«Cardo» per «cardine»
Moderatore: Cruscanti
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«Cardo» per «cardine»
Com'è noto a tutti, tre settimane fa è stata inaugurata l'Esposizione Universale. Nei vari servizi televisivi dedicati all'argomento sentivo tornare con insistenza questa parola: cardo. «Il cardo è pronto», «il cardo è ultimato», «i lavori per il cardo sono in ritardo», il cardo qui, il cardo là. Confesso che in un primo momento avevo pensato che cardo fosse un nomignolo per quella svettante struttura che ufficialmente è chiamata "Albero della Vita" ed è il simbolo dell'Espò; ahimè, mi ingannavo.
Il cardo non è altro che il cardine, ovvero la via principale che, nell'urbanistica romana, incrociava il decumano, dando origine alla caratteristica struttura a scacchiera che ancora oggi riconosciamo in tante città d'origine romana (o che s'ispirano a quella tradizione). La stessa fiera milanese prende spunto da quell'impostazione e infatti, ortogonale al "cardo", sfoggia il suo (regolare) bel decumano. L'italiano cardine deriva, com'è normale che sia, dall'accusativo del cardo, cardinis latino, e l'accoppiata "cardine & decumano" è nota a tutti, penso, fin dai primi rudimenti di storia romana appresi alle elementari.
Da dove spunta, allora, questo cardo? Forse qualche "addetto alla comunicazione" s'è lasciato coinvolgere troppo dal tema dell'Esposizione (il cibo) e, sognando ad occhi aperti il cappone coi gobbi, ha scritto "cardo" invece di "cardine"?
Il cardo non è altro che il cardine, ovvero la via principale che, nell'urbanistica romana, incrociava il decumano, dando origine alla caratteristica struttura a scacchiera che ancora oggi riconosciamo in tante città d'origine romana (o che s'ispirano a quella tradizione). La stessa fiera milanese prende spunto da quell'impostazione e infatti, ortogonale al "cardo", sfoggia il suo (regolare) bel decumano. L'italiano cardine deriva, com'è normale che sia, dall'accusativo del cardo, cardinis latino, e l'accoppiata "cardine & decumano" è nota a tutti, penso, fin dai primi rudimenti di storia romana appresi alle elementari.
Da dove spunta, allora, questo cardo? Forse qualche "addetto alla comunicazione" s'è lasciato coinvolgere troppo dal tema dell'Esposizione (il cibo) e, sognando ad occhi aperti il cappone coi gobbi, ha scritto "cardo" invece di "cardine"?
«Ed elli avea del cool fatto trombetta». Anonimo del Trecento su Miles Davis
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
«Prima l'italiano!»
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- Ferdinand Bardamu
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Cardo per indicare la via principale degli accampamenti romani, e delle città di costruzione romana, è messo a lemma nel De Mauro. È invece assente dal Treccani e dal DISC. Sospetto che sia di recente introduzione.
Cardo, tra l’altro, forma con decumano un’accoppiata linguisticamente incoerente: cardo è un latinismo puro, decumano un latinismo adattato. Allora o diciamo cardo e decumanus o cardine e decumano…
Cardo, tra l’altro, forma con decumano un’accoppiata linguisticamente incoerente: cardo è un latinismo puro, decumano un latinismo adattato. Allora o diciamo cardo e decumanus o cardine e decumano…
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Cardo è presente anche nel Devoto-Oli, che rimanda a cardine per l'accezione.
In Avviamento alla etimologia italiana, Giacomo Devoto scrive:
In Avviamento alla etimologia italiana, Giacomo Devoto scrive:
cardo, lat. tardo cardus, class. carduus, privo di connessioni attendibili, ma, come caedus con caedere, forse collegato con un *cardere, ampl. in -d di carere 'cardare' come tendere di tenere; v. carminare.
carminare, dal lat. carminare 'scardassare' da carmen 'strumento per cardare' e questo da carere 'cardare', che ha corrispondenti evidenti solo nell'area baltica; cfr. cardo.
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D’accordo, Roberto, ma codesto non è il cardo «cardine» che qui si discute: è il cardo «gobbo/riccio/scardasso».Freelancer ha scritto:In Avviamento alla etimologia italiana, Giacomo Devoto scrive:
cardo, lat. tardo cardus, class. carduus, privo di connessioni attendibili, ma, come caedus con caedere, forse collegato con un *cardere, ampl. in -d di carere 'cardare' come tendere di tenere; v. carminare.
carminare, dal lat. carminare 'scardassare' da carmen 'strumento per cardare' e questo da carere 'cardare', che ha corrispondenti evidenti solo nell'area baltica; cfr. cardo.
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