bonbon ‹bõbõ′›, all’ital. ‹bonbòn› s. m., fr. [in origine voce infantile, propr. «buono-buono», riferito a qualsiasi dolciume]. – Chicca, zuccherino; piccolo dolce di pasta morbida, per lo più contenuto in un cestellino di carta pieghettata.
Penso che all'italiana la pronuncia sia piuttosto bombòn con -m-, come riporta il DiPI, che ha anche bombón.
La lista del fòro al momento ha:
bonbon: confetto
Oltre ai termini della definizione del Treccani, segnalo l'adattamento bombóne, registrato nel DOP; cfr. bomboniera in italiano, e bombón in ispagnolo, bombom in portoghese, bombó in catalano.
In veneto, perlomeno nella mia varietà, esiste una variante di questo francesismo, momon (plurale momoni), con lo stesso significato e un uso limitato al linguaggio infantile.
51. bombò m. "dolce di zucchero, caramella (anche fig.); bitorzolo che un bambino possa prodursi in fronte o in testa in seguito a urto o caduta" (Andreoli 1887; Altamura 1968; D'Ascoli 1990).
Dal fr. bon bon (1604, BlWbg; NDEtymFr, s.v. bon) reduplicazione infantile di bon, cfr. Puoti 1841 "voce francese passata con molte altre nel nostro dialetto, significa lo stesso di ciò che noi diciamo dolci". La voce è presente anche in altri dialetti cfr. lomb. bombon, teram. babbò 'confetto, chicca' (Farè 1208), abr. bbobbò (DAM). Panzini1905 (Dizionario moderno delle parole che non si trovano nei dizionari comuni) definisce l'it. bonbon "la versione che molti altri ne fanno in bomboni", e consiglia: "parola da ripudiarsi" (GDLI)[.]
In alcuni casi l'adattamento si estende anche all'uso italiano, come in certe ricette regionali: Bombò di mandorle (Sicilia).
Millermann ha scritto: sab, 07 set 2024 15:56
Nei dialetti meridionali si usa(va) invece l'adattamento bombò.
Il GDLI riporta come variante anche bombó, marcato come dialettale; mi lasciava perplesso l'accento acuto. Vedo che però mette come lemma a parte (con rimando a bombone) bombò con accento grave.