Ingollare, Ingollarsi...
Moderatore: Cruscanti
Ingollare, Ingollarsi...
Nonostante abbia il sospetto che sia un dubbio molto puerile e degno di non esser preso in considerazione, è sorto e vorrei che qualcuno lo potesse sciogliere. Ho sempre pensato che un verbo alla stregua di "ingollare", transitivo, potesse anche esser riflessivo. Ciò a causa della forma riflessiva che un verbo anch'esso transitivo come "ingozzare" può adottare (ingozzarsi di...). Di qui la mia credenza. Sovente mi è capitato d'usare tale verbo in espressioni del tipo: "Dopo essersi ingollato un dolce intero ecc". Ora però ho la sensazione che tale forma sia errata, non mi convince del tutto. La domanda che dunque pongo è la seguente: un verbo transitivo come ingollare può esser usato "riflessivamente"?
Nessun dizionario tra quelli a mia disposizione registra ingollarsi, e non se ne trovano molti esempi illustri in rete (a parte questo, carducciano). Personalmente, trovo che ingollare – come altri verbi affini – unito a un pronome intensivo-affettivo si possa usare senza remore in contesti informali.
La ringrazio! 
E invece come mai il verbo "ingozzare" può indossare le vesti della riflessività?

E invece come mai il verbo "ingozzare" può indossare le vesti della riflessività?
Ultima modifica di Ivan92 in data ven, 18 set 2015 12:28, modificato 1 volta in totale.
Esatto, ha ben capito!! 
Il Treccani ad esempio lo registra come se fosse una cosa normalissima: "Nel rifl., riempirsi di cibo fino a non poterne più, mangiare a crepapelle". Non opera cioè una distinzione tra parlato formale ed informale. Anche a causa di questo ho per anni creduto che la forma riflessiva di tali verbi potesse esser usata tranquillamente in un contesto formale senza alcun tipo di problema.

Il Treccani ad esempio lo registra come se fosse una cosa normalissima: "Nel rifl., riempirsi di cibo fino a non poterne più, mangiare a crepapelle". Non opera cioè una distinzione tra parlato formale ed informale. Anche a causa di questo ho per anni creduto che la forma riflessiva di tali verbi potesse esser usata tranquillamente in un contesto formale senza alcun tipo di problema.
- Infarinato
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Ovviamente, si tratta di casi ben diversi: ingozzarsi (riflessivo proprio) vale «ingozzare sé stesso», ingollarsi (intensivo-affettivo) no, e andrebbe piuttosto paragonato a ingoiarsi, tracannarsi etc., tant’è vero che ci si può ingollare/ingoiare/tracannare qualcosa, ma ci si può solo ingozzare di qualcosa, ché in quest’ultimo caso la forma pronominale è immediatamente percepita come riflessiva propria anziché come intensivo-affettiva (pur teoricamente possibile a partire dal transitivo attivo ingozzare qualcosa). 

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Approfitto dell'intervento di Infarinato, così tempestivo (avevo appena finito di scrivere una pappardella lunghissima per dire esattamente la stessa cosa e, quando ho premuto su Anteprima per controllare che fosse tutto in ordine, ho visto che c'era già la sua risposta...
), per domandargli se non ritiene, come me, che sarebbe stato più corretto da parte del Treccani includere la spiegazione di ingozzarsi al punto 2 del lemma ingozzare (dove il significato di base è nutrire forzatamente, e quindi il complemento oggetto indica la persona che subisce tale trattamento) e non al punto 1 (dove il significato di partenza è ingoiare e l'oggetto, ovviamente, la cosa ingoiata). Lo so, è una minuzia, ma forse anche questo ha contribuito a confondere Ivan92.

«Ed elli avea del cool fatto trombetta». Anonimo del Trecento su Miles Davis
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
«Prima l'italiano!»
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Sí, sarebbe stato senz’altro più corretto sul piano sincronico; in diacronia, non saprei: può darsi che vi siano delle ragioni storiche (o perlomeno «letterarie» —il Treccani è tradizionalista), che ignoro, per accorpare il riflessivo proprio ingozzarsi col significato proprio d’ingozzare…Animo Grato ha scritto:…sarebbe stato più corretto da parte del Treccani includere la spiegazione di ingozzarsi al punto 2 del lemma ingozzare (dove il significato di base è nutrire forzatamente, e quindi il complemento oggetto indica la persona che subisce tale trattamento) e non al punto 1 (dove il significato di partenza è ingoiare e l'oggetto, ovviamente, la cosa ingoiata).

