Proposta di linee-guida per la discussione sui forestierismi
Moderatore: Cruscanti
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Forse sì, però "deployment" descrive tutta le operazioni necessarie a rendere l'applicazione disponibile in Rete ad eventuali utenti che vorrano usarla. La diffusione/propagazione/divulgazione/trasmissione penso che tecnicamente avvenga nel momento in cui l'utente clicca (si può dire?) sul cololegamento e usa l'applicazione.Marco1971 ha scritto: Non potrebbe andar bene diffusione/propagazione/divulgazione/trasmissione/espansione?
Ho chiesto a un collega spagnolo e mi ha detto che loro traducono "deploy" con "desplegar". "Dispiegare" sarebbe poco adatto?
- giulia tonelli
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Un paio di commenti sui termini informatici.
Per deployment noi in azienda diciamo comunemente distribuzione, ma forse ciò è dovuto alla particolare natura del nostro software, che non viene veramente deployed su una rete, ma viene distribuito ai clienti che poi se lo installano (o lo facciamo noi). Quando i clienti lo deployano (perdonatemi) noi diciamo semplicemente installare.
Il termine core ha un significato particolare: quando un'applicazione su Unix schianta, spesso genera un file (e qui archivio non ci sta proprio) che si chiama core dump, esaminando il quale si può sperare di capire qualcosa sul perché l'applicazione è schiantata. I miei colleghi, provocandomi spasmi, in genere dicono "l'applicazione ha corato". In ogni caso il nome core, o core dump, che indica il file in oggetto, in questo caso non si può tradurre con nucleo. L'unica altra parola che indica una cosa del genere è inglese anch'essa, ed è log, altro termine che non saprei proprio come tradurre.
Mi sembra, comunque, che il punto di questa discussione non sia sostituire i termini molto tecnici, usati solo dagli addetti ai lavori, bensì cercare di sostituire i termini entrati nella lingua standard (file, software, hardware, ecc.). Forse non vale la pena di concentrarsi sui termini troppo specialistici.
Per deployment noi in azienda diciamo comunemente distribuzione, ma forse ciò è dovuto alla particolare natura del nostro software, che non viene veramente deployed su una rete, ma viene distribuito ai clienti che poi se lo installano (o lo facciamo noi). Quando i clienti lo deployano (perdonatemi) noi diciamo semplicemente installare.
Il termine core ha un significato particolare: quando un'applicazione su Unix schianta, spesso genera un file (e qui archivio non ci sta proprio) che si chiama core dump, esaminando il quale si può sperare di capire qualcosa sul perché l'applicazione è schiantata. I miei colleghi, provocandomi spasmi, in genere dicono "l'applicazione ha corato". In ogni caso il nome core, o core dump, che indica il file in oggetto, in questo caso non si può tradurre con nucleo. L'unica altra parola che indica una cosa del genere è inglese anch'essa, ed è log, altro termine che non saprei proprio come tradurre.
Mi sembra, comunque, che il punto di questa discussione non sia sostituire i termini molto tecnici, usati solo dagli addetti ai lavori, bensì cercare di sostituire i termini entrati nella lingua standard (file, software, hardware, ecc.). Forse non vale la pena di concentrarsi sui termini troppo specialistici.
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Mi sembra che qualcuno in precedenza abbia proposto "registro". Personalmente mi piace. In effetti che cos'è il "log" se ´non un registro delle operazioni compiute da un'applicazione?giulia tonelli ha scritto: Un paio di commenti sui termini informatici.
L'unica altra parola che indica una cosa del genere è inglese anch'essa, ed è log, altro termine che non saprei proprio come tradurre.
Io vorrei evitare di tenere un corso usando un linguaggio farcito di "deployare", "customizzare" e amenità varie. Pensavo che qui qualcuno mi potesse aiutare.giulia tonelli ha scritto: Mi sembra, comunque, che il punto di questa discussione non sia sostituire i termini molto tecnici, usati solo dagli addetti ai lavori, bensì cercare di sostituire i termini entrati nella lingua standard (file, software, hardware, ecc.). Forse non vale la pena di concentrarsi sui termini troppo specialistici.
