
Cruscle
Moderatore: Cruscanti
Cruscle
Un poderoso strumento: Cruscle. Ma come si pronuncerà? /'krVsl/ (come muscle) o /'kruskle/? Io l’avrei chiamato Crúscole /'kruskole/. 

Comunque, a proposito di cruscole, c'è anche chi chiama Google Gogolo.
L’apporto di Cruscle, per le ricerche linguistiche, è enorme, e l’impresa merita ogni lode; ma io non capisco perché si sia ceduto, nella coniazione del nome, alla tentazione d’un’assonanza con Google, che secondo me appiattisce e banalizza.
Il Vocabolario degli Accademici della Crusca, nelle sue varie edizioni, è sempre stato, credo, un modello di purismo linguistico (e ripreciso che io non sono un purista, ma un neopurista, ossia un purista strutturale).
Si poteva fare sia Crúscole (nel senso di «io le crusco» cioè «io cerco le parole registrate nei vocabolari della Crusca»), sia Crúscale/Cruscàle (il primo come imperativo; il secondo con implicito riferimento a portàle, in senso informatico).
Ha prevalso la suggestione dell’americanese. Per un’opera riguardante la lingua italiana. Una scelta a dir poco discutibile...
Il Vocabolario degli Accademici della Crusca, nelle sue varie edizioni, è sempre stato, credo, un modello di purismo linguistico (e ripreciso che io non sono un purista, ma un neopurista, ossia un purista strutturale).
Si poteva fare sia Crúscole (nel senso di «io le crusco» cioè «io cerco le parole registrate nei vocabolari della Crusca»), sia Crúscale/Cruscàle (il primo come imperativo; il secondo con implicito riferimento a portàle, in senso informatico).
Ha prevalso la suggestione dell’americanese. Per un’opera riguardante la lingua italiana. Una scelta a dir poco discutibile...

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È una scelta infelice, sono d'accordo con Marco. Ma avrete visto che il nome - marchio depositato tra l'altro, chissà se si aspettano ricadute di qualunque genere derivanti dall'assonanza con Google - è stato scelto dai realizzatori del motore di ricerca, che naturalmente sono informatici e delle questioni di lingua - neopurismo, limitazione dei forestierismi inutili ecc. - non gli importa niente. Basta guardare il sito del Media Integration and Communication Center dell'Università degli Studi di Firenze, Dipartimento Sistemi Informatici, tutto in inglese. Insomma, in Italia per quanto riguarda l'informatica l'italiano pressoché non esiste. Il Vocabolario riguarda l'italiano, ma l'intera struttura che ne rende possibile la consultazione - persone, attrezzature - ha come cardine linguistico l'inglese.Marco1971 ha scritto:L’apporto di Cruscle, per le ricerche linguistiche, è enorme, e l’impresa merita ogni lode; ma io non capisco perché si sia ceduto, nella coniazione del nome, alla tentazione d’un’assonanza con Google, che secondo me appiattisce e banalizza.
Il Vocabolario degli Accademici della Crusca, nelle sue varie edizioni, è sempre stato, credo, un modello di purismo linguistico (e ripreciso che io non sono un purista, ma un neopurista, ossia un purista strutturale).
Si poteva fare sia Crúscole (nel senso di «io le crusco» cioè «io cerco le parole registrate nei vocabolari della Crusca»), sia Crúscale/Cruscàle (il primo come imperativo; il secondo con implicito riferimento a portàle, in senso informatico).
Ha prevalso la suggestione dell’americanese. Per un’opera riguardante la lingua italiana. Una scelta a dir poco discutibile...
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La vedo così: i fondi vengono dal governo, il nome l'hanno scelto gli informatici - o meglio gli amministratori che gestiscono i fondi per l'informatizzazione del vocabolario - e il parere della Crusca in merito era secondario. Noto anche che uno dei curatori è Massimo Fanfani, che credo sia uno di quei linguisti che non ritengono assolutamente la lingua in pericolo a causa degli anglismi - ricordo di aver letto una sua nota sulle "periodiche geremiadi che affiorano riguardanti la scomparsa del congiuntivo e l'invasione degli anglismi".Incarcato ha scritto:Mi pare che quanto lei dice, Roberto, non spieghi perché l'Accademia abbia accettato un tal nome. Per fortuna, gli informatici non sono ancora accademici.
La scomparsa del congiuntivo è un mito (anzi oggi s’infila il congiuntivo dappertutto, anche dove non ci sta); l’invasione degli anglicismi invece è una realtà, e chi non la vede è miope. Che questa non sia poi un pericolo per le strutture fondamentali della lingua, siamo d’accordo; è un pericolo solo per quelle fonetiche e per la perdita dell’omogeneità lessicale, che a poco a poco rende l’italiano una lingua ibrida (si pensi a cose come speakeraggio, forwardare, ecc.).
Ultima modifica di Marco1971 in data dom, 28 mag 2006 2:39, modificato 1 volta in totale.
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Quello che disse Freelancer era sicuramente giusto: ma pare che ora i linguisti abbiano ripreso le redini; si è passati infatti a una grafica ben piú sobria, con tanto di nome e simboli dell'Accademia in bella vista, citazioni latine e immagini libresche.Freelancer ha scritto:La vedo così: i fondi vengono dal governo, il nome l'hanno scelto gli informatici - o meglio gli amministratori che gestiscono i fondi per l'informatizzazione del vocabolario - e il parere della Crusca in merito era secondario.
Molto piú elegante (notare il pagina d'entrata).
P.s.: o fin dall'inizio il nomigliolo era confinato a questa pagina? Non ricordo...
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