Nel linguaggio comune, oggi il termine è usato primariamente nell'accezione 3.b (di fatto, scopro l'esistenza degli altri significati solo ora), che ha generato vari derivati ibridi: linkare, linkabile, linkografia, linkoteca...link ‹liṅk› s. ingl. [propr. «anello», e al plur. «catena»] (pl. links ‹liṅks›), usato in ital. al masch. – 1. Unità di misura di lunghezza del sistema anglosassone, equivalente a 0,2012 m. 2. In radiotecnica, tipo di accoppiamento induttivo tra circuiti oscillanti, costituito da una linea a bassa impedenza i cui estremi fanno capo a spire accoppiate con gli induttori dei circuiti oscillanti. 3. In informatica: a. Collegamento tra un calcolatore e le sue unità periferiche, o, anche, il collegamento tra due o più calcolatori. b. Negli ipertesti e nei siti web, collegamento fra una pagina e un’altra, o fra parti della stessa pagina, realizzato mediante un comando che si attiva posizionando il mouse su una porzione di testo, su un’icona o su un’immagine.
Il traducente più diffuso e normale, in quest'accezione, è collegamento ipertestuale. Si vede sùbito la difficoltà: dieci sillabe con sinalefe (nove, se ammettiamo la pronuncia /-twa̍-/ estranea alla fonotassi tradizionale) contro una sola dell'anglicismo. Il termine è allora spesso abbreviato nel solo collegamento.
La lista del fòro al momento ha «collegamento, nesso, rimando, legame; indirizzo; contatti».
Ho aperto il filone perché vedo che, nonostante le molteplici discussioni, a parte qualche intervento sparuto non si è quasi mai valutata nel fòro la soluzione che al momento mi sembra la migliore e che ho fatto mia da qualche anno, cioè allaccio.
In collegamento vedo due problemi: l'eccessiva lunghezza (cinque sillabe contro una) e l'eccessiva vaghezza: in informatica si possono avere un sacco di «collegamenti» diversi, e di fronte alla necessità di aggiungere ipertestuale per risolvere le ambiguità, oppure ripiegare sul rapido link (magari in un testo dove il concetto dev'essere ripetuto molte volte), temo che la maggior parte degli ita(ng)lofoni odierni sceglierà sempre il secondo. La risemantizzazione o specializzazione semantica è un buon metodo traduttivo, ma rischia di essere inefficace se introduce delle ambiguità (per esempio, topo per mouse sotto questo aspetto andrebbe invece benissimo, perché non ci sono altri topi con cui è possibile confondersi nell'àmbito informatico).
La cosa si potrebbe risolvere scegliendo un termine dal significato simile a 'collegamento' e adoperandolo poi con quest’accezione specifica, senza la necessità di precisare ogni volta ipertestuale. Mi piace allaccio perché mi sembra rendere bene l’idea, con un’immagine concreta per questo concetto informatico (similmente a come mi piace moltissimo filza per file); inoltre ha dalla sua la somiglianza collo spagnolo enlace e il catalano enllaç, che nelle rispettive lingue sono traduzioni di link.
I derivati ibridi si potrebbero rifare facilmente: allacciare, allacciabile, allaccioteca (...se qualcuno ne sentisse davvero il bisogno). La forma lunga hyperlink potrebbe essere calcata in iperallaccio (...idem).
Che ne pensate?