Ripetizione della preposizione «di»

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Moderatore: Cruscanti

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vatedelladaunia
Interventi: 1
Iscritto in data: dom, 21 giu 2015 15:16

Ripetizione della preposizione «di»

Intervento di vatedelladaunia »

Salve.

Ho eseguito una prova di traduzione per una agenzia specializzata. Il testo mi è stato rigettato adducendo come motivazione, tra le altre, un presunto errore in questa frase:
I manifestanti avevano sperato di costringere il presidente al ballottaggio e dimostrare così che il paese era ormai contro di lui.
Secondo i revisori, la grammatica italiana prevede in questo caso la ripetizione della preposizione "di" ("avevano sperato di costringere il presidente al ballottaggio e di dimostrare...").

A mio modesto parere, l'argomentazione è pretestuosa. Mi rivolgo perciò agli esperti di questo forum per sapere se mi sbaglio e se effettivamente esiste una regola grammaticale di questo genere (e, nel caso, di quale regola si tratta).

Vi ringrazio sin d'ora per l'attenzione.
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Marco1971
Moderatore
Interventi: 10445
Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

Intervento di Marco1971 »

Non esiste una regola precisa in merito, e vediamo dagli esempi letterari che è lecito sia ripetere, sia omettere la preposizione:

Ho sperato di sopraffarvi, di piegarvi, e di salvare ancóra il mio segreto dalla profanazione. (D’Annunzio, Il ferro)

…si pavoneggiava sovente in grande assisa sotto le finestre di quello sperando di darle nell'occhio e _ persuaderla a dire… (Nievo, Confessioni di un Italiano)

Comprendeva la voluttà in cui doveva cullarsi quella povera madre sperando di poter salvare la figliuola dal disonore e nello stesso tempo _ vendicarsi di chi l'aveva offesa nel suo più caro affetto… (Svevo, Una vita)

…egli aveva voluto esperimentare il contatto con la moltitudine degli iconolatri sperando di poter riprofondare le radici nell'infimo strato della sua razza e di ricuperare così la sua sostanza primiera. (D’Annunzio, Trionfo della morte)

La scelta dipende, in fondo, da fattori meramente stilistici.

Benvenuto/a! :)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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GFR
Interventi: 310
Iscritto in data: ven, 10 ott 2014 21:39

Intervento di GFR »

Non sono un esperto, ma mi rifaccio a L. Serianni e alla sua grammatica.
VIII. La preposizione

b) Una sola preposizione regge abitualmente più aggiunti in successione […]. La preposizione può essere ripetuta ogni volta che la chiarezza lo richieda oppure per sottolineare un concetto […].
Avatara utente
Marco1971
Moderatore
Interventi: 10445
Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

Intervento di Marco1971 »

Ha fatto bene a riportare quel che dice l'affidabilissima grammatica di Luca Serianni, che avevo riletto appunto prima di rispondere. Avevo anche consultato altre grammatiche meno autorevoli, ma senza risposta precisa al quesito posto. Siccome le regole grammaticali sono, storicamente, sempre state desunte dall'uso colto, ho creduto bene tornare all'origine, dando gli esempi. Ma, ripeto, ha fatto bene, perché per molti, se una cosa non è scritta in una grammatica, non vale. :D
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Avatara utente
GFR
Interventi: 310
Iscritto in data: ven, 10 ott 2014 21:39

Intervento di GFR »

Ero certo che avrebbe capito lo spirito del mio intervento: dare un riferimento di facile consultazione. :)
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