«Assolo»
Moderatore: Cruscanti
«Assolo»
Mi dicono che lo Zingarelli cartaceo ammette il plurale regolare di assolo, assoli.
L'unico a concordare sembrerebbe il DOP, stranamente; il mio Zingarelli del 1995, Treccani, Garzanti, DISC, Gabrielli in linea e ovviamente anche Gabrielli cartaceo (monovolume) lo danno invariabile.
Gli altri? Forse anche questi hanno cambiato parere, nelle ultime edizioni (quelle in linea in genere non sono aggiornate).
L'unico a concordare sembrerebbe il DOP, stranamente; il mio Zingarelli del 1995, Treccani, Garzanti, DISC, Gabrielli in linea e ovviamente anche Gabrielli cartaceo (monovolume) lo danno invariabile.
Gli altri? Forse anche questi hanno cambiato parere, nelle ultime edizioni (quelle in linea in genere non sono aggiornate).
Ho controllato in tutti gli altri dizionari cartacei che ho: tutti dicono «s.m. inv.», tranne il Palazzi (1986), che non specifica (e di conseguenza lo farebbe variabile). Il plurale assoli, che compariva già nella precedente edizione del DOP (1981), non appare tuttavia anomalo.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Concordo: anch'io non vedo nulla d'anomalo nella forma plurale. Ovviamente, io continuerei a seguire le indicazioni dei dizionari.
I' ho tanti vocabuli nella mia lingua materna, ch'io m'ho piú tosto da doler del bene intendere le cose, che del mancamento delle parole colle quali io possa bene esprimere il concetto della mente mia.
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- Iscritto in data: mar, 19 set 2006 15:25
Il "Bidizionario Italiano" (linguistico e grammaticale) di Giuseppe Pittàno al lemma "assolo" (o "a solo") non riporta "inv.", il che lascia suporre che abbia il normale plurale "assoli".
È lo stesso caso di "affondo": alcuni vocabolari lo pluralizzano, altri no.
Può essere anche avverbio e ciò spiegherebbe l'invariabilità.
È lo stesso caso di "affondo": alcuni vocabolari lo pluralizzano, altri no.
Può essere anche avverbio e ciò spiegherebbe l'invariabilità.
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
Io credo che la spiegazione sia da ricercare nel fatto che i lessicografi si sono fondati sul Dizionario Enciclopedico Italiano e sul Lessico Universale Italiano, scopiazzando piú o meno. I dizionari che hanno il coraggio delle proprie opinioni sono scomparsi: siamo nell’era delle pecore. Il DOP, nell’edizione multimediale, sembra mostrare anch’esso una tendenza antinormativa, purtroppo.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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- Iscritto in data: mar, 19 set 2006 15:25
Non solo il DOP, cortese Marco. Veda, per esempio, la "differenza" tra il Gabrielli cartaceo (due volumi) e quello in rete (riveduto e... "corretto")Marco1971 ha scritto:Il DOP, nell’edizione multimediale, sembra mostrare anch’esso una tendenza antinormativa, purtroppo.

«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
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Io qui sono col DOP: assolo/assoli come affresco/affreschi, anzi di piú
: ché a solo è voce latina (dove la preposizione a non sarebbe cogeminante: cfr. a priori, teoricamente /a pri'Ori/, ma si veda proprio il DOP): la grafia univerbata testimonia quindi la completa italianizzazione della locuzione, che non ha piú senso [né morfologico né «fonetico»] mantenere invariata.
Assoli è poi —mi pare— la variante di gran lunga piú diffusa nella lingua parlata.

Assoli è poi —mi pare— la variante di gran lunga piú diffusa nella lingua parlata.
Non ha senso, certo, ma la lingua è fatta di stratificazioni; in effetti in questo caso probabilmente i tempi sono maturi per la completa normalizzazione, e un buon vocabolario dovrebbe informare sui diversi usi, colle debite considerazioni a seguito di un accurato spoglio che noi ovviamente non siamo in grado di condurre.
Resta la stranezza della discordanza fra i diversi vocabolari, i cui redattori evidentemente trovano che l'evoluzione della lingua si attesti meglio coll'aggiunta di nuovi [discutibili] lemmi, piú facili da decantare in copertina.
Resta la stranezza della discordanza fra i diversi vocabolari, i cui redattori evidentemente trovano che l'evoluzione della lingua si attesti meglio coll'aggiunta di nuovi [discutibili] lemmi, piú facili da decantare in copertina.
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