«-n-» da «-m»

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G. M.
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«-n-» da «-m»

Intervento di G. M. »

Riprendo da qui e qui.

-am
  • caimacano;
  • imano (ma anche, meno comunemente, imamo);
  • forse marrano.
Mentre -m > -m- in:
  • Abramo;
  • Adamo;
  • Geroboamo;
  • Roboamo.
-em

...

Mentre -m > -m- in:
  • aremme;
  • Betlemme;
  • Gerusalemme;
  • Matusalemme.
-im
  • cherubino;
  • Gioacchino, Gioachino;
  • serafino.
Mentre -m > -m- in:
  • Efraimo.
-om
  • Assalonne.
-um

...

Mentre -m > -m- in:
  • rumme.
brg
Interventi: 687
Iscritto in data: mer, 12 gen 2022 20:53

Re: «-n-» da «-m»

Intervento di brg »

Codesta lista è disutile, perché accumula una collezione di parole di diversissima tradizione senza alcun tentativo di classificazione. Troviamo parole provenienti da lingue diverse, adattate in tempi diversi, da persone provenienti da ambiti diversi, per registri diversi, con una diversa diffusione sia storica, che moderna.

Prendiamo ad esempio il primo punto.
G. M. ha scritto: lun, 24 giu 2024 9:25 -am
  • caimacano;
  • imano (ma anche, meno comunemente, imamo);
  • forse marrano.
Mentre -m > -m- in:
  • Abramo;
  • Adamo;
  • Geroboamo;
  • Roboamo.
Si mischiano nomi propri biblici e termini comuni di altra tradizione. Ovvio che si possano trovare differenze.

Poi, a proposito di nomi biblici, faccio notare che "Gioacchino" non lo è, poiché appartiene alla tradizione apocrifa ed è divenuto popolare nel medioevo, mentre "Assalonne" si trova già adattato in "n" in latino, tanto che un arcivescovo danese del dodicesimo secolo si chiamava proprio Absalon. In più "Efraimo" è una variante popolare e tarda del ben più noto "Efrem" o "Efraim", che ha avuto il suo momento di gloria nel diciottesimo secolo, quando è stata usata per adattare il nome di Ephraim Chambers, autore della "Cyclopaedia".
Avatara utente
G. M.
Interventi: 2984
Iscritto in data: mar, 22 nov 2016 15:54

Re: «-n-» da «-m»

Intervento di G. M. »

brg ha scritto: lun, 24 giu 2024 12:50 Codesta lista è disutile, perché accumula una collezione di parole di diversissima tradizione senza alcun tentativo di classificazione. Troviamo parole provenienti da lingue diverse, adattate in tempi diversi, da persone provenienti da ambiti diversi, per registri diversi, con una diversa diffusione sia storica, che moderna.
Non sia sempre così perentorio nelle sue critiche... Addirittura «disutile»? È ovvio che i termini sono esiti di circostanze diverse, non mi sembrava che ci fosse nemmeno bisogno di precisarlo. 🤷‍♂️

Visto che la trasformazione di -m finale in -n- interna in vari casi non è una cosa ovvia, o almeno non lo è per me, ho aperto il filone per iniziare a raccogliere dati sul fenomeno. Naturalmente poi bisogna distinguere e analizzare le trafile etimologiche per capire perché in certi casi sia successa una cosa e in certi altri no.
Daphnókomos
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Località: Bassa veronese

Re: «-n-» da «-m»

Intervento di Daphnókomos »

Secondo la maggioranza dei dizionari, iman(o), taccuino e simun deriverebbero dagli arabi imām, taqwīm e samūm, che però nel Battaglia, qui, qui e qui, terminano con n; cherubino e monsone trarrebbero origine dall'ebraico kĕrūbīm e dall'arabo mawsim, ma leggendo qui e qui nel De Mauro, da kĕrūbīn e mawsin; serafino dovrebbe venire dall'ebraico sĕrāfīm, tuttavia al posto della m c'è di nuovo la n qui nel Treccani. Evidentemente sono state prese delle cantonate.
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