Adattamento di «imam»

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Ferdinand Bardamu
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Adattamento di «imam»

Intervento di Ferdinand Bardamu »

Prendo spunto da questo intervento su Facebook del nostro utente GM per fare qualche osservazione.

A dispetto dell’«improprio raccostamento» con īmān, ‹fede›, a mio parere è preferibile imano a imamo, perché gli adattamenti migliori sono quelli che avvicinano la parola straniera a modelli già presenti nella lingua d’arrivo, in questo caso alle parole formate con suffisso -iano/-ano (es. decano, scrivano, casigliano, capitano, ecc.).

Uno dei rarissimi esempi d’adattamento integrale avvenuti nella nostra lingua negli ultimi venti, trent’anni è infatti talebano, che è anch’essa una parola derivante da un’improprietà (morfologica), giacché ṭālibān in persiano è un plurale.
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Infarinato
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Intervento di Infarinato »

Sono d’accordo. Tanto piú che questo è il classico caso di adattamento già registrato, per cui il ricorso all’onomaturgia appare del tutto ingiustificato.
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G. M.
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Intervento di G. M. »

In tutta franchezza, non sono sicuro: se imano fosse parola normalmente usata nella nostra lingua, non avrei assolutamente nulla da ridire: ma purtroppo così non è. Condivido i ragionamenti di Ferdinand sulla lingua d'arrivo, ma nel caso in esame la parola è ben nota e usata con la emme, imam: non ho grandi speranze di rendere appetibile imano come traducente, se già in partenza un vocabolario autorevole come il Treccani sembra di fatto sconsigliare il termine... :?
Si tratta comunque di un'onomaturgia lieve; e vedo solo ora che imamo si trova già usato in vari testi.
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Ferdinand Bardamu
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

Lei e io sappiamo bene che né imanoimamo avranno alcuna possibilità di successo in questo momento. Tanto vale dunque limitarsi a considerazioni puramente teoriche, che si fondano sui precedenti: solitamente una parola straniera aveva piú possibilità di essere adattata se si poteva raccostarla a parole di struttura simile già presenti in italiano. Oltre a quelli già citati, le faccio anche l’esempio di bolina, che adatta in una sorta di falso diminutivo l’inglese bowline.

Ad ogni modo, faccio mie le osservazioni di Infarinato e ne aggiungo un’altra: è pur vero che il Treccani «sconsiglia» l’uso di imano, ma è altrettanto vero che mette a lemma imano e non imamo, almeno nella sua versione in linea. Quanto al rispetto della forma originaria del forestierismo, mi limito a notare di sfuggita come, in passato, le parole straniere subissero adattamenti e alterazioni dovute anche a paretimologia, come ad es. vedetta per veletta. Non avrei paura, dunque, di un adattamento cosí, in fondo, inappariscente come quello di imano, tanto piú che in talebano non è stato aggiunto soltanto un /o/ alla fine, ma si è pure mutato in /e/ il suono che si sarebbe potuto facilmente adattare in /i/: ṭālibāntalebano.
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Infarinato
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Intervento di Infarinato »

E poi il Treccani non «sconsiglia» imano: si limita semplicemente a ricordare che è l’«[a]dattamento ital. dell’arabo imām (v. imam), per improprio raccostamento a īmān ‹fede›»… che è un’altra cosa. ;)
Ivan92
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Intervento di Ivan92 »

Io l'ho trovato scritto nella traduzione italiana del Ponte sulla Drina, per cui si potrebbe usare tranquillamente. Parlo di imano.
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Carnby
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Intervento di Carnby »

Un po’ scontato, ma qui si dice imamme. :)
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Lorenzo Federici
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Re: Adattamento di «imam»

Intervento di Lorenzo Federici »

Infarinato ha scritto: gio, 21 set 2017 17:52 «[...] per improprio raccostamento a īmān ‹fede›»
Mi sembra abbastanza fantasiosa come ipotesi. Le -m e -n finali si scambiano un po' sempre, basti pensare a quanta gente dice *ramadam per ramaḍān; diverso è il discorso di vedetta.
Fuori tema
Più nel dettaglio: ipotizziamo d'avere una lingua x con un termine da adattare affine alla cultura del popolo che parla l'x, qualcosa tipo *fetēs che magari indica l'insieme delle credenze della religione associata a questa cultura.

Facendone un adattamento, specialmente non conoscendo la lingua d'origine, un parlante italiano andrà a creare più spontaneamente *fedezza, accostandolo a fede, piuttosto che un più etimologico fetezza, in particolar modo se il termine lo sente soltanto con l'orecchio e non lo trova scritto da nessuna parte.