Oltre ai citati "distribuzione" e "diffusione" si potrebbe parlare anche di "lancio" (se ho capito bene il contesto del suo caso).
Anche "deployment" in inglese è un termine generico che a seconda degli ambiti assume connotazioni diverse se si tratta di prodotti commerciali, installazioni di applicazioni e sistemi operativi o se si parla di operazioni militari.
Personalmente opterei per "distribuzione" o "diffusione" se, ripeto, ho capito bene il suo contensto.
Anche "deployment" in inglese è un termine generico che a seconda degli ambiti assume connotazioni diverse se si tratta di prodotti commerciali, installazioni di applicazioni e sistemi operativi o se si parla di operazioni militari.
Personalmente opterei per "distribuzione" o "diffusione" se, ripeto, ho capito bene il suo contensto.
Quella secondo me è la "fase di attivazione".ignorante1 ha scritto: La diffusione/propagazione/divulgazione/trasmissione penso che tecnicamente avvenga nel momento in cui l'utente clicca (si può dire?) sul cololegamento e usa l'applicazione.
Secondo me anche "dispiegare" andrebbe bene.ignorante1 ha scritto: Ho chiesto a un collega spagnolo e mi ha detto che loro traducono "deploy" con "desplegar". "Dispiegare" sarebbe poco adatto?
- giulia tonelli
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ignorante1, mi sembra il suo sia un intento lodevole e degno di sostegno. Tuttavia, penso che certe parole specialistiche siano ormai impossibili da soppiantare, e che log sia una di queste. Se dicessi a un cliente "mi mandi il registro di oggi" penso non capirebbe di cosa diamine sto parlando, anche perché, per ovvie ragioni di uniformità, i file in oggetto si chiamano log, e stanno in una cartella chiamata LOGS.
Anch'io detesto customizzare, anche perché completamente inutile: personalizzare serve ottimamente allo scopo.
Anch'io detesto customizzare, anche perché completamente inutile: personalizzare serve ottimamente allo scopo.
- Infarinato
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«Deployment»
Personalmente, trovo che distribuzione sia il traducente migliore, in quanto «non marcato».
Come ben rilevato da Giulia e Fabbe, talora deployment è semplicemente un modo altisonante/pseudotecnico per alludere a i[n]stallazione o lancio, e allora si farebbe bene a usare uno di questi (anche in inglese: installation o launch).
[Di]spiegamento mi sa un po’ troppo di militaresco (il che non sorprende visto che, almeno originariamente, questo è l’àmbito anche dell’inglese deployment), e l’userei solo qualora fossi realmente obbligato a discriminare fra distribution e deployment.
Fuori tema…

Giulia, ma lo sa che Lei è esattamente come me l’ero immaginata?
Come ben rilevato da Giulia e Fabbe, talora deployment è semplicemente un modo altisonante/pseudotecnico per alludere a i[n]stallazione o lancio, e allora si farebbe bene a usare uno di questi (anche in inglese: installation o launch).
[Di]spiegamento mi sa un po’ troppo di militaresco (il che non sorprende visto che, almeno originariamente, questo è l’àmbito anche dell’inglese deployment), e l’userei solo qualora fossi realmente obbligato a discriminare fra distribution e deployment.
Fuori tema…

Giulia, ma lo sa che Lei è esattamente come me l’ero immaginata?

- giulia tonelli
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Penso che discuteremo dei vari termini (più o meno informatici) analizzando le liste di parole inglesi organizzate per lettera.
Se ho ben capito siamo arrivati alla H grazie al lavoro di alcuni del forum.
Avevo pensato di aprire una nuova discussione riguardo i termini usati nei progetti di sviluppo in informatica ma credo sia meglio aspettare l'esito delle analisi delle parole inglesi per lettera proposta in questa discussione che sicuramente chiarificherà alcuni punti.