Riporto qui l'etimo di ingollare tratto dal Battisti–Alessio, che forse può aiutare anche nella scelta di eventuali forme medio-riflessive.
il DEI ha scritto:ingollare tr., XIV-XVII sec, -a (XIX sec, tosc, pertica con canestrino con rebbi per cogliere la frutta), -ato (XIX sec), -o (m., ant., XVI sec.) ; trangugiare ; v. d'area sen., pis., lucch., aret. e còrsa; lat. *ingullāre da *ingulāre (gula gola), incontratosi con collum 'collo', cfr. fr. engouler, prov. engolar, pis. ingollà, -ì, còrso ingullà, -ì, sen. ingollire, corton. ngullì ingoiare.
Re: Ingollare, Ingollarsi...
Caro Ivan92, il problema da lei posto non è banale e ci permette di approfondire un aspetto particolare della lingua.Ivan92 ha scritto: Ho sempre pensato che un verbo alla stregua di "ingollare", transitivo, potesse anche esser riflessivo. Ciò a causa della forma riflessiva che un verbo anch'esso transitivo come "ingozzare" può adottare (ingozzarsi di...). Di qui la mia credenza. Sovente mi è capitato d'usare tale verbo in espressioni del tipo: "Dopo essersi ingollato un dolce intero ecc". Ora però ho la sensazione che tale forma sia errata, non mi convince del tutto. La domanda che dunque pongo è la seguente: un verbo transitivo come ingollare può esser usato "riflessivamente"?
Ingollare, ad oggi (

Diverso è il caso di ingozzare. Il verbo possiede diverse accezioni, tra le quali ve n'è anche una in cui il risultato dell'azione non è diretto verso chi la compie: si può ingozzare un'anatra... È stato quindi sentito più debole, nella percezione dei parlanti, il significato riflessivo che pur il verbo possiede in diverse accezioni: io ingozzo qualcosa. Si è avvertita così la necessità di farne una forma grammaticalmente riflessiva che sottolineasse il significato riflessivo già presente nel verbo. Tutto questo non esclude che la forma riflessiva possa avere sfumature di significato intensive-affettive in determinati contesti.
La lingua è un guado attraverso il fiume del tempo. Essa ci conduce alla dimora dei nostri antenati.
V. M. Illič-Svitič
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Re: Ingollare, Ingollarsi...
Può portare qualche esempio? A me sembra che la connotazione intensivo-affettiva sia riservata al medio riflessivo, ínsita in esso per cosí dire (es. «mi bevo un bicchiere di vino»), mentre nel riflessivo propriamente detto il pronome si riferisce direttamente al soggetto, e non assume questa sfumatura, essendo un altro il suo ufficio.bubu7 ha scritto:Tutto questo non esclude che la forma riflessiva [di ingozzare] possa avere sfumature di significato intensive-affettive in determinati contesti.
Nel caso d’ingozzarsi, poi, io vedo un’estensione scherzosa di un verbo che, nella sua accezione propria, è quasi un tecnicismo degli allevatori (es. «ingozzare un’anatra» e sim.), sicché ingozzarsi vale suppergiú «riempirsi (=sé stessi) come si riempie a forza un animale da cortile». Concordo dunque con Animo Grato, quando si chiede perché il Treccani l’abbia incluso nel primo significato.
Re: Ingollare, Ingollarsi...
Come si fa a non esaudire una così gentile richiesta?Ferdinand Bardamu ha scritto: Può portare qualche esempio?...

Vado a ingozzare un piatto di spaghetti e torno – vado a ingozzarmi un piatto di spaghetti e torno - mi ingozzo un piatto di spaghetti e torno. Soprattutto nella terza frase possono percepirsi maggiori sfumature intensive rispetto alla seconda.
Non sono d'accordo.Ferdinand Bardamu ha scritto:Nel caso d’ingozzarsi, poi, io vedo un’estensione scherzosa di un verbo che, nella sua accezione propria, è quasi un tecnicismo degli allevatori (es. «ingozzare un’anatra» e sim.), sicché ingozzarsi vale suppergiú «riempirsi (=sé stessi) come si riempie a forza un animale da cortile». Concordo dunque con Animo Grato, quando si chiede perché il Treccani l’abbia incluso nel primo significato.
Il riflessivo è riferito alla prima accezione di ingozzare: 'inghiottire rapidamente per avidità e voracità' [estensione accezione 1] e non 'far mangiare in gran quantità' [estensione accezione 2]. Il Treccani ha dunque correttamente posto il riflessivo sotto la prima accezione.

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Re: Ingollare, Ingollarsi...
Grazie. Lei però parlava della forma riflessiva del verbo, mentre ingozzare in «vado a ingozzare un piatto di spaghetti» è un semplice transitivo, e in «vado a ingozzarmi un piatto di spaghetti» è un medio transitivo…bubu7 ha scritto:Vado a ingozzare un piatto di spaghetti e torno – vado a ingozzarmi un piatto di spaghetti e torno - mi ingozzo un piatto di spaghetti e torno. Soprattutto nella terza frase possono percepirsi maggiori sfumature intensive rispetto alla seconda.
Ma l’oggetto di ingozzare, nella prima accezione, è la cosa ingozzata, mentre nella seconda è la persona che viene ingozzata (di qualcosa). Se io m’ingozzo, ingozzo me stesso, no?Ferdinand Bardamu ha scritto:Non sono d'accordo.
Il riflessivo è riferito alla prima accezione di ingozzare: 'inghiottire rapidamente per avidità e voracità' [estensione accezione 1] e non 'far mangiare in gran quantità' [estensione accezione 2]. Il Treccani ha dunque correttamente posto il riflessivo sotto la prima accezione.
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