«Bada come parli» ~ «bada a come parli»
Moderatore: Cruscanti
- Ferdinand Bardamu
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«Bada come parli» ~ «bada a come parli»
Oggi su Facebook la Crusca ha dato risposta a un quesito di un lettore riguardante la reggenza del verbo badare in unione con la frase come parli. La risposta è tratta da un passo della «Crusca per voi» del 1994, nel quale il professor Nencioni sostiene che badare, in questo caso, è un verbo vicario, cioè un verbo che ne sostituisce un altro piú proprio (per Nencioni: cercare e guardare) assumendone anche la reggenza. Conclude dicendo che la forma corretta è bada come parli.
La cosa non mi torna mica tanto. Badare è qui assunto nel significato di ‹fare attenzione›, con una sfumatura minacciosa (cfr. Treccani in linea, a.v. «Badare», 2d), perciò non sostituisce un verbo piú adatto. Quest’accezione, insomma, rientra «nel quadro delle specifiche competenze grammaticali» del verbo, al contrario dell’uso peculiare di vedere in frasi come vedi se tuo fratello è tornato. Ne consegue che badare non assume la reggenza di un supposto verbo da esso sostituito (come cercare o guardare, citati da Nencioni), ma mantiene quella sua propria, con a: bada a come parli.
Mi pare che la subordinata che segue l’imperativo bada possa rientrare fra le interrogative indirette. Solitamente, queste proposizioni sono introdotte dalla normale reggenza del verbo o della locuzione verbale della principale: «Tutto dipende da come verrà organizzata la ricostruzione», «Mi resi conto di quanto la salita fosse dura». Ciò nonostante, in Google Libri, limitando la ricerca al XIX secolo, ho trovato solo esempi di bada come:
Bada come parli, che ti scanno qual porco. (FONTE)
Entra, e bada come parli. (FONTE)
Bada come tu parli, impostore! e pensa a te, che sarà meglio. (FONTE)
Che cosa ne pensate? Nencioni potrebbe aver ragione a consigliare la forma senza la reggenza preposizionale, perché rappresentata nella tradizione letteraria, ma la sua spiegazione non riesce a farmi convinto.
La cosa non mi torna mica tanto. Badare è qui assunto nel significato di ‹fare attenzione›, con una sfumatura minacciosa (cfr. Treccani in linea, a.v. «Badare», 2d), perciò non sostituisce un verbo piú adatto. Quest’accezione, insomma, rientra «nel quadro delle specifiche competenze grammaticali» del verbo, al contrario dell’uso peculiare di vedere in frasi come vedi se tuo fratello è tornato. Ne consegue che badare non assume la reggenza di un supposto verbo da esso sostituito (come cercare o guardare, citati da Nencioni), ma mantiene quella sua propria, con a: bada a come parli.
Mi pare che la subordinata che segue l’imperativo bada possa rientrare fra le interrogative indirette. Solitamente, queste proposizioni sono introdotte dalla normale reggenza del verbo o della locuzione verbale della principale: «Tutto dipende da come verrà organizzata la ricostruzione», «Mi resi conto di quanto la salita fosse dura». Ciò nonostante, in Google Libri, limitando la ricerca al XIX secolo, ho trovato solo esempi di bada come:
Bada come parli, che ti scanno qual porco. (FONTE)
Entra, e bada come parli. (FONTE)
Bada come tu parli, impostore! e pensa a te, che sarà meglio. (FONTE)
Che cosa ne pensate? Nencioni potrebbe aver ragione a consigliare la forma senza la reggenza preposizionale, perché rappresentata nella tradizione letteraria, ma la sua spiegazione non riesce a farmi convinto.
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Re: «Bada come parli» ~ «bada a come parli»
Bisognerebbe far delle ricerche in merito, ma, con tutto il rispetto per il Nencioni, a me sembra che si tratti molto piú semplicemente di un altro tipo di reggenza del verbo badare (forse mutuato dall’altra sua accezione di «aver cura di»), testimoniata non solo dal tipo «bada come parli», ma anche dal modulo «di + infinito» (e.g., «bada di non scivolare») allato a quello «a + infinito»…
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Per la rubrica "Opinioni in libertà", eccomi qui a dare il mio frivolo contributo agostano. Non è possibile - domando - che l'espressione cristallizzata "bada come parli" abbia un'origine non "grammaticale", ma esclusivamente "fonetica" (scusate l'approssimazione terminologica)? Ovvero che all'inizio fosse un regolarissimo "bada a come parli" in cui, nel parlato (visto che si tratta di un'espressione eminentemente orale, "autentica" o riprodotta in un testo), la preposizione a è stata "fagocitata" dalla desinenza dell'imperativo bada?
