
«Shunt» (medicina)
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«Shunt» (medicina)
Per chi pensasse (magari proprio qualche medico) che shunt e shuntare siano intraducibili, ricordiamo che in italiano si rendono con «cortocircuito» e «cortocircuitare», rispettivamente (…l’articolo è del ’74, quando evidentemente si nutriva ancora un po’ di rispetto per la lingua di Dante
).

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Re: «Shunt» (medicina)
Ma nel campo medico shunt significa [sistema di] derivazione, non cortocircuito. L'inglese di quest'ultimo è short [circuit].
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Re: «Shunt» (medicina)
Ho scritto "nel campo medico". Basta fare qualche ricerca mirata in rete per rendersene conto. Del resto anche il Treccani di cui sopra dice che shunt significa derivazione, ossia percorso alternativo in parallelo. Un cortocircuito, o short se si vuole parlare inglese, è qualcosa di ben differente e ha uno specifico significato tecnico - ossia la riduzione parziale o totale della resistenza di un tratto di circuito elettrico.
Re: «Shunt» (medicina)
Eppure, nella letteratura scientifica del campo medico è in uso il termine cortocircuito, amplissimamente adoperato in spagnolo.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Re: «Shunt» (medicina)
Freelancer ha scritto: lun, 19 ott 2020 23:04 Ma nel campo medico shunt significa [sistema di] derivazione, non cortocircuito. L'inglese di quest'ultimo è short [circuit].
Per la patologia di un mio parente, che ha applicato uno shunt, confermo che nel suo caso si parla comunemente di «[sistema di] derivazione liquorale», quando si usa la terminologia italiana.Freelancer ha scritto: mar, 20 ott 2020 17:54 Ho scritto "nel campo medico". Basta fare qualche ricerca mirata in rete per rendersene conto. Del resto anche il Treccani di cui sopra dice che shunt significa derivazione, ossia percorso alternativo in parallelo. Un cortocircuito, o short se si vuole parlare inglese, è qualcosa di ben differente e ha uno specifico significato tecnico - ossia la riduzione parziale o totale della resistenza di un tratto di circuito elettrico.
Si legga ad esempio qui: http://cne.unipv.eu/site/home/conoscere ... 01637.html
Visto anche il fine del dispositivo applicato nell’articolo degli anni ’70 proposto da Infarinato, il concetto di «[sistema di] derivazione» è certamente preferibile a quello di cortocircuito, essendo la derivazione, in medicina, «sottrazione di sangue o altro liquido corporeo finalizzata ad attenuare una congestione» (De Mauro), sebbene «cortocircuito» venga usato proprio a lasciar intendere una minor resistenza da congestione del fluido stesso, che si intende far defluire artificialmente.
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