«Perché»: congiunzione o avverbio?
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«Perché»: congiunzione o avverbio?
Qui http://www.treccani.it/enciclopedia/pro ... aliana%29/ è scritto che il "perché" che introduce una interrogativa indiretta è una congiunzione. In realtà quando "perché" introduce questo tipo di proposizione non è un avverbio? Grazie.
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Re: «Perché»: congiunzione o avverbio?
«Gli avverbi interrogativi, quando introducono una domanda indiretta e quindi collegano due proposizioni, fungono da congiunzione: Perché (= avverbio interrogativo) parti?; Dimmi perché (= congiunzione interrogativa) parti.»
(dal volume di grammatica ad uso scolastico Detto e fatto che tratta di fonologia, ortografia e morfologia. Rosetta Zordan l'autrice del volume).
(dal volume di grammatica ad uso scolastico Detto e fatto che tratta di fonologia, ortografia e morfologia. Rosetta Zordan l'autrice del volume).
Re: «Perché»: congiunzione o avverbio?
Rimanendo in tema, è possibile usare "perché" sostantivato (il perché) come congiunzione/avverbio?
"Mi chiedo il perché sia così cattivo"
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Re: «Perché»: congiunzione o avverbio?
Io, invece, direi di no, se non molto marginalmente (perlomeno in italiano moderno): o mi chiedo _ perché sia cosí cattivo o mi chiedo il perché del suo essere cosí cattivo / della sua cattiveria…
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Re: «Perché»: congiunzione o avverbio?
Chiedo scusa della risposta distrattaInfarinato ha scritto: mar, 03 gen 2023 11:47 Io, invece, direi di no, se non molto marginalmente (perlomeno in italiano moderno): o mi chiedo _ perché sia cosí cattivo o mi chiedo il perché del suo essere cosí cattivo / della sua cattiveria…

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Re: «Perché»: congiunzione o avverbio?
Mi sono imbattuto in un esempio —con come e non con perché, ma sempre riguardante un’interrogativa indiretta— che rientra in ciò che colla precisazione tra parentesi implicitamente escludi, cioè l’italiano letterario tradizionale, arcaico o arcaizzante:Infarinato ha scritto: mar, 03 gen 2023 11:47 Io, invece, direi di no, se non molto marginalmente (perlomeno in italiano moderno): o mi chiedo _ perché sia cosí cattivo o mi chiedo il perché del suo essere cosí cattivo / della sua cattiveria…
Sicché avviene ch’egli si mente ogni dí, ma il come provare che egli non si dée mentire, questo si ha in sulle dita. (Epitteto, Manuale, traduzione di Giacomo Leopardi)
Cioè, in italiano moderno: «… come dimostrare che non si deve mentire, questo si sa alla perfezione»; volto con un’altra sintassi, senza la prolessi della subordinata, «si sa alla perfezione come dimostrare che non si deve mentire».
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