
(Contrariamente al titolo «urlato» del Corriere di cui all’oggetto [e conformemente, invece, al sottotitolo], il ricorso all’inglese non è «vietato»: è semplicemente evitato quando non strettamente necessario.)
Moderatore: Cruscanti
Sí, caro Roberto, avevo notato anch’io codeste «perle», e nemmen io ne sottovaluto l’importanza, credimi. Solo che, per una volta che —mi pare— ci si muove [con un’iniziativa «pubblica»] nella direzione giusta, ho volutamente sorvolato…Freelancer ha scritto:Sottolineature mie:
E dall'azienda fanno sapere"...semplicemente dopo anni di input sull'inglese oggi abbiamo raggiunto una certa padronanza sulla lingua..."
Risibile. Le vecchie abitudini sono dure a morire.
Osservo anche in uno dei commenti "Parlo l'inglese fluentemente..." (leggi: fluently). Ai vecchi tempi si sarebbe detto con scioltezza, speditamente.
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