«Ed elli avea del cool fatto trombetta». Anonimo del Trecento su Miles Davis
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
«Prima l'italiano!»
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In toscano badare è sinonimo di guardare (osservare ma anche accudire e fare attenzione a), infatti si dice "bada là", "bàdati" e "badare le pecore".
La frase "bada come parli" tratta dai testi pare ricalcare il parlato "badaccomeparli" (non "badacomeparli"), con la doppia c che non si scrive.
Nonostante tutto non sono del tutto convinto e se avessi da scriverlo metterei la a.
La frase "bada come parli" tratta dai testi pare ricalcare il parlato "badaccomeparli" (non "badacomeparli"), con la doppia c che non si scrive.
Nonostante tutto non sono del tutto convinto e se avessi da scriverlo metterei la a.
Saluto gli amici, mi sono dimesso. Non posso tollerare le contraffazioni.
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No, per via del raddoppiamento fonosintattico (cfr. quanto scritto poco sopra da Scilens).Animo Grato ha scritto:Ovvero che all'inizio fosse un regolarissimo "bada a come parli" in cui, nel parlato (visto che si tratta di un'espressione eminentemente orale, "autentica" o riprodotta in un testo), la preposizione a è stata "fagocitata" dalla desinenza dell'imperativo bada?
Re: «Bada come parli» ~ «bada a come parli»
Qui alla 4° riga si trova "badate A noi".
Saluto gli amici, mi sono dimesso. Non posso tollerare le contraffazioni.
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Re: «Bada come parli» ~ «bada a come parli»
…Che però non prova alcunché. 

- Animo Grato
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No... che potrebbe anche voler dire sì! Mi spiego meglio (anche con me stesso): la concomitanza di una resa "ammorbidita" del raddoppiamento e di una "trascrizione" approssimativa non potrebbe aver portato a questo risultato (da un originale "bada a come parli")? Una grafia "per difetto" di una geminazione già imperfetta.Infarinato ha scritto:No, per via del raddoppiamento fonosintattico.
Poi - ripeto, anche se è superfluo - la mia è solo un'ipotesi meno che dilettantesca: se la ritiene improbabile, mi rimetto al Suo giudizio.
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Francamente, mi pare poco plausibile: il raddoppiamento fonosintattico, pur agendo sul piano sintagmatico anziché su quello paradigmatico, è un fenomeno fonematico, non meramente allofonico, ovvero serve a distinguere significati diversi (o, piú esattamente, significanti diversi) … tant’è vero che, almeno in passato, la grafia ne teneva conto (costantemente nelle univerbazioni, saltuariamente in confine di parola).Animo Grato ha scritto:…la concomitanza di una resa "ammorbidita" del raddoppiamento e di una "trascrizione" approssimativa non potrebbe aver portato a questo risultato (da un originale "bada a come parli")?
- Animo Grato
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Re: «Bada come parli» ~ «bada a come parli»
Perdonate l'intrusione, ma "quel bada a come parli" è da intendere come un'oggettiva, interrogativa o entrambe?
1)Bada a come parli= Bada al modo in cui parli.
2)Bada a come parli= Bada a in che modo parli.
Io sospetto che ci sia una doppia interpretazione, ma lascerei la parola a chi ne sa più di me.
1)Bada a come parli= Bada al modo in cui parli.
2)Bada a come parli= Bada a in che modo parli.
Io sospetto che ci sia una doppia interpretazione, ma lascerei la parola a chi ne sa più di me.
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Re: «Bada come parli» ~ «bada a come parli»
Nella grammatica di Serianni si legge:
Ad alcune relative che indicano la particolare modalità di svolgimento di un'azione («della maniera in cui...», «per il modo col quale...», ecc.) possono corrispondere proposizioni introdotte da come preceduto dalla preposizione adatta [...] (XIV, 253)
Re: «Bada come parli» ~ «bada a come parli»
Sì, quel tipo di costruzioni vale anche in altri casi.
Per esempio:
Per esempio:
- Parlo di quando lo fai = parlo del momento in cui lo fai.
- Con quelle parole mi riferivo a dove ti trovi adesso = mi riferivo al luogo in cui ti trovi adesso.
Chi c’è in linea
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