Suffisso?
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Suffisso?
È questa o un'altra la parola che in italiano indica l'aggettivo come senior, iunior, che può essere posposto a un nome proprio in caso di omonimia (come Luigi Barzini senior) e che in inglese è suffix?
Non mi pare che in inglese suffix possa applicarsi a un semplice caso di attributo: l’OED conferma che ha lo stesso significato del nostro suffisso.
Il Treccani in linea ha scritto:3. In alcuni settori aziendali, seguendo un uso americano, si usa aggiungere l’attributo di senior alla qualifica professionale (ingegnere s., ecc.) per indicare non solo maggiore anzianità e quindi più lunga esperienza nella professione ma anche una più provata capacità o una superiore responsabilità.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Re: Suffisso?
Apple [in una sua applicazione] traduce con suffisso… Del resto, il «titolo posposto» non appartiene [ancora] alla nostra cultura.
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Può dirmi sotto quale voce trova questa definizione nel Treccani? Grazie in anticipo.Marco1971 ha scritto:Non mi pare che in inglese suffix possa applicarsi a un semplice caso di attributo: l’OED conferma che ha lo stesso significato del nostro suffisso.Il Treccani in linea ha scritto:3. In alcuni settori aziendali, seguendo un uso americano, si usa aggiungere l’attributo di senior alla qualifica professionale (ingegnere s., ecc.) per indicare non solo maggiore anzianità e quindi più lunga esperienza nella professione ma anche una più provata capacità o una superiore responsabilità.
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Sotto senior.Freelancer ha scritto:Può dirmi sotto quale voce trova questa definizione nel Treccani?

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Sì l'avevo letto ma l'avevo scartato perché in quel caso attributo ha proprio il significato letterale di qualità aggiuntiva, mentre nel mio caso ha semplicemente lo scopo di distinguere due omonimi. Infatti né il Devoto-Oli né il Treccani né il Gradit, quando spiegano che senior significa più vecchio, lo definiscono con un certo termine. Peccato; continuo a pensare che un termine specifico ci dev'essere, non riesco però a immaginarmi in quale documento potrei trovarlo definito magari di passaggio.Infarinato ha scritto:Sotto senior.Freelancer ha scritto:Può dirmi sotto quale voce trova questa definizione nel Treccani?
Vero è che nel mio caso (la voce Suffix di una scheda dati in cui compare anche First name, Second name, Middle initial ecc.) anche scrivendo magari un po' impropriamente suffisso il contesto chiarisce inequivocabilmente di cosa si parla - l'inglese è Suffix (i.e., Jr, Sr, III) - ma mi sarebbe piaciuto sapere qual è, se esiste, l'autentico traducente.
Sia in inglese sia in italiano mi pare che suffix/suffisso sia da respingere, poiché il termine ha un’accezione linguistica ben precisa.
Se proprio non basta attributo (che è esattamente la sua funzione grammaticale), si ricorra a specificatore o disambiguante (sostantivato).
Se proprio non basta attributo (che è esattamente la sua funzione grammaticale), si ricorra a specificatore o disambiguante (sostantivato).
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Allora qui ci dimentichiamo dell'esistenza della risemantizzazione così tante volte decantata? A volte penso che la risemantizzazione sia uno strumento di cui servirsi quando ci piace il nuovo termine, da bocciare inesorabilmente nel caso contrario.Marco1971 ha scritto:Sia in inglese sia in italiano mi pare che suffix/suffisso sia da respingere, poiché il termine ha un’accezione linguistica ben precisa.
Anzi, dirò di più (almeno finché non trovo il vero corrispondente di suffix): seguendo un concetto esposto da Bruno Migliorini, è tanto più lecito risemantizzare quanto più lontani tra di loro sono i due campi in cui viene adoperato il termine comune.

La risemantizzazione, a mio modesto parere, andrebbe evitata nello stesso campo dello scibile, perché le lingue tecniche abbisognano di termini per quanto possibile univoci. Tutti sanno cos’è un suffisso. E nessuno chiamerebbe suffisso un aggettivo posto in funzione attributiva.
A me interesserebbe avere una fonte autorevole che definisce questo senso di suffix (ignorato, come ho detto, dall’OED editio maior, e anche dal Merriam-Webster).
A me interesserebbe avere una fonte autorevole che definisce questo senso di suffix (ignorato, come ho detto, dall’OED editio maior, e anche dal Merriam-Webster).
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Se guarda in rete vedrà che lo usano tutti, dai comuni utenti alle banche ai servizi postali, insomma ovunque ci sia un modulo da compilare con i dati anagrafici, quindi è senz'altro nell'uso anche se non attestato nei dizionari.Marco1971 ha scritto:A me interesserebbe avere una fonte autorevole che definisce questo senso di suffix (ignorato, come ho detto, dall’OED editio maior, e anche dal Merriam-Webster).
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Non penso, caro Roberto, che debba necessariamente esistere in italiano un traducente specifico dell’accezione che c’interessa di suffix.
Tanto più se, come sembra appurato, l’accezione non è presente nei vocabolari inglesi.
Non sono contrario alla risemantizzazione ma aspetterei almeno che l’accezione sia accolta nei vocabolari inglesi.
Anche perché, come ricordava Infarinato, l’uso di questo attributo per distinguere gli omonimi, non fa ancora parte della nostra cultura.
Tanto più se, come sembra appurato, l’accezione non è presente nei vocabolari inglesi.
Non sono contrario alla risemantizzazione ma aspetterei almeno che l’accezione sia accolta nei vocabolari inglesi.
Anche perché, come ricordava Infarinato, l’uso di questo attributo per distinguere gli omonimi, non fa ancora parte della nostra cultura.
La lingua è un guado attraverso il fiume del tempo. Essa ci conduce alla dimora dei nostri antenati.
V. M. Illič-Svitič
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