Pronuncia dei derivati con prefisso «post-»
Moderatore: Cruscanti
M'è venuto in mente un esempio, ancorché molto stupido. Immaginiamo per un momento che gas si pronunci /gaz/. Qui di seguito le varie combinazioni [valide per il sottoscritto]:
1- Gas sbalorditivo: percepisco un allungamento di /z/, come se ci fosse una leggera geminazione.
2- Gas speciale: l'incontro/scontro tra la sonora e la sorda va a vantaggio della sorda. La sonora scompare. Anche in questo caso percepisco un allungamento del fono (/s/) e una leggera geminazione.
La successione fono sordo e fono sonoro produce gli stessi effetti:
3- Gas sbalorditivo (gas = /gas/): soppressione di /s/ e allungamento di /z/ con leggera geminazione.
In sostanza, sembra che il primo fono s'assimili al secondo.
1- Gas sbalorditivo: percepisco un allungamento di /z/, come se ci fosse una leggera geminazione.
2- Gas speciale: l'incontro/scontro tra la sonora e la sorda va a vantaggio della sorda. La sonora scompare. Anche in questo caso percepisco un allungamento del fono (/s/) e una leggera geminazione.
La successione fono sordo e fono sonoro produce gli stessi effetti:
3- Gas sbalorditivo (gas = /gas/): soppressione di /s/ e allungamento di /z/ con leggera geminazione.
In sostanza, sembra che il primo fono s'assimili al secondo.
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Certo, è (o meglio, dovrebbe essere) cosí: in italiano (e in latino) l’assimilazione consonantica è sempre regressiva (cfr. posdentale, posliminio…).Ivan92 ha scritto:In sostanza, sembra che il primo fono s'assimili al secondo.
La pronuncia non assimilata (o assimilata progressivamente) deriva semplicemente dall’eccezionalità degl’incontri in esame per la fonotassi italiana e dall’esigenza (piú o meno giustificata a seconda delle parole coinvolte e della particolare situazione comunicativa) di evidenziare la composizione.
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Sì. Evidentemente la /t/ sparisce, ma lascia una traccia.Ivan92 ha scritto:Bel quesito, caro Valerio.Non so quali esempi proporre, ma in compenso mi sono accorto che nel pronunciare posmoderno dico /pɔsmo'dɛrno/. Insomma, la esse è sorda, laddove qualsiasi sequenza -sm- dovrebbe esser pronunciata /-zm-/. Accade anche a voi?
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Però, secondo me, bisogna parlare molto lentamente.Millermann ha scritto:Bene, forse mi sbaglio, ma io non trovo impossibile passare da sorda a sonora (e viceversa), parlando abbastanza lentamente.
Assimilata nella sonorità o cancellata?Millermann ha scritto:]Nel parlare veloce, invece, mi sembra che la seconda s venga "assimilata", pronunciando, in pratica:
1) Una mise bagliata
2) Una mise peciale
3) Una miss bagliata
4) Una miss peccale
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Sí, intendo dire assimilata nella sonorità (come ha spiegato Infarinato, penso che quest'assimilazione progressiva sia dovuta all'esigenza particolare di differenziare mise da miss).
Ciò non toglie che pronunciare mi/z:/peciale o mi/s:/bagliata sia piuttosto innaturale!
Per il dipi, comunque, la pronuncia [miz'mare] è "tollerata" (ossia, non consiglia l'assimilazione regressiva).
Ciò non toglie che pronunciare mi/z:/peciale o mi/s:/bagliata sia piuttosto innaturale!

Per il dipi, comunque, la pronuncia [miz'mare] è "tollerata" (ossia, non consiglia l'assimilazione regressiva).
In Italia, dotta, Foro fatto dai latini
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A me verrebbe di staccare le parole; in alternativa cambierei aggettivo.
In italiano non è frequente, mentre in sardo capita molto spesso di avere la s finale, ché il plurale dei nomi si forma con l'aggiunta della esse. Nel caso di due esse in confine di parola noi generalmente aggiungiamo un i alla esse finale.
In italiano non è frequente, mentre in sardo capita molto spesso di avere la s finale, ché il plurale dei nomi si forma con l'aggiunta della esse. Nel caso di due esse in confine di parola noi generalmente aggiungiamo un i alla esse finale.
Proprio questo non capisco. Vero è che miss è un forestierismo. Di qui, forse, il trattamento particolare che Canepari gli riserva. Però mi sarei aspettato un trattamento diverso per post-moderno: sia /-sm-/ sia /-zm-/ sono pronunce abbastanza consigliabili. Non sarebbe stato meglio scrivere pɔstmoˈdɛrno, -zm-; -sm-?Millermann ha scritto:Per il dipi, comunque, la pronuncia [miz'mare] è "tollerata" (ossia, non consiglia l'assimilazione regressiva).
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L'ultima è una via di mezzo tra la prima e la seconda.Ivan92 ha scritto:Però mi sarei aspettato un trattamento diverso per post-moderno: sia /-sm-/ sia /-zm-/ sono pronunce abbastanza consigliabili. Non sarebbe stato meglio scrivere pɔstmoˈdɛrno, -zm-; -sm-?
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Proprio cosí: si tratta pur sempre di pronunce italianizzate di parole straniere.Ivan92 ha scritto:Proprio questo non capisco. Vero è che miss è un forestierismo. Di qui, forse, il trattamento particolare che Canepari gli riserva.Millermann ha scritto:Per il dipi, comunque, la pronuncia [miz'mare] è "tollerata" (ossia, non consiglia l'assimilazione regressiva).
No, perché codeste sono le possibili pronunce di postmoderno, non di posmoderno (tassativamente con /-zm-/ per l’ortoepia italiana).Ivan92 ha scritto:Però mi sarei aspettato un trattamento diverso per post-moderno: sia /-sm-/ sia /-zm-/ sono pronunce abbastanza consigliabili. Non sarebbe stato meglio scrivere pɔstmoˈdɛrno, -zm-; -sm-?

La ringrazio. 


Ma se sono le possibili pronunce di postmoderno, che fine ha fatto la t?Infarinato ha scritto:No, perché codeste sono le possibili pronunce di postmoderno, non di posmoderno (tassativamente con /-zm-/ per l’ortoepia italiana). ;)

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La fine che fa ogni consonante di troppo in una sequenza innaturale per un italofono.Ivan92 ha scritto:Ma se sono le possibili pronunce di postmoderno, che fine ha fatto la t?

Non fa una piega.Infarinato ha scritto: La fine che fa ogni consonante di troppo in una sequenza innaturale per un italofono. :)


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