In genere s'usa la sigla (TV), ma volendola sciogliere si deve scrivere tivvú. Però purtroppo capita anche di leggere (e sentire) tivù, se non addirittura tiví! (Il DOP in questo caso mi pare un po' troppo permissivo mettendo solo «meno bene» per tivu [!] e tiví.)
M'ha sorpreso non poco leggere questa risposta data da Giorgio de Rienzo nella rubrica «Scioglilingua»: Perché si dice "tivu" e non "tivì"? Ho chiesto a tanti ma nessuno ha saputo spiegarmelo.
Lei ha perfettamente ragione: "TV" è forma accorciata (quasi in sigla) di "TeleVisione". La pronuncia delle due lettere dovrebbe essere correttamente "tivì", perché "vu" indicherebbe la lettera "w". Ma tant'è è passato "tivù" nell'uso comune, insieme alla forma ancora più obbrobriosa di "tivvù" alla romana.
La pronuncia delle due lettere dovrebbe essere correttamente "tivì"...
Forse al Nord, ma nel resto del Paese non credo proprio.
...perché "vu" indicherebbe la lettera "w".
La lettera w si chiama vu doppio/a o doppio/a vu. Si sarà confuso con la sigla WWW che si pronuncia comunemente /vuvuvu*/ (si veda nel DiPI in linea, s.v. «www»).
Ultima modifica di Luca86 in data sab, 07 lug 2012 16:54, modificato 2 volte in totale.
Luca86 ha scritto:Forse al Nord, ma nel resto del Paese non credo proprio.
Anche al Sud, a quanto mi risulta, è prevalente vi rispetto al toscano (e mediano) vu.
Luca86 ha scritto:La lettera w si chiama vu doppia/o o doppia/o vu. Si sarà confuso con la sigla WWW che si pronuncia comunemente /vuvuvvu*/.
C'è chi differenzia v da w chiamando la prima vi e la seconda vu. La sigla WWW si dovrebbe pronunciare /vuvvuv'vu*/; comunque anche BMW si pronuncia comunemente /biɛmme'vu*/, non */bi'ɛmme doppja'vu*/ o */bi'ɛmme vud'doppjo/.
Io, spontaneamente, pronuncio V /vu/ (senza cogeminazione, naturalmente). Forse risento dell'influenza della radio e della tivvú (;)), anche perché in dialetto dico, e ho sempre sentito dire, /vi/.
Comunque, quel che disse De Rienzo non sta né in cielo né in terra.
eventualmente si dovrebbe dire, in buona pronuncia italiana, tivvì non *tivì (che a me suona inglese);
va segnalata la sciatta grafia giornalistica tv, senza maiuscole né altri segni; se scritta proprio così, dovrebbe pronunciarsi, secondo le regole italiane, ['tv]!
A quanto pare le sigle appesantiscono troppo il testo... Giusto pochi giorni fa ho finito un romanzo in cui praticamente tutte le sigle erano scritte solo con la prima lettera maiuscola: Fbi, Dna, ecc. Per me non è il modo corretto di scrivere, per quanto possa ormai essere frequente (anche perché, come dice Carnby, uno potrebbe legittimamente leggere ['fbi] e ['dna]).
Andrea Russo ha scritto:A quanto pare le sigle appesantiscono troppo il testo... Giusto pochi giorni fa ho finito un romanzo in cui praticamente tutte le sigle erano scritte solo con la prima lettera maiuscola
Trattandosi di un romanzo e non di un articolo giornalistico non ci sono attenuanti: una buona impaginazione può (o deve) ricorrere al maiuscoletto per non appesantire il testo.
Carnby ha scritto:Anche al Sud, a quanto mi risulta, è prevalente vi rispetto al toscano (e mediano) vu.
Io mi riferivo alla pronuncia «anglo-milanesizzante» (senza cogeminazione) tivì . Chiaramente, anche nella mia città, come altrove, c'è un'oscillazione tra vi e vu, ma – almeno per quanto riguarda me e quelli che conosco – prevale la seconda.
Carnby ha scritto:...comunque anche BMW si pronuncia comunemente /biɛmme'vu*/, non */bi'ɛmme doppja'vu*/ o */bi'ɛmme vud'doppjo/.
A questo proposito, vorrei riportare quanto dice Raffaella Setti (qui):
Il fatto poi che nell'uso corrente si dica "vu vu vu" per WWW o "vu vu effe" per WWF, corrisponde al modo di pronunciare tutte le sigle entrate nell'italiano e che contengono W: da WC, a BMW, TWA, WTO per citare le più diffuse. Volendo azzardare una spiegazione a questo fenomeno, si può considerare il fatto che la lettera italiana più vicina alla W è appunto la V e, visto che le sigle non sono sempre di origine anglofona, ma possono ad esempio corrispondere a parole tedesche (come BMW in cui la W sta per Werke) dove la W si pronuncia come la nostra V, si è semplificata e unificata la pronuncia al fonema appartenente all'italiano. Questo tipo di operazione può produrre alcune ambiguità nei casi in cui si citi una sigla sconosciuta al nostro interlocutore per cui sarà necessario specificare se quella "vu" corrisponda nella grafia a W o effettivamente a V.