ultimo dettaglio, forse non inutile: nella scrittura musicale si considerano simboli anche quelli che appaiono come una o più parole, come Allegro, Da capo, Crescendo e simili. Si scrivono infatti usando tipi speciali appunto per evidenziarne la natura di simbolo (alcune moderne edizioni critiche usano anche i normali tipi da testo per permettere al lettore di distinguere tra indicazioni/simboli dell'autore (con tipi speciali) e quelle aggiunte dall'editore (tipi normali da testo).
Mi rendo conto che forse non è facile per chi non veda spesso partiture: se lo ritenete utile posso mostrarvi qualche esempio.

* Mi scuso per il francese, ma la terminologia, che in musica è quasi interamente in italiano, prevede in questo caso il francese.
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