Enologia esterofila: «barrique» e «decanter»

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Carnby
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Enologia esterofila: «barrique» e «decanter»

Intervento di Carnby »

Altri due forestierismi invadono il settore della vinificazione: la prima è una botte che gli spagnoli chiamano barrica (e noi potremmo fare come loro), la seconda è invcece una banale caraffa, con l'insulso suffisso -er come in decoder...
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bubu7
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Intervento di bubu7 »

Barrique è attestato in italiano dal 1892 (Gradit). È un termine tecnico che mi sembra difficile da scalzare.

Mi piace, invece caraffa al posto di decanter. Il primo ha già scaraffare per 'decantare e ossigenare un vino invecchiato' (però anche decanter ha ormai decantare, con lo stesso significato di scaraffare).
La lingua è un guado attraverso il fiume del tempo. Essa ci conduce alla dimora dei nostri antenati.
V. M. Illič-Svitič
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Incarcato
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Intervento di Incarcato »

Se prendiamo il termine spagnolo, però, io ci metterei una bella ‘c’ in piú: barricca.
I' ho tanti vocabuli nella mia lingua materna, ch'io m'ho piú tosto da doler del bene intendere le cose, che del mancamento delle parole colle quali io possa bene esprimere il concetto della mente mia.
Bue
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Intervento di Bue »

bubu7 ha scritto: Mi piace, invece caraffa al posto di decanter
Beh io ho in casa sia una caraffa sia un decanter (entrambi in vetraccio) e sono indubbiamente due oggetti molto diversi!
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Incarcato ha scritto:Se prendiamo il termine spagnolo, però, io ci metterei una bella ‘c’ in piú: barricca.
Siccome esiste già barricare («di vino, invecchiare in barrique», prima attestazione 1955 [GRADIT]), sarei piú propenso alla forma barrica, conforme anche all’originale provenzale.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Per decanter userei senza pensarci due volte decantatore, con detecnicizzazione del termine chimico.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Carnby
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Intervento di Carnby »

Un libro di vini e liquori (Vini e Liquori, L'Esperto) di qualche anno fa parla, a proposito della decantazione, solo di caraffa.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Benissimo. Se si usa caraffa nei libri dedicati al vino, non posso che rallegrarmene.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Bue
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Intervento di Bue »

Garzanti in linea (sottolineature mie) ha scritto:caraffa
Sillabazione/Fonetica [ca-ràf-fa]
Etimologia Dall'ar. garra¯fa
Definizione s. f.
1 recipiente di vetro, panciuto, con collo stretto e bocca larga, provvisto di manico, usato per acqua, vino o altre bevande
Carnby ha scritto:Un libro di vini e liquori (Vini e Liquori, L'Esperto) di qualche anno fa parla, a proposito della decantazione, solo di caraffa.
Di quanti anni fa?

La diffusione cospicua anche domestica di oggetti come questo (senza manico) mi sembra relativamente recente.
Mentre prima dell'introduzione di questi oggetti specializzati si poteva scaraffare il vino rosso in un oggetto come questo, usabile anche per servire l'acqua, il contrario (servire l'acqua nell'oggetto di cui sopra), anche se tecnicamente possibile (la si può servire anche da un pitale, volendo) sarebbe visto quantomeno come bizzarro. Da qui - a mio avviso - la necessità di denotarlo con un nome diverso. Caraffa larga? Caraffa da decantazione? Scaraffone? :mrgreen: In ogni caso, come sempre, non saremo certo noi a decidere.
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bubu7
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Intervento di bubu7 »

Questa specificazione della presenza del manico nella caraffa, riportata nella definizione del Garzanti, mi sembra un'arbitraria limitazione. In altri dizionari si parla semplicemente di recipiente panciuto.
La lingua è un guado attraverso il fiume del tempo. Essa ci conduce alla dimora dei nostri antenati.
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Carnby
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Intervento di Carnby »

Bue ha scritto:Di quanti anni fa?
Il libro è del 1971.
Comunque, molte altre lingue su wikipedia usano un termine simile a caraffa per decanter:
aragonese: garrafa;
francese: carafe (e loro sì che se ne intendono di decantazione...);
neerlandese: karaf;
norvegese (bokmål): karaffel;
svedese: karaff;
tedesco: Karaffe;
ungherese: karaf.
Le lingue che usano il termine inglese sono solo italiano, portoghese e polacco (con la sostituzione di c con k).
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Infarinato
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Intervento di Infarinato »

Carnby ha scritto:
Bue ha scritto:Di quanti anni fa?
Il libro è del 1971.
Comunque, molte altre lingue su wikipedia usano un termine simile a caraffa per decanter
Comunque, decantatore/caraffa sembra abbastanza diffuso ancor oggi. Due collegamenti a caso: http://www.italianwineshop.it/schedadis ... &iddist=62 e http://www.italianfooddirect.it/Decanta ... 0_476.aspx.
Bue
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Intervento di Bue »

Cercando su google images vedo che anche gli anglofoni usano carafe alternato a decanter.
Però loro chiamano jug quello che io ho sempre chiamato caraffa... in compenso chiamano carafe anche il contenitore del thermos (altro forestierismo crudo :mrgreen:).

Ok, accetto, anche se personalmente continuo ad avvertire la necessità di una distinzione tra il recipiente che uso per versare l'acqua e quello che uso per decantare il vino rosso.
Bue
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Intervento di Bue »

Infarinato ha scritto:Comunque, decantatore/caraffa sembra abbastanza diffuso ancor oggi.
Sicuramente il verbo per "versare nell'apposito contenitore onde lasciar decantare" è scaraffare.
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Federico
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Intervento di Federico »

bubu7 ha scritto:Barrique è attestato in italiano dal 1892 (Gradit). È un termine tecnico che mi sembra difficile da scalzare.
Non poi tanto, visti i derivati.

Se n'era parlato anche qui.
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