Ciò è proprio quello che è successo con vedetta da veletta.
La questione mi sembra più semplice: -ano è la terminazione di tanti sostantivi italiani, -amo è un suffisso soltanto verbale; se si va ad adattare, si preferirà usare inconsciamente desinenze che già sono italiane.
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G. M.
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Re: Adattamento di «imam»

Intervento di G. M. »

Lorenzo Federici ha scritto: mar, 11 giu 2024 21:29 [...] -ano è la terminazione di tanti sostantivi italiani, -amo è un suffisso soltanto verbale; se si va ad adattare, si preferirà usare inconsciamente desinenze che già sono italiane.
Sicuramente può darsi che -ano sia più spontaneo, forse per l'uso più frequente. Non è però esatto dire che -amo sia una terminazione solo verbale: abbiamo Abramo, Adamo, Roboamo, Ferragamo; ramo. (Dai verbi richiamo, ricamo, reclamo). Questi sono termini ben consolidati, e non si osserva —o almeno io non ne ho avuto sentore— una tendenza a deviare verso *Abrano, *Adano1, eccetera; non so se ci sia stata in passato, o ci sia in qualche uso regionale.
Infarinato ha scritto: gio, 21 set 2017 12:21 [Q]uesto è il classico caso di adattamento già registrato, per cui il ricorso all’onomaturgia appare del tutto ingiustificato.
G. M. ha scritto: gio, 21 set 2017 16:40 Si tratta comunque di un'onomaturgia lieve; e vedo solo ora che imamo si trova già usato in vari testi.
Un'aggiunta necessaria: imamo è registrato (come variante) nel GDLI. (Al tempo il vocabolario non era ancora accessibile in Rete). Con Ngram Viewer possiamo confrontare le due forme.

Oggi mi sento più propenso ad accettare imano; mi resta il dubbio sulla nostra capacità (di noi italofoni tutti, non noi di Cruscate :P) di mantenere una terminologia coerente: il GDLI ha imano e imanato come prima scelta, ma poi ha imamiti senz'alcuna variante...

Cioè, l'uso della m qui non è importante per me; ci pensavo, ci penso, perché cerco di valutare quale possa essere la soluzione più stabile e coerente nel complesso.

[1. Invece così in ispagnolo, almeno in qualche caso: imán, Adán, a volte Abr[ah]án...]
valerio_vanni
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Re: Adattamento di «imam»

Intervento di valerio_vanni »

Lorenzo Federici ha scritto: mar, 11 giu 2024 21:29
Infarinato ha scritto: gio, 21 set 2017 17:52 «[...] per improprio raccostamento a īmān ‹fede›»
Mi sembra abbastanza fantasiosa come ipotesi. Le -m e -n finali si scambiano un po' sempre, basti pensare a quanta gente dice *ramadam per ramaḍān
Confermo. Solo ora mi accorgo che si scrive con la "n".
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Lorenzo Federici
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Re: Adattamento di «imam»

Intervento di Lorenzo Federici »

G. M. ha scritto: mar, 11 giu 2024 22:19 Sicuramente può darsi che -ano sia più spontaneo, forse per l'uso più frequente. Non è però esatto dire che -amo sia una terminazione solo verbale: abbiamo Abramo, Adamo, Roboamo, Ferragamo; ramo. (Dai verbi richiamo, ricamo, reclamo).
Questi però ci arrivano tutti da un -amu(m) latino e poi sì, sono decisamente meno comuni. La desinenza -amo inoltre è fondamentalmente -am- della radice unito a -o del maschile, mentre per -ano c'è ovviamente la -o del maschile ma c'è -an- che ha l'idea di «che riguarda», come in montano, romano, cristiano e simili, che si presta meglio a fare da suffisso.
domna charola
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Re: Adattamento di «imam»

Intervento di domna charola »

In effetti, mi accorgo adesso che imam ha la m finale e non la n... probabilmente, proprio perché viene più naturale pensarlo terminante in -an, affine al nostro -ano. O forse perché, dal punto di vista della lingua locale di origine, le terminazioni in -an mi risultano assolutamente naturali...
E questo è uno scoglio non indifferente per gli adattamenti, perché gran parte del nord-Italia percepisce certe terminazioni per consonante come "naturali", essendo ben radicate nelle lingue locali.
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G. M.
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Re: Adattamento di «imam»

Intervento di G. M. »

(Aggiungo il rimando inverso al caso simile di caimacano).
valerio_vanni
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Re: Adattamento di «imam»

Intervento di valerio_vanni »

domna charola ha scritto: mer, 12 giu 2024 0:22 In effetti, mi accorgo adesso che imam ha la m finale e non la n...
All'inverso di me, che ero convinto di ramadam.
Avatara utente
G. M.
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Re: Adattamento di «imam»

Intervento di G. M. »

(Continua qui).
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