«Script»
Moderatore: Cruscanti
Ho notato infatti che si ha maggiore facilità a adattare col suffisso -ino che con -o/-e (mi viene in mente camion, non camione ma camioncino sí). Ma è sempre un alterato, come scriptino.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Re: Script
Riporto un fatto.
Mentre stavo guardando una videoguida sul linguaggio Java orientato agli oggetti, il professore (sì, l'autore del video è un docente) pronunziò la parola "automatismo" (al plurale) al posto di script.
Faccio notare che il professore è abbastanza seguito su YouTube (o, per anton., sul Tubo).
Mentre stavo guardando una videoguida sul linguaggio Java orientato agli oggetti, il professore (sì, l'autore del video è un docente) pronunziò la parola "automatismo" (al plurale) al posto di script.
Faccio notare che il professore è abbastanza seguito su YouTube (o, per anton., sul Tubo).
Se script fosse scripto, scripting language potrebbe essere linguaggio di scriptazione, o c’è caso che quest’ultima sia intesa come l’operazione opposta della criptazione, della quale compare qualche ricorrenza in rete?Marco1971 ha scritto:O, ripensandoci (ma so che è tutto vano), perché non il semplice adattamento scripto, con mantenimento del nesso consonantico latino per tenerlo distinto dallo scritto?
- marcocurreli
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In effetti non è molto semplice trovare un traducente adatto.
Neanch'io sono un programmatore, però da quello che ho capito uno "script" è un programma interpretato, mentre un programma in senso proprio è un programma complilato. Il "listato" è il testo di un programma o di una parte di esso, da leggere, e comprende del codice e dei commenti; non è nemmeno necessario che sia eseguibile.
A mio avviso in molti casi si può usare benissimo "programma" o "programmino", specialmente se si specifica il linguaggio: un programma in bash, in perl, in java, in python, etc.
Neanch'io sono un programmatore, però da quello che ho capito uno "script" è un programma interpretato, mentre un programma in senso proprio è un programma complilato. Il "listato" è il testo di un programma o di una parte di esso, da leggere, e comprende del codice e dei commenti; non è nemmeno necessario che sia eseguibile.
A mio avviso in molti casi si può usare benissimo "programma" o "programmino", specialmente se si specifica il linguaggio: un programma in bash, in perl, in java, in python, etc.
- Infarinato
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Non è esattamente cosí: in inglese, uno script è generalmente interpretato, ma un program può essere sia compilato sia interpretato, insomma è un iperonimo di script.marcocurreli ha scritto:[D]a quello che ho capito uno "script" è un programma interpretato, mentre un programma in senso proprio è un programma compilato.
Direi che colloquialmente va benissimo programmino, mentre temo che in àmbito formale ci dovremo rassegnare a sequenza di comandi… laddove non mi dispiace —e penso avrebbe qualche possibilità di successo— linguaggio di scriptazione.

