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				«Chihuahua»
				Inviato: dom, 24 mar 2024 14:14
				di Lorenzo Federici
				Nome di una razza canina, pronunciato /ʧiwa̍wa/ in italiano.
Se non ci sono alternative, ne farei civava /ʧiva̍va/, così come čivava in sloveno, slovacco, serbocroato e ceco e ĉivava hundo in esperanto.
			 
			
					
				Re: «Chihuahua»
				Inviato: dom, 24 mar 2024 14:53
				di G. M.
				Potrebbe avere spunti utili 
@andrea scoppa.
Valutando un adattamento, la questione coinvolge anche la sottosezione «Onomastica», visto che 
chihuahua in senso canino è ripreso direttamente del nome 
Chihuahua d'una città e uno stato del Messico, 
d'origine incerta.
Schweickard ha: 
Chiguagua, Chihuagua, Chihuahua.
Orbis Latinus ha solo 
Chihuahuensis (provincia).
Come in altri casi, prima di proporre un adattamento nuovo, suggerisco di fare innanzitutto una ricognizione su eventuali italianizzazioni nell'uso storico.
 
			
					
				Re: «Chihuahua»
				Inviato: dom, 24 mar 2024 16:59
				di Carnby
				Lorenzo Federici ha scritto: dom, 24 mar 2024 14:14
Nome di una razza canina, pronunciato /ʧiwa̍wa/ in italiano.
 
Mah, io ho sentito spesso /tʃuˈwawa/.
 
			
					
				Re: «Chihuahua»
				Inviato: dom, 24 mar 2024 18:50
				di G. M.
				Mai sentito qui; dalle mie parti (Parma) è solo /ʧiwa̍wa/. Il 
DiPI ha solo questa pronuncia.
 
			
					
				Re: «Chihuahua»
				Inviato: dom, 24 mar 2024 19:47
				di Lorenzo Federici
				Io potrei averlo sentito, ma semplicemente perché da me quella sequenza, fuori d'accento, tende a ridursi. Considererei comunque la pronuncia del DiPi, che è quella maggioritaria in Italia.
			 
			
					
				Re: «Chihuahua»
				Inviato: lun, 25 mar 2024 12:49
				di G. M.
				Nei Libri di Google ci sono alcune attestazioni di 
Ciguagua. È probabilmente l'adattamento più logico, eppure mi suona un po' difficile, non so bene perché; forse è la stessa vaga sensazione che avevo per 
Chjovja... Potrebbe essere che in qualche modo suoni più facile con un raddoppiamento della prima 
g, *
Cigguagua?
 
			
					
				Re: «Chihuahua»
				Inviato: gio, 30 mag 2024 19:39
				di andrea scoppa
				Farei: «cane di Chihuahua», «ciguagua» (meno bene, «ciuaua»).
			 
			
					
				Re: «Chihuahua»
				Inviato: gio, 30 mag 2024 21:05
				di Lorenzo Federici
				Ciuaua non è proprio possibile secondo la fonotassi italiana, poiché /w/ può esistere soltanto prima di /ɔ/ o dopo /k/ e /g/.
In questa posizione, storicamente si sarebbe sviluppata una /g/, Ciguagua; una /v/, Civava; o proprio esagerando una /b/, Cibaba.
Graficamente, invece, Ciuaua e CIVAVA in un testo antico sarebbero equivalenti a Civava e CIVAVA oggi.
			 
			
					
				Re: «Chihuahua»
				Inviato: ven, 31 mag 2024 14:46
				di Infarinato
				Lorenzo Federici ha scritto: gio, 30 mag 2024 21:05
Ciuaua non è proprio possibile secondo la fonotassi italiana, poiché /w/ può esistere soltanto prima di /ɔ/ o dopo /k/ e /g/.
 
Ma non diciamo c…orbellerie! È possibilissimo, benché raro: 
uabaina, 
uadi, 
uasteco, 
Daua, 
Massaua etc.
Come ho già ricordato piú di una volta…
Infarinato ha scritto: mar, 06 set 2022 12:37
Attenzione […] a non cadere nell’equivoco di stabilire una corrispondenza biunivoca tra ciò che è [sincronicamente] ammissibile per la fonotassi italiana e ciò che, invece, piú specificamente rientra fra i possibili esiti fiorentini di parole latine di tradizione ininterrotta. Il secondo gruppo costituisce, certo, un sottoinsieme «piú genuinamente italiano», ma ovviamente anche molto piú ristretto.
 
Se ci limitiamo a questo secondo gruppo, anche una sola /m/ o una sola /l/ in contesti come 
imaginifico e 
accelero, rispettivamente, sarebbero da rigettare. 

