In ogni caso, chiuderei qui la polemica ed entrerei nello specifico della discussione. Ci ho pensato su in questi giorni, ed ecco qui il magro frutto delle mie elucubrazioni. Il verbo ingozzare ha due accezioni transitive: in entrambe al soggetto è assegnato il ruolo tematico di agente, mentre l’oggetto è rispettivamente tema («Tizio ingozza spaghetti») e paziente («Tizio ingozza Caio»).
Nel secondo caso, dunque, l’azione del soggetto si rivolge verso l’esterno. Nel primo, invece, l’azione del soggetto ricade, per dir cosí, sul soggetto stesso — e perciò, ripensandoci, la sua intuizione, caro bubu7, è corretta.
La diatesi media di ingozzare, quindi, in una prospettiva semantica, è meglio riconducibile al primo significato, per l’assenza dell’idea di forzatura e per l’intrinseca riflessività della prima accezione. Questo spiega la scelta dei lessicografi (e qui, caro bubu7, siamo finalmente d’accordo

Allora, la nascita di questo riflessivo, piú che a un’improbabile soluzione dell’ambiguità di frasi come «ingozzo un’oca» (sempre chiarite dal contesto), è da cercarsi altrove. Ingozzare, nell’accezione propria, è un verbo parasintetico denominale con significato locativo: «Il pellicano ingozza un pesce» equivale a «Il pellicano si mette nel gozzo un pesce». Nell’estensione semantica — che è iperbolica e metaforica — si aggiunge (implicitamente) l’idea del riempimento, sicché «Tizio ingozza spaghetti» vale sí «Tizio mangia avidamente spaghetti» ma anche, letteralmente, «Tizio si riempie il gozzo di spaghetti (alla maniera di un animale)». L’intrinseca riflessività di cui si è parlato sopra, insieme a questa sottintesa immagine dell’avido riempimento, hanno fatto sí che si creasse, naturalmente, una forma riflessiva.
È interessante infine notare che, se l’oggetto è coreferenziale col soggetto, l’azione è caratterizzata dall’avidità e da un animalesco desiderio di sazietà; al contrario, se l’oggetto non coincide col soggetto, si ha una sfumatura di violenza: se Tizio è ingozzato da Caio, non mangia avidamente ma forzatamente.