Il senso, Ann, il senso: in linguistica, la «logica» è sempre e solo quella grammaticale.ann ha scritto:Quindi anche in italiano la concordanza può seguire la "logica" (o il senso...)…
Accordo del participio passato
Moderatore: Cruscanti
- Infarinato
- Amministratore
- Interventi: 5603
- Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 10:40
- Info contatto:
Non ho fatto ricerche statistiche, ma direi che l’accordo al plurale e quello al singolare sono, a occhio e croce, ugualmente comuni. Se ha la grammatica di Serianni, veda il cap. XI, § 361.
Piú in generale, sui problemi di accordo, ho trovato questo:
http://www.accademiadellacrusca.it/faq/ ... &ctg_id=44
Piú in generale, sui problemi di accordo, ho trovato questo:
http://www.accademiadellacrusca.it/faq/ ... &ctg_id=44
diciamo quindi che la concordanza può seguire il numero del "significato naturale" e non quello del "signifiant" anche se per me la grammatica non segue sempre la logicaInfarinato ha scritto:Il senso, Ann, il senso: in linguistica, la «logica» è sempre e solo quella grammaticale.ann ha scritto:Quindi anche in italiano la concordanza può seguire la "logica" (o il senso...)…

non sono l'unica comunque a parlare di logica in questi casi (cf link dato da Marco, grazie):
la non coincidenza tra significato logico o naturale e la categoria grammatical
pile ou face?
- Infarinato
- Amministratore
- Interventi: 5603
- Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 10:40
- Info contatto:
[Significante in italiano] Questo sí.ann ha scritto:…diciamo quindi che la concordanza può seguire il numero del "significato naturale" e non quello del "signifiant"
No, è proprio questo il punto (…e la ragione del mio intervento un po’ pedante): la grammatica segue sempre la logica, o meglio: la grammatica definisce ciò che, in una data lingua, è «[grammaticalmente] logico» e ciò che non lo è.anche se per me la grammatica non segue sempre la logica

Significato logico e logica [grammaticale] sono due cose diverse… Lo ripeto: quello che volevo dire è che, in linguistica, è rischioso (= forviante) definire (tout court) «illogico» ciò che è «grammaticalmente logico».non sono l'unica comunque a parlare di logica in questi casi (cf link dato da Marco, grazie):la non coincidenza tra significato logico o naturale e la categoria grammaticale
Io condivido pienamente quanto scritto da Marco1971.
Anche io trovo più giusto scrivere:
1) ne ho mangiati due chili
2) ne ho mangiata una
3) ne ho mangiate
Per quanto riguarda "maggior parte", io l'ho sempre accordato con il verbo al singolare: "la maggior parte degli italiani è...".
Penso che valga lo stesso discorso per le espressioni che contengono le percentuali: "il 90% degli italiani crede...", anche se forse è corretto anche dire "il 90% degli italiani credono...".
A Roma le accordanze più accreditate sono quelle espresse da Marco1971 (e anche da me e Uri Burton).
Anche io trovo più giusto scrivere:
1) ne ho mangiati due chili
2) ne ho mangiata una
3) ne ho mangiate
Per quanto riguarda "maggior parte", io l'ho sempre accordato con il verbo al singolare: "la maggior parte degli italiani è...".
Penso che valga lo stesso discorso per le espressioni che contengono le percentuali: "il 90% degli italiani crede...", anche se forse è corretto anche dire "il 90% degli italiani credono...".
A Roma le accordanze più accreditate sono quelle espresse da Marco1971 (e anche da me e Uri Burton).
Mi perdoni Marco1971.
Il fatto è che, quando ho scritto questo messaggio, stavo leggendo il seguente testo:
L'arte nella soggettività di Carma (a cura di Salvatore Moffa)
La sua poetica si avvale quindi di una gamma di colori forti e chiassosi che trasporta in ogni suo quadro movimento e vitalità tali da avvincere la realtà per il sapore di fabulazione in un intrico di accensioni e di accordanze suggerite da un temperato surrealismo. Alla singola figura o alla coppia o alla maternità campeggiante che appare come bloccata nell'isolamento che fa da contrappeso dialettico un gettito di estroso impeto per tinte che guizzano via generosamente effervescenti. Conferisce in tal modo alle sue opere qualcosa di irreale pertinente a lei, senza farsi condizionare del tutto dalle esperienze altrui
Come vede, è presente la parola "accordanze" (armonia, accordo).
Invece di scrivere "concordanze" ho scritto "accordanze"
Grazie della sua segnalazione
P.S. la prego di continuare a segnalare anche in futuro i miei errori, in modo che io possa diventare sempre più sicuro e disinvolto nell'uso della lingua italiana
Il fatto è che, quando ho scritto questo messaggio, stavo leggendo il seguente testo:
L'arte nella soggettività di Carma (a cura di Salvatore Moffa)
La sua poetica si avvale quindi di una gamma di colori forti e chiassosi che trasporta in ogni suo quadro movimento e vitalità tali da avvincere la realtà per il sapore di fabulazione in un intrico di accensioni e di accordanze suggerite da un temperato surrealismo. Alla singola figura o alla coppia o alla maternità campeggiante che appare come bloccata nell'isolamento che fa da contrappeso dialettico un gettito di estroso impeto per tinte che guizzano via generosamente effervescenti. Conferisce in tal modo alle sue opere qualcosa di irreale pertinente a lei, senza farsi condizionare del tutto dalle esperienze altrui
Come vede, è presente la parola "accordanze" (armonia, accordo).
Invece di scrivere "concordanze" ho scritto "accordanze"

Grazie della sua segnalazione
P.S. la prego di continuare a segnalare anche in futuro i miei errori, in modo che io possa diventare sempre più sicuro e disinvolto nell'uso della lingua italiana
Cito, per la seconda volta oggi, Guido Ceronetti poiché, in un suo intervento del '94 sul quotidiano La Stampa, prende il pretesto d'imminenti elezioni non-so-di-che-tipo per mettere alla berlina vari vezzi ed errori diffusi nel linguaggio comune. Ecco il passo "incriminato" (grassetti miei):
P.S.: lo stesso se una donna dicesse "non mi hai aiutato", "mi hai lasciato sola": mi sembra che solo la prima delle due forme "fili" (è la presenza di quel "soli/a" a determinare una concordanza obbligatoria?).
E come mai, sempre se è una donna a parlare, "mi hai fatta star bene" o "mi hai fatta felice" mi suonano strane mentre "mi hai resa felice" no? Non sarà, la scelta dell'accordo, anche una questione di gusto?
Sulla seconda siamo tutti d'accordo ch'è forma errata; la prima mi sembra di ricordare che è accettabile, anche se l'anticipazione del compl. oggetto (in questo caso rappresentato dal pron. ci) dovrebbe consigliare (non imporre) l'uso del plurale. È così?Ceronetti ha scritto:Se fa sempre concordare i participi al singolare maschile, estraendo dalla bocca indiscutibili capolavori come «non ci hanno aiutato», «ci avete lasciato soli», non votatelo.
P.S.: lo stesso se una donna dicesse "non mi hai aiutato", "mi hai lasciato sola": mi sembra che solo la prima delle due forme "fili" (è la presenza di quel "soli/a" a determinare una concordanza obbligatoria?).
E come mai, sempre se è una donna a parlare, "mi hai fatta star bene" o "mi hai fatta felice" mi suonano strane mentre "mi hai resa felice" no? Non sarà, la scelta dell'accordo, anche una questione di gusto?
Oggi com'oggi non si sente dire dieci parole, cinque delle quali non sieno o d'oltremonte o nuove, dando un calcio alle proprie e native. (Fanfani-Arlìa, 1877)
Chi c’è in linea
Utenti presenti in questa sezione: Google [Bot] e 3 ospiti