Pare che ora vada di moda cercare di non seguire la moda. Per questo atteggiamento, qualcuno negli Stati Uniti ha inventato il nome di normcore, parola macedonia composta di normal e hard-core.
Nell’articolo del quale ho fornito il rimando si dice che «[l]a parola è in sé intraducibile». A me pare invece traducibilissima: al momento mi viene in mente un normoestremista. Che ne dite?
«Normcore»
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A costo di attirarmi qualche antipatia, mi dichiaro felice del fatto che alcuni "concetti" che giudico sgradevoli restino al margine della mia visione del mondo, e che pertanto i riflessi verbali di tali "concetti" rimangano intradotti: la Schadenfreude è un sentimento squisitamente tedesco, e glielo lascio volentieri - parola compresa. Ben vengano allora i normcore e le fashion victim che si riempiono la bocca di outfit, red carpet, shopaholic, dj set, minidress, skinny jeans e tutte le altre scempiaggini che rendono manifesta la loro pochezza lessicale e ontologica!
«Ed elli avea del cool fatto trombetta». Anonimo del Trecento su Miles Davis
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
«Prima l'italiano!»
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