 
			
					
				Re: «Chihuahua»
				Inviato: sab, 01 giu 2024 12:41
				di Millermann
				Mi rifaccio a un'affermazione di Lorenzo Federici che non riesco a ritrovare: 
 
Se un adattamento come civava, ciguava o anche ciguagua non piace (in particolare eviterei quelli con sillabe ripetute, mentre ciguava mi sembra un buon compromesso tra suono e somiglianza all'originale), che resti chihuahua.
A me, della grafia *
ciuaua, quel che non mi convince è l'inizio, quel 
ciu- che uno inizia mentalmente a leggere /ʧu/ e poi non sa se continuare come /ʧuˈawa/ o ripensarci e fare /ʧiˈwawa/.
Nello stesso tempo, *
ciguagua  mi sembra troppo pesante e *
ciguava troppo lontano dall'originale. Secondo me, il miglior compromesso potrebbe quindi essere *
ciguaua, che riproduce da vicino una delle possibili pronunce spontanee (e che sono sicuro d'aver sentito, qualche volta). 

 
			
					
				Re: «Chihuahua»
				Inviato: sab, 01 giu 2024 13:01
				di Infarinato
				Millermann ha scritto: sab, 01 giu 2024 12:41
A me, della grafia *
ciuaua, quel che non mi convince è l'inizio, quel 
ciu- che uno inizia mentalmente a leggere /ʧu/ e poi non sa se continuare come /ʧuˈawa/ o ripensarci e fare /ʧiˈwawa/.
 
Codesta è un’obbiezione valida, anche se, a mio avviso, la veste grafica non dovrebbe mai essere un criterio tanto importante da prevalere s’una pronuncia [italianizzata] già ampiamente diffusa (anzi, l’
unica che sia mai stata impiegata in italiano), perdipiú conforme alla fonotassi della nostra lingua (benché non a quella, mostruosamente restrittiva, del fondo ereditario). Tutti saprebbero come pronunciare 
ciuaua e, volendo, si potrebbe scrivere 
cïuaua. 

 
			
					
				Re: «Chihuahua»
				Inviato: sab, 01 giu 2024 13:20
				di G. M.
				Fuori tema
Millermann ha scritto: sab, 01 giu 2024 12:41
Mi rifaccio a un'affermazione di Lorenzo Federici che non riesco a ritrovare: 
 
 
I moderatori hanno spostato gl'interventi in un 
filone apposito. 

 (Lo segnalo per tutti i visitatori che volessero seguire il filo del discorso o intervenire al riguardo).
 
			
					
				Re: «Chihuahua»
				Inviato: sab, 01 giu 2024 18:12
				di Lorenzo Federici
				Millermann ha scritto: sab, 01 giu 2024 12:41
Secondo me, il miglior compromesso potrebbe quindi essere *
ciguaua, che riproduce da vicino una delle possibili pronunce spontanee (e che sono sicuro d'aver sentito, qualche volta). 
 
 
Il mio 
ciguava si rifaceva proprio a quella pronuncia che pure io giurerei d'aver sentito almeno una volta. Una sequenza come 
il chihuahua sono abbastanza sicuro d'averla quasi sempre sentita pronunciare [ilʧiwˈwaːwa], col primo /w/ più intenso, così come a pensarci sono abbastanza sicuro d'aver sentito più volte [(j)jiwˈwɔːmini] per 
gli uomini /*ʎwɔ̍mini/. Quindi sì, il primo 
hua è, almeno in alcune regioni, più calcato del secondo.
Resto ancora dubbioso sul suono /w/ intervocalico che, come già detto nell'altro filone, ha comunque una connotazione molto esotica e continuo a pensare che —se 
ciguava non va bene— sia meglio mantenere la grafia originale, metterla in corsivo («il ciguava» ma «il 
chihuahua») e affidarsi alla pronuncia del parlante.
Per quanto riguarda il plurale, dovrebbe essere 
i ciguavi o 
i ciguava? Per il nome straniero non c'è problema, dato che sarebbe invariato al plurale: non credo che qualcuno s'azzarderebbe mai a scrivere «i 
chihuahui».
Infarinato ha scritto: sab, 01 giu 2024 13:01
Tutti saprebbero come pronunciare 
ciuaua e, volendo, si potrebbe scrivere 
cïuaua. 
 
 
A me, se non conoscessi la pronuncia, verrebbe da leggerlo /ʧiu̯.a̍.wa/. 

 
			
					
				Re: «Chihuahua»
				Inviato: sab, 01 giu 2024 18:35
				di Infarinato
				Lorenzo Federici ha scritto: sab, 01 giu 2024 18:12
Infarinato ha scritto: sab, 01 giu 2024 13:01
Tutti saprebbero come pronunciare 
ciuaua e, volendo, si potrebbe scrivere 
cïuaua. 
 
 
A me, se non conoscessi la pronuncia, verrebbe da leggerlo /ʧiu̯.a̍.wa/. 
 
 
Della serie: «come complicarsi la vita». 

 Ma non si preoccupi: tutti continueranno a scrivere solo e soltanto 
chihuahua (…e a pronunciarlo /ʧiwa̍wa/, inflessioni regionali a parte).