
Da cosa deriva la negazione "un" in fiorentino? Vi sono affinità con il siciliano "nun"? In tal cosa forse sarebbe più corretto scrivere 'un con l'apostrofo?
grazie
Moderatore: Dialettanti
Accade in quasi tutt’i dialetti toscani, ma solo quando la consonante successiva è una /l/ o, meno sistematicamente, una /r/, e solo nelle varianti rustiche o comunque a ritmo allegro:Millermann ha scritto:Quando questo "on" non è seguito da un'altra n o da una vocale (quindi, quasi sempre), cade anche la seconda n, o meglio si assimila alla consonante successiva, provocandone il raddoppiamento:
Non lo so - Ôllu sàcciu
Non si vede - Ôssi vide
Accade questo anche nel fiorentino?
Non è facile capire dai pochi esempi. Zona Lausberg, cioè a vocalismo sardo o zona di transizione tra vocalismo sardo e siciliano? Se non sbaglio c'è metafonia con dittonghi discendenti. Nel suo dialetto è usato sempre tenere o, come in alcuni, c'è differenza fra avere lessicale (tenere) e avere possessivo (avere)? Azzardo che il suo dialetto sia uno di questi: Tortora, Aieta, Laino Borgo, Santa Domenica Talao, San Nicola Arcella, Scalea, Verbicaro, Grisolia, San Donato di Ninea, Buonvicino.Millermann ha scritto:Ho notato una certa analogia col mio dialetto (cosentino tirrenico, al confine fra i dialetti alto-meridionali e meridionali estremi)…
Dall'indizio che avevo fornito (al confine fra i dialetti alto-Zona Lausberg, cioè
a vocalismo sardo o zona di
transizione tra vocalismo
sardo e siciliano?
Per quanto concerne tenere per avere, qui si usa in entrambe le accezioni, lessicale e possessiva. Avere si usa solo come ausiliare.Nel
suo dialetto è usato sempre
tenere o, come in alcuni, c'è
differenza fra avere lessicale
(tenere) e avere possessivo
(avere)?
Il mio dialetto non è, perciò, nessuno di quelli da lei citati. Se vuole, le lascio ancora il dubbio, con un nuovo indizio: cerchi pure direttamente tra le isoglosse, dal lato tirrenico!Azzardo che il suo
dialetto sia uno di questi:
Tortora, Aieta, Laino Borgo,
Santa Domenica Talao, San
Nicola Arcella, Scalea,
Verbicaro, Grisolia, San
Donato di Ninea, Buonvicino.
Anche a Roma si dice cosí. Mi sono sempre chiesto se fosse accettabile in italiano standard.Infarinato ha scritto:Ricordiamo inoltre che ’un è negazione soltanto preverbale (’un si vede); la negazione prenominale è no /nɔ*/ (Pisa, no Firenze).
…o a ritmo allegro. Ma è concettualmente sbagliato parlare di «riduzione a semplice vocale»: come Lei stesso riconosceva nel suo primo intervento, si tratta di assimilazione [totale] regressiva.Millermann ha scritto:Dunque, se ho ben inteso, solo in alcuni casi la negazione si riduce a semplice vocale, e solo in un registro poco sorvegliato…
No, non è accettabile.SinoItaliano ha scritto:Anche a Roma si dice cosí. Mi sono sempre chiesto se fosse accettabile in italiano standard normale.Infarinato ha scritto:Ricordiamo inoltre che ’un è negazione soltanto preverbale (’un si vede); la negazione prenominale è no /nɔ*/ (Pisa, no Firenze).
Utenti presenti in questa sezione: Nessuno e 3 ospiti