«Uno ieri» o «un ieri»
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«Uno ieri» o «un ieri»
Spontaneamente direi uno iettatore, uno iato, ma con ieri mi stona, grammaticalmente qual è la forma migliore?
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Re: «Uno ieri» o «un ieri»
Guardi qui.PersOnLine ha scritto:Spontaneamente direi uno iettatore, uno iato, ma con ieri mi stona, grammaticalmente qual è la forma migliore?
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
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Veda anche qui. 

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Mi spiace, ma dissento totalmente: UNO iato.Carnby ha scritto:Un ïato, non uno iato, per favore.
A domande e risposte della Treccani si può leggere UNO iato.
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Onestamente, mi fido piú del DOP, caro Fausto, e ïato /iˈato/ è meglio di iato /ˈjato/ (…soprattutto per la parola che descrive l’omonimo fenomeno prosodico!
). E ïato con i vocalica (i.e. /i/) richiede un.

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Gentile Infarinato,
secondo la consulenza linguistica della Crusca la forma corretta è UNO iato.
Le faccio il copincolla: b) la forma uno si impiega in tutti quei casi in cui si impiegherebbe l'articolo determinativo forte lo, cioè davanti a parole di genere maschile che iniziano:
- per s complicata (cioè seguita da consonante): uno stivale, uno scovolino, uno spiffero, uno sforzo, uno sguardo;
- per s palatale: uno scemo, uno scivolo, uno scioglilingua;
- per n palatale: uno gnomo, uno gnocco;
- per z: uno zio, uno zoppo, uno zaffiro;
- per particolari gruppi consonantici come pn e ps: uno pneumatico, uno psicologo;
- per x (pronuncia [cs]): uno xilofono, uno xenofobo;
- per semiconsonante i: uno iato.
secondo la consulenza linguistica della Crusca la forma corretta è UNO iato.
Le faccio il copincolla: b) la forma uno si impiega in tutti quei casi in cui si impiegherebbe l'articolo determinativo forte lo, cioè davanti a parole di genere maschile che iniziano:
- per s complicata (cioè seguita da consonante): uno stivale, uno scovolino, uno spiffero, uno sforzo, uno sguardo;
- per s palatale: uno scemo, uno scivolo, uno scioglilingua;
- per n palatale: uno gnomo, uno gnocco;
- per z: uno zio, uno zoppo, uno zaffiro;
- per particolari gruppi consonantici come pn e ps: uno pneumatico, uno psicologo;
- per x (pronuncia [cs]): uno xilofono, uno xenofobo;
- per semiconsonante i: uno iato.
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No, caro Fausto, solo quando iato sia considerato parola cominciante…Fausto Raso ha scritto:Gentile Infarinato,
secondo la consulenza linguistica della Crusca la forma corretta è UNO iato.
Ma, come abbiamo visto, la pronuncia semiconsonantica dell’i di iato non è la prima data dal DOP, e non è addirittura contemplata dal Vocabolario Treccani. E allora, se la pronuncia piú raccomandabile è quella con un i pienamente vocalico, l’allomorfo dell’articolo indeterminativo non può che essere un e non uno, proprio come diciamo un italiano e non *uno italiano.Fausto Raso ha scritto:per semiconsonante i: uno iato.

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Un, senz’alcun dubbio… I rimandi, però, se li legga.PersOnLine ha scritto:Ma con ieri qual è la forma da preferire?

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