Dia un'occhiata qui.Carnby ha scritto:Eh?
«Di brutto»
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Posso provare ad avventurarmi in un'ipotesi. Alla base dovrebbe esserci l'esclamazione oddìo, suscitata da un fenomeno di straordinaria intensità; a quello, in un'immaginaria scala di valori, starebbe per "fino al punto di", "a livello di". Da un'esclamazione diretta - "Oddìo, come piove!" - si passerebbe a un più mediato e "descrittivo" "piove a quell'oddìo", ossia "piove così forte da giustificare l'esclamazione oddìo!"Ferdinand Bardamu ha scritto:Grazie.Sarebbe interessante conoscerne l’etimo.
Io, almeno, la interpreto così.
- u merlu rucà
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Tornando all'espressione "di brutto", la mia modesta opinione è che sia all'origine un'ellissi di "di brutto muso" (var. meno frequente di "a brutto muso"), e che possa essere passata in italiano attraverso il romanesco de (b)brutto.
Oggi com'oggi non si sente dire dieci parole, cinque delle quali non sieno o d'oltremonte o nuove, dando un calcio alle proprie e native. (Fanfani-Arlìa, 1877)
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Mi sembra probabile, è un'espressione molto diffusa in romanesco.Zabob ha scritto:[...] e che possa essere passata in italiano attraverso il romanesco de (b)brutto.
Questo di sette è il piú gradito giorno, pien di speme e di gioia: diman tristezza e noia recheran l'ore, ed al travaglio usato ciascuno in suo pensier farà ritorno.
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