Grazie, Infarinato, della sua opinione.
Dalle letture che ho compiuto, ho capito che uno script è utile per svolgere in automatico serie di operazioni, anche ripetitive, perciò penso che siano appropriati, e adatti a tutti i contesti, sia automatismo sia il conseguente linguaggio di automazione.
Scripto, tuttavia, come programma, e a differenza di automatismo, dà il vantaggio di poter formare pure gli alterati con tutta la loro gamma espressiva: ad esempio, scriptini potrebbero essere come quelli che ho scritto io per agevolarmi certe azioni svolte nel gestore (anche navigatore o esploratore) dei documenti, e che sono costituiti di brevi sequenze di comandi; per contro, scriptone potrebbe indicarne uno formato da tante piú righe di codice che racchiudono maggiore complessità con costrutti condizionali, cicli, funzioni ecc.
Condivido, infine, le considerazioni esposte sopra riguardo a programmino, mentre non mi convince l’uso di copione.
Dalle letture che ho compiuto, ho capito che uno script è utile per svolgere in automatico serie di operazioni, anche ripetitive, perciò penso che siano appropriati, e adatti a tutti i contesti, sia automatismo sia il conseguente linguaggio di automazione.
Scripto, tuttavia, come programma, e a differenza di automatismo, dà il vantaggio di poter formare pure gli alterati con tutta la loro gamma espressiva: ad esempio, scriptini potrebbero essere come quelli che ho scritto io per agevolarmi certe azioni svolte nel gestore (anche navigatore o esploratore) dei documenti, e che sono costituiti di brevi sequenze di comandi; per contro, scriptone potrebbe indicarne uno formato da tante piú righe di codice che racchiudono maggiore complessità con costrutti condizionali, cicli, funzioni ecc.
Condivido, infine, le considerazioni esposte sopra riguardo a programmino, mentre non mi convince l’uso di copione.
Re: «Script»
Nel mio caso non intendo usare traducenti che non mi convincano, e finora − di quelli proposti nella lista di Cruscate − non me ne convince alcuno!domna charola ha scritto:mi meraviglia vederlo usato ripetutamente e senza bacchettate...
Oddio, la svista può capitare a tutti e non si può pretendere sorveglianza da SS, però, ecco, mi è sembrato curioso che il bastardello sia riuscito a infiltrarsi impunito fra le righe...
A Lei quale tra i presenti? Tra parentesi le mie considerazioni:
- sequenza automatica d’istruzioni (oltremodo lungo);
- programmino (mi sa più di programma senza troppe pretese di qualità...),
- automatismo (incomprensibile che ci si riferisca ad un documento testuale di istruzioni da far eseguire ad un programma);
- copione (questo forse ha un suo perché, ma è troppo forte il richiamo all’accezione più comune della parola perché attecchisca).
- Infarinato
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Re: «Script»
Ricordiamo che un traducente italiano «semiufficiale» di script esiste già ed è sequenza di comandi.
- marcocurreli
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Re: «Script»
Sequenza di comandi è molto riduttivo. Uno script è un programma a tutti gli effetti, quello che lo distingue dai programmi veri e propri è sostanzialmente il linguaggio di programmazione.
Un "programmino" si può fare anche in C (il classico hello word dei manuali).
A questo punto direi di chiamarlo programma, specificando il linguaggio usato (programma in bash, in lua, in perl, in python etc. etc.). Quello che non penso che si possa tradurre è shell: non vedo alternative a "programma di shell".
Un "programmino" si può fare anche in C (il classico hello word dei manuali).
A questo punto direi di chiamarlo programma, specificando il linguaggio usato (programma in bash, in lua, in perl, in python etc. etc.). Quello che non penso che si possa tradurre è shell: non vedo alternative a "programma di shell".
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- Infarinato
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Re: «Script»
Temo che ci stiamo ripetendo (in violazione della regola n. 8 del nostro decalogo)… 
Cerchiamo di riassumere la situazione —non amo citarmi, ma in questo caso credo siano particolarmente importanti le fonti citate nei miei interventi precedenti:
(*) La metafora originaria kernel («nocciolo», propriamente «gheriglio») ~ shell («guscio») non sembra aver mai attecchito in italiano.
(Kernel è semplicemente il «nucleo» di un sistema operativo.)

Cerchiamo di riassumere la situazione —non amo citarmi, ma in questo caso credo siano particolarmente importanti le fonti citate nei miei interventi precedenti:
- L’OED ci dice che uno script è «un programma, segnatamente uno breve o semplice, nella forma di una sequenza di comandi registrata in un archivio di testo, che è eseguibile cosí com’è, senza il bisogno di essere compilato» (sott. mie);
- Tutti i programmi, anche i piú lunghi e complessi, sono —in fondo— delle «sequenze di comandi», ma il punto-chiave qui è che si tratta di un programma generalmente breve o semplice, perlopiú autonomo (= self-contained), interpretato (= non compilato) e il cui fine è —normalmente— quello di raccogliere, coordinare ed eseguire una serie di comandi [di sistema precompilati];
- Se ne deduce che:
- Script è un iponimo di programma;
- È perlopiú un «programmino», non necessariamente per lunghezza o complessità, ma per fine e funzionalità: in quanto tale, sequenza di comandi non è poi cosí riduttivo in quanto sottolinea l’aspetto caratterizzante di tale programma;
- Per uno script molto complesso, si può parlare genericamente di «programma di shell», il cui traducente ufficiale in italiano (e in francese) è —guarda caso— interprete di comandi (non dei comandi, come scrive la Guichipedía italiana
[…con significato piú ampio, shell è una qualsiasi interfaccia di sistema])(*), quindi, forse, il traducente migliore (ma assai lungo) di script in italiano è programma per interprete di comandi, abbreviabile in programma quando sia chiaro il contesto.
(*) La metafora originaria kernel («nocciolo», propriamente «gheriglio») ~ shell («guscio») non sembra aver mai attecchito in italiano.

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