Se ho ben capito siamo arrivati alla H grazie al lavoro di alcuni del forum.
Avevo pensato di aprire una nuova discussione riguardo i termini usati nei progetti di sviluppo in informatica ma credo sia meglio aspettare l'esito delle analisi delle parole inglesi per lettera proposta in questa discussione che sicuramente chiarificherà alcuni punti.
- giulia tonelli
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Alcuni commenti sui termini proposti.
Nella C c'è check-in (nome, tradotto correttamente con accettazione), ma non c'è check-out, che presenta più gravi problemi, secondo me. Come si dice ho fatto il check-out (dall'albergo)?
Nella F per facility management si è proposto gestione facilitazioni, che secondo me non è corretto, essenzialmente perché in genere si usa in un contesto in cui facility non vuol dire facilitazione, bensì impianto, struttura, attrezzatura. Io lo sento usare, per esempio, nella seguente situazione: una banca ha bisogno di un certo sistema informatico per fare una certa cosa, e invece di comprare software e hardware e poi gestire il sistema all'interno, assolda una società che si mette le macchine e il software in casa propria (fuori dalla banca), e la banca vi accede dall'esterno, pagando ovviamente. In questo caso si dice che la banca ha acquistato il sistema in facility management. Io tradurrei gestione esterna.
Per quanto riguarda firewall, mi sembra tra un messaggio e l'altro si sia già detto, ma comunque firewall non vuol dire muro di fuoco. Vuol dire muro tagliafuoco, cioè muro a prova di fuoco.
Nella C c'è check-in (nome, tradotto correttamente con accettazione), ma non c'è check-out, che presenta più gravi problemi, secondo me. Come si dice ho fatto il check-out (dall'albergo)?
Nella F per facility management si è proposto gestione facilitazioni, che secondo me non è corretto, essenzialmente perché in genere si usa in un contesto in cui facility non vuol dire facilitazione, bensì impianto, struttura, attrezzatura. Io lo sento usare, per esempio, nella seguente situazione: una banca ha bisogno di un certo sistema informatico per fare una certa cosa, e invece di comprare software e hardware e poi gestire il sistema all'interno, assolda una società che si mette le macchine e il software in casa propria (fuori dalla banca), e la banca vi accede dall'esterno, pagando ovviamente. In questo caso si dice che la banca ha acquistato il sistema in facility management. Io tradurrei gestione esterna.
Per quanto riguarda firewall, mi sembra tra un messaggio e l'altro si sia già detto, ma comunque firewall non vuol dire muro di fuoco. Vuol dire muro tagliafuoco, cioè muro a prova di fuoco.
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Nella mia azienda il "facility manager" è la persona che gestisce tutto quello che riguarda gli aspetti logistici quali la posta interna, la ditta delle pulizie, i rapporti con gli affituari dei nostri edifici e così via.giulia tonelli ha scritto: Nella F per facility management si è proposto gestione facilitazioni, che secondo me non è corretto, essenzialmente perché in genere si usa in un contesto in cui facility non vuol dire facilitazione, bensì impianto, struttura, attrezzatura. Io lo sento usare, per esempio, nella seguente situazione: una banca ha bisogno di un certo sistema informatico per fare una certa cosa, e invece di comprare software e hardware e poi gestire il sistema all'interno, assolda una società che si mette le macchine e il software in casa propria (fuori dalla banca), e la banca vi accede dall'esterno, pagando ovviamente. In questo caso si dice che la banca ha acquistato il sistema in facility management. Io tradurrei gestione esterna.
La mia azienda è americana, ha sede in Germania e ha l'Inglese come lingua ufficiale.
Ho trovato questa definizione:
a (1) : something that makes an action, operation, or course of conduct easier -- usually used in plural <facilities for study> (2) : LAVATORY 2 -- often used in plural b : something (as a hospital) that is built, installed, or established to serve a particular purpose
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