Ivan92 ha scritto:Per quanto riguarda la seconda, invece, non ero (e tutt'ora non sono) sicuro dell'utilizzo di quel condizionale presente dato che avevo interpretato la frase come fosse una proposizione relativa dipendente da un periodo ipotetico di secondo tipo. Di qui il sorgere del dubbio. Ad orecchio direi condizionale; ma mi ricordo di un intervento di Ferdinand Bardamu in un filone aperto da me medesimo, il quale asseriva che, al fine di attenuare la certezza di una proposizione relativa, occorre il congiuntivo. Mi ritrovo dunque in uno stato di confusione mentale!

In
quel filone parlavamo però di un condizionale composto in una relativa
dipendente da un periodo ipotetico. Il condizionale composto è adoperato come futuro nel passato, e in quella frase non poteva stare per i motivi che abbiamo spiegato.
Nell’esempio che ha portato qui, direi che sono possibili entrambi tempi, cioè sia il congiuntivo imperfetto sia il condizionale semplice. Riporto dalla voce «
Condizionale» dell’Enciclopedia dell’Italiano della Treccani:
Il condizionale appare anche nelle dipendenti relative (restrittive e appositive) e circostanziali, in particolare nelle causali, consecutive, temporali, comparative, incidentali o parentetiche, limitative e concessive
Nel nostro caso, il condizionale appare in una relativa restrittiva. Qual è la differenza tra congiuntivo e condizionale? Qui siamo nel terreno delle sfumature, mi pare di poter dire. Il condizionale indica la potenzialità dell’azione descritta (potremmo parafrasare: «una cosa che, potenzialmente, ti ferirà»); il congiuntivo esprime invece una maggiore partecipazione soggettiva e dà un’ulteriore sfumatura d’incertezza (valore dubitativo).
Quanto all’ultima frase:
Non vorrei che tu fossi una persona che s'impressiona/s'impressioni/s'impressionasse facilmente
ritengo possibile solo l’indicativo. Il sintagma «una persona che s’impressiona facilmente» appartiene infatti a un predicato nominale: individua una categoria di persone. L’incertezza qui è già espressa dalla sovraordinata, necessariamente al congiuntivo, a sua volta retta da un condizionale. Non c’è bisogno, insomma, di fare eco al congiuntivo della reggente.
Se non sono chiaro, ed è molto facile che sia cosí, invito tutti a chiedermi chiarimenti (che sono utili anche a me

).