 Che ne dite?
 Che ne dite?«Crackers»
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«Crackers»
O, come scrivono all’Ipercoop di Ravenna, *crakers (che cambia la pronuncia: /'kreIk@z/ invece di /'kr}k@z/). Io li chiamerei sbriciolini.  Che ne dite?
 Che ne dite?
			
			
									
						
										
						 Che ne dite?
 Che ne dite?- Infarinato
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Re: «Crackers»
È bellissimo!Marco1971 ha scritto:…Io li chiamerei sbriciolini.Che ne dite?
 (…anche se sbricioloni sarebbe forse piú realistico.)
 (…anche se sbricioloni sarebbe forse piú realistico.)Sbricioloni mi fa pensare alla sbrisolona, perciò personalmente preferisco sbriciolini (quelli che conosco io si mangiano in due bocconi, non so i vostri). 
Comunque per me il problema non si pone perché effettivamente galletta è ottimo:
P.s.: comunque quelli della Coop fanno di peggio: si ostinano a chiamare tea il tè!
			
			
									
						
										
						Comunque per me il problema non si pone perché effettivamente galletta è ottimo:
La definizione corrisponde, tranne per il fatto del biscottato.Treccani in linea ha scritto:Tipo di pane biscottato a lunga conservazione, a base di farina di frumento, poco lievito e poca acqua, confezionato in sottili forme rotonde o quadrate o rettangolari, usato per lo piú come alimento di riserva per militari e per marinai e, in forme piú piccole a pasta piú fina (salata o dolce), per uso dietetico o per dessert.
P.s.: comunque quelli della Coop fanno di peggio: si ostinano a chiamare tea il tè!
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Non credo che sbriciolini sia il termine adeguato. Gli sbriciolini esistono già e non mi sembra che corrispondano decisamente ai 'crackers'  
 
			
			
									
						
										
						 
 Ingredienti:
farina
zucchero
uovo
burro
limoncello o rum
lievito per dolci
marmellata o crema pasticcera o nutella
Procedimento
Scaldate il forno a 180°. Mescolate in un recipiente 300 gr di farina, 150 gr di zucchero, 1 uovo, 80 gr di burro freddo, 10 gr di limoncello o di rum e 1 cucchiaino di lievito per dolci finchè l'impasto non diviene simile a del parmigiano grattuggiato. Raccogliete il composto con un cucchiaio e ponetelo all'interno di stampini per muffin, facendo un piccolo incavo al centro senza arrivare in fondo. Mettete nell'incavo di ogni stampino un cucchiaino di nutella (o crema pasticcera o marmellata) e chiudete con un altro cucchiaio abbondante di sbriciolata fino a coprire tutto. Infornate a 180° per 20/25 minuti circa. Servite spolverizzando con zucchero a velo.
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Osserviamo l'uso sbagliato dell'articolo partitivo nella ricetta: "...simile a del parmigiano grattuggiato" ossia "simile a un po' di parmigiano grattugiato". Corretto: "...simile al parmigiano grattugiato".
			
			
													
					Ultima modifica di Freelancer in data dom, 19 ott 2008 1:11, modificato 1 volta in totale.
									
			
						
										
						E la ortografia: grattugiato, con una sola g.Freelancer ha scritto:Osserviamo l'uso sbagliato dell'articolo partitivo nella ricetta: "...simile a del parmigiano grattuggiato" ossia "simile a un po' di parmigiano grattuggiato". Corretto: "...simile al parmigiano grattuggiato"
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
			
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Giusto, complimenti per l'occhio acuto Marco!
Dal punto di vista tecnico (in fin dei conti una ricetta è una serie di istruzioni) osserviamo "180°", corretto "180 °C" oppure "180 gradi", nonché "gr", corretto "g" o "grammi".
Sotto l'aspetto fonomorfologico, notiamo infine due parole terminanti in consonanti: muffin, del quale si è discusso a lungo, e rum. Cosa faremo con quest'ultima?
 
			
			
									
						
										
						Dal punto di vista tecnico (in fin dei conti una ricetta è una serie di istruzioni) osserviamo "180°", corretto "180 °C" oppure "180 gradi", nonché "gr", corretto "g" o "grammi".
Sotto l'aspetto fonomorfologico, notiamo infine due parole terminanti in consonanti: muffin, del quale si è discusso a lungo, e rum. Cosa faremo con quest'ultima?

Il già esistente rumme (cfr GRADIT).Freelancer ha scritto:Sotto l'aspetto fonomorfologico, notiamo infine due parole terminanti in consonanti: muffin, del quale si è discusso a lungo, e rum. Cosa faremo con quest'ultima?
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
			
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 Ma son bruttini anche questi. Sbricioloni o gallette suonano meglio.
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