Nome ebraico, portato da vari personaggi nella Bibbia, segnatamente da un giovane nel Libro di Giobbe. In molte traduzioni, sia antiche sia recenti, è riportato come Elihu o italianizzato solo graficamente in Eliu. Ma si trova l'adattamento completo Eliù in testi anche recenti (vedete qui la Riveduta 2020 per Giobbe 32,2; non riesco a inserire il collegamento diretto), oltre che con parecchie attestazioni in opere del passato.
Scorrendo traduzioni in altre lingue, in ispagnolo trovo Eliú (talvolta Elihú), in francese Elihou, Élihu, Elihu, in portoghese Eliú.
Per la pronuncia, mi verrebbe spontaneo /eli.u̍*/ trisillabico, forse per "impressione" mnemonica data dall'acca separatrice, o per ricordo della Liù /li.u̍*/ pucciniana. Ne trovo però varie attestazioni in poesia come bisillabo, /elju̍*/:
(Suora alla nostra par d'Eliù la mente.)
Eliù, scorgesti unquanco più precisi
Dal reggitor del mondo! — Eliù, ben festi
A Giob cenniam, ciò ch'ad Eliù rassembri
(Fonte)
———
Fu questi Eliù di Barachèle, e avea
ma trisillabo qui (a meno d'una dieresi su Poi, possibile?):
Poi riprese Eliù: Parveti buono
(Fonte)
«Elihu», «Eliu»
Moderatore: Cruscanti
Re: «Elihu», «Eliu»
Il nome è assente nel vasto repertorio di Rossebastiano-Papa.
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