- Sé perde l’accento davanti a stesso e stessa ma lo riacquista davanti a stesse e stessi.
- Non si comincia una frase con un gerundio.
- Non si comincia una frase con una congiunzione di coordinazione.
- Sono errati ma però e mentre invece.
- È errato a me mi piace.
- Non si dice insieme a ma insieme con.
- Non si mette la virgola dopo o prima della congiunzione e.
- È scorretto scancellare al posto di cancellare.
- Dopo i due punti non va inserito né infatti né quindi e parole consimili.
- Non si possono avere due apostrofi (del tipo l’altr’anno).
- Non si può avere l’apostrofo in fin di rigo nell’andare a capo.
- È proibito accentare do e danno (del verbo dare).
- Obiettivo si può scrivere solo con una sola b.
- Non è possibile cominciare una frase con dunque.
- Dopo il punto interrogativo o quello esclamativo è d’obbligo l’iniziale maiuscola.
- Il verbo credere non può mai essere seguito dall’indicativo.
- È grave errore piú presto; bisogna dire prima.
- È vietato accentare su avverbio.
- Non si può usare il solo cosa per che cosa o che nelle interrogative dirette e indirette.
- Comunque, qualunque, dovunque, ecc. richiedono tassativamente un verbo; non vanno adoperati da soli.
Elenco delle regole fantasma
Moderatore: Cruscanti
Elenco delle regole fantasma
Riallacciandomi a questo filone, su proposta di PersOnLine apro questo, chiedendo il contributo d’ognuno, per stilare la lista delle regole fantasma inventate sul finire dell’Ottocento da persone prive di preparazione linguistica. Le vostre eventuali segnalazioni saranno aggiunte alla lista che qui propongo.
Ultima modifica di Marco1971 in data sab, 15 dic 2012 21:14, modificato 14 volte in totale.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
-
- Interventi: 763
- Iscritto in data: dom, 23 ott 2011 22:37
Un'altra pseudoregola è quella per cui scancellare va censurato, mentre in realtà è un verbo col prefisso s- intensivo. Serianni ne parla come una «forma a torto considerata di livello popolare» (XV.111.).
Ne avevate già parlato qui.
Ne avevate già parlato qui.
- Infarinato
- Amministratore
- Interventi: 5603
- Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 10:40
- Info contatto:
Re: Elenco delle regole fantasma
Aggiungerei anche —l’abbiamo visto di recente (anche se non a seguito d’una «regola fantasma», per la verità)— «non si comincia una frase con un nesso relativo».
Però, sono d’accordo —credo— con Ferdinand: una volta raccoltone un congruo numero, bisognerebbe cercare di contestualizzare queste regole, spiegandone di volta in volta la totale o solo parziale inaccettabilità in brevi paragrafetti, senza dilungarsi troppo, rimandando a citazioni, interventi, schede dell’Accademia della Crusca, grammatiche etc.: alcune regole fantasma sono semplicemente assurde, mentre altre possono esser vere per alcuni registri, e via discorrendo.
Però, sono d’accordo —credo— con Ferdinand: una volta raccoltone un congruo numero, bisognerebbe cercare di contestualizzare queste regole, spiegandone di volta in volta la totale o solo parziale inaccettabilità in brevi paragrafetti, senza dilungarsi troppo, rimandando a citazioni, interventi, schede dell’Accademia della Crusca, grammatiche etc.: alcune regole fantasma sono semplicemente assurde, mentre altre possono esser vere per alcuni registri, e via discorrendo.
-
- Interventi: 1303
- Iscritto in data: sab, 06 set 2008 15:30
Regole sull'apostrofo
Di false regole, relative all'apostrofo, aggiungere:
PPS. Ringrazio il gentile Raso per la correzione.
- 1) il del divieto della doppia elisione consecutiva (l'altr'anno),
2) il fatto che non si andrebbe a capo con l'apostrofo a fin di rigo.
PPS. Ringrazio il gentile Raso per la correzione.
Ultima modifica di PersOnLine in data dom, 11 dic 2011 21:30, modificato 1 volta in totale.
Re: Regole sull'apostrofo
Ho fatto le aggiunte.PersOnLine ha scritto:Di false regole, relative all'apostrofo, aggiungere:
- 1) il del divieto della doppia elisione consecutiva (l'altr'anno),
2) il fatto che non si andrebbe a capo con l'apostrofo a fin di rigo.
Buon’idea! Grazie del suggerimento.PersOnLine ha scritto:PS. Penso che Marco potrebbe inserire queste false regole in un appendice del suo DINO.

Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
-
- Interventi: 1725
- Iscritto in data: mar, 19 set 2006 15:25
Mi perdonino PersOnLine e Marco se faccio notare loro che hanno dimenticato un apostrofo ad appendice.
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
-
- Interventi: 1725
- Iscritto in data: mar, 19 set 2006 15:25
- Ferdinand Bardamu
- Moderatore
- Interventi: 5195
- Iscritto in data: mer, 21 ott 2009 14:25
- Località: Legnago (Verona)
Perdonate anche me se pongo una questione, per cosí dire, «logistica»: come sistemiamo le informazioni in modo che siano facilmente consultabili anche da coloro che non si servono della ricerca interna?
Propongo di usare questo come filone «di servizio»; per ogni regola fantasma, invece, direi di aprirne uno a parte, con un unico, breve intervento in cui riassumere – come dice molto bene Infarinato qui sopra – la regola, con tanto di rimandi bibliografici, collegamenti, eccetera. Poi, se il passo citato, per esempio, d'una grammatica non è già stato ricopiato sul fòro, basta, a mio avviso, citare il titolo e l'autore dell'opera, la casa editrice e l'anno di pubblicazione e il numero di pagina. Che ne pensate?
Propongo di usare questo come filone «di servizio»; per ogni regola fantasma, invece, direi di aprirne uno a parte, con un unico, breve intervento in cui riassumere – come dice molto bene Infarinato qui sopra – la regola, con tanto di rimandi bibliografici, collegamenti, eccetera. Poi, se il passo citato, per esempio, d'una grammatica non è già stato ricopiato sul fòro, basta, a mio avviso, citare il titolo e l'autore dell'opera, la casa editrice e l'anno di pubblicazione e il numero di pagina. Che ne pensate?
-
- Interventi: 1725
- Iscritto in data: mar, 19 set 2006 15:25
Un'altra regola fasulla (e dura a morire) è quella secondo la quale non si possono accentare la prima e la seconda persona singolare e la terza plurale del presente indicativo del verbo dare. Sarebbe bene, quindi, che i vari coniugatori dessero entrambe le forme (do e dò; dai e dài; danno e dànno).
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
- Sandro1991
- Interventi: 251
- Iscritto in data: lun, 28 nov 2011 19:07
-
- Interventi: 763
- Iscritto in data: dom, 23 ott 2011 22:37
Bisogna distinguere i due casi:Fausto Raso ha scritto:Un'altra regola fasulla (e dura a morire) è quella secondo la quale non si possono accentare la prima e la seconda persona singolare e la terza plurale del presente indicativo del verbo dare. Sarebbe bene, quindi, che i vari coniugatori dessero entrambe le forme (do e dò; dai e dài; danno e dànno).
1) «Superfluo invece l'accento [...] su dò verbo (per distinguerlo dalla nota musicale; confusione molto improbabile)». (Serianni, I.177b.)
2) «All'interno di parola l'accento, sempre facoltativo e da usare con discrezione, può servire a distrinuere gli omografi (dài verbo e dai preposizione articolata, dànno verbo e danno sostantivo, [...]». (Serianni, 178.)
Insomma, non è che sia una regola secondo la quale l'accento è obbligatorio in tutti i casi. Si dovrebbe mettere solo quando può essere davvero ambiguo.
È sbagliata due volte:Sandro1991 ha scritto:"Aiuole" è l'unica parola che possiede tutt'e cinque le vocali. Non è una regola, ma una frase (errata) che echeggia nella maggioranza delle scuole elementari d'italia. Anche questa va sfatata!
- di parole che contengono tutte le vocali (grafiche) se ne possono trovare parecchie; semmai si potrebbe dire che è l'unica parola che contiene tutte le vocali (grafiche) ripetute una volta sola (sorvolando sull'antiquato «dittongo ascendente» in quella posizione);
- sotto l'aspetto fonico, Canepari direbbe (anzi ha già detto: cfr. MªPI 2ª ed. p. 54) che sono in realtà tre vocali /a, o, e/ e tre consonanti /j, w, l/; non tutti condividono questo discorso e anzi è difficile trovare due studiosi che siano d'accordo sullo statuto (va bene per status?) di semiconsonanti/semivocali/approssimanti/glides/ecc.
- Sandro1991
- Interventi: 251
- Iscritto in data: lun, 28 nov 2011 19:07
- Ferdinand Bardamu
- Moderatore
- Interventi: 5195
- Iscritto in data: mer, 21 ott 2009 14:25
- Località: Legnago (Verona)
Ho creato la prima scheda, dedicata a «se stesso/sé stesso». Accetto suggerimenti, consigli e proposte. La mia idea è di farne un filone con un solo intervento (non una discussione, perciò), magari messo in evidenza nella sezione.
Chi c’è in linea
Utenti presenti in questa sezione: Nessuno e 2 ospiti