Apertura vocalica negli accorciamenti

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Ferdinand Bardamu
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Apertura vocalica negli accorciamenti

Intervento di Ferdinand Bardamu »

brg ha scritto: gio, 06 giu 2024 12:50Quando si abbrevia in "Lore" un nome come "Lorenzo", etimologicamente si dovrebbe dire "Lòre", ma nessun parlante centrosettentrionale lo farebbe…
Non so quale sia esattamente il suo punto, ma io sono settentrionale e lo abbrevierei cosí (anzi, chiamavo in questo modo un Lorenzo che conoscevo), pronunciandolo proprio cosí, certamente non Lóre… Allo stesso modo, per citare una parola «inesistente» ma di significante simile, lorem (ipsum) lo pronuncio lòrem. Mi sembra un’applicazione della massima di Migliorini «vocale incerta, vocale aperta».
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Lorenzo Federici
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Re: Apertura vocalica negli accorciamenti

Intervento di Lorenzo Federici »

Chiamandomi Lorenzo Federici, quando m'abbreviano il nome o il cognome tendo a notare come lo fanno. Per quanto riguarda l'apertura vocalica, la /ɔ/ è decisamente aperta, Lòre, così come Lòllo, Lòris e altri soprannomi simili, mentre Féde, forse per analogia con la parola fede, prende la /e/ chiusa. Ricordo d'aver sentito qualche Lóre, ma non da parlanti del Lazio.

È curioso notare anche come il cantante Fedez abbia la /ɛ/ aperta: /fɛdeʦ*/ (che da me è più [ˈfɛːdɛtts(ə)], ma in fonemi italiani è così). La stessa cosa vale per altri rappatori settentrionali che pronunciano il loro nome con la vocale almeno leggermente più chiusa, guardando la classifica di Spotify trovo Tedua (sarebbe /tɛ̍dua/, ma da me diventa [ˈtɛːdwa] così come individuo e parole simili), Sfera Ebbasta (/sfɛ̍ra/, ma qui è evidente l'accostamento al sostantivo), Bresh (/brɛ̍ʃ*/).

Questa regola mi sembra valere anche per nomi stranieri, che ovviamente prendono la vocale aperta. Un esempio è Eminem, che un po' in tutta Italia è /ɛ̍minem/ —da me più tipo [ˈɛminɛmm(ə)]— ma in inglese è apparentemente /ɛmɪnɛ̍m/.
brg
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Re: Apertura vocalica negli accorciamenti

Intervento di brg »

Lorenzo "il Lore" Marchesi, cantante del gruppo bergamasco "Folkstone", che si presenta: https://www.youtube.com/watch?v=z2HI4_koeUE&t=38s.
L'intervistatore romano che lo presenta: https://www.youtube.com/watch?v=94SnZiDauN8&t=65s.
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Carnby
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Re: Apertura vocalica negli accorciamenti

Intervento di Carnby »

Qui si dice Lóre (Lorenzo) e Féde (Federico) ma Fèdez.
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Infarinato
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Re: Apertura vocalica negli accorciamenti

Intervento di Infarinato »

Direi che vale sempre il principio miglioriniano «vocale incerta, vocale aperta», ma a patto che non intervenga l’analogia con comunissimi suffissi (o, piú in generale, con terminazioni) che presentino la vocale tonica chiusa: per esempio, ‑òre finale è praticamente impossibile in italiano/toscano (se non come riduzione di ‑uòre in parole quali suore, muore etc.*).

__________
Certo, ci sarebbero anche voci (dòtte e non solo) come mòre (in tutte le accezioni), ma si tratta appunto di plurali femminili o di verbi, non di sostantivi maschili singolari come livóre, liquóre, sapóre, ammiratóre e mille altri, da cui, inevitabilmente, anche Lóre;)
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Lorenzo Federici
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Re: Apertura vocalica negli accorciamenti

Intervento di Lorenzo Federici »

La cosa strana è che [-ˈɔrə] è sì, più comune in dialetto (le signòre, la sòre per «la sorella»), ma in italiano comunque lo pronunciamo alla toscana, [-ˈore]. Mi sembra strano che basti così poco a rendere Lòre la pronuncia principale qui.
valerio_vanni
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Re: Apertura vocalica negli accorciamenti

Intervento di valerio_vanni »

Personalmente non ricordo di essere entrato in contatto con quest'abbreviazione (Lòre - Lóre).

Però mi sono ricordato di aver sempre sentito chiamare Lory del Santo, in TV, con l'aperta.
valerio_vanni
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Re: Apertura vocalica negli accorciamenti

Intervento di valerio_vanni »

Questa come la pronunciate, con la chiusa o con l'aperta?

viewtopic.php?t=9753&sid=40cf3f02232eae ... e3e88d4280
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Re: Apertura vocalica negli accorciamenti

Intervento di G. M. »

valerio_vanni ha scritto: gio, 04 lug 2024 20:07 Questa come la pronunciate, con la chiusa o con l'aperta?

viewtopic.php?t=9753&sid=40cf3f02232eae ... e3e88d4280
Io spontaneamente Lòri.
Infarinato ha scritto: ven, 07 giu 2024 18:57 Direi che vale sempre il principio miglioriniano «vocale incerta, vocale aperta», ma a patto che non intervenga l’analogia con comunissimi suffissi (o, piú in generale, con terminazioni) che presentino la vocale tonica chiusa: per esempio, ‑òre finale è praticamente impossibile in italiano/toscano (se non come riduzione di ‑uòre in parole quali suore, muore etc.*).

__________
Certo, ci sarebbero anche voci (dòtte e non solo) come mòre (in tutte le accezioni), ma si tratta appunto di plurali femminili o di verbi, non di sostantivi maschili singolari come livóre, liquóre, sapóre, ammiratóre e mille altri, da cui, inevitabilmente, anche Lóre;)
Sono un po' dubbioso, perché in Lore l'-ore non mi pare che possa essere percepito come simile a un suffisso; e, forse, nemmeno a una «terminazione» (in senso generale) come quelle di livore, liquore e gli altri simili citati, per il fatto che Lore non ha sillabe precedenti. Se restringