Carnby ha scritto:fiorentino90 ha scritto:Fanno eccezione: transgenico, Transgiordania, translucido e altre parole simili.
Io spontaneamente le pronuncio tutte con /ns/
Anche io spontaneamente! Tuttavia, il DOP e il DiPI una volta tanto sono d'accordo: questi termini devono essere pronunciati con la s sonora. Secondo LuCa, è tollerata anche la s sorda per
translucido: tranzˈluʧido; -sˈl-
valerio_vanni ha scritto:Secondo me non è corretto parlare di "legato", perché questo indica la continuità del suono (il fatto che non si interrompe). Più che altro non troncano alcune vocali finali.
Ho utilizzato la terminologia usata in questa piazza, nel fòro della Crusca e, mi pare, anche su un altro sito. Non evitano solo l'elisione (es. leggere una sola
e in
signore e signori o in
fiore eterno), ma pronunciano
mi aspetta /mias'pɛtta/ in luogo di /masˈpɛtta/ (con elisione), o quantomeno /mjasˈpɛtta/, oppure separano
del da
lunedí. S'ascolti come il lettore pubblicitario pronuncia
Quelli del lunedí (non so in rete è possibile ascoltarlo) e si confronti la pronuncia di
del loco tratta dal
DOP. Quest'ultimo è pronunciato come se fosse scritto
dell'oco o
dellòco, mentre il professionista della voce fa una pausa, se pur breve e non necessariamente accompagnata da presa di fiato, tra la
l finale di
del e quella di
lunedí. Ciò lo si può notare anche in tutte le
presentazioni pubblicitarie che contengono frasi del tipo
Dal lunedí al venerdí.
valerio_vanni ha scritto:Ma sia questa cosa che quella delle consonanti nasali mi sa che non avvengano inconsapevolmente. Piuttosto questi attori o doppiatori scelgono di fare così per dire "tutte le lettere scritte": insomma quella che gli inglesi chiamano "spelling pronounciation".
La regola non viene insegnata né nei manuali di dizione né nei corsi di recitazione: la ignorano semplicemente. Del raddoppiamento e della scelta di sostituire la s sorda intervocalica invece ne parlano, anche se non in egual misura.
All'interno d'una frase le parole non possono essere lette cosí come sono lette isolatamente. In inglese, l'assimilazione e l'elisione sono fenomeni tipici del parlato rapido e, di conseguenza, sono da evitare in un eloquio accurato a favore della "pronuncia da vocabolario"; al contrario, l'italiano
neutro nazionale - preferisco questo termine a <<standard>> e sono contro la distinzione canepariana tra <<tradizionale>> e <<moderno>> - richiede il legato e l'assimilazione, altrimenti
la fonotassi che fine dovrebbe fare?

In sostanza, non mi sembra che ne siano consapevoli e, anche se lo fossero, è contro la natura dell'italiano pronunciare
un pane con la nasale alveo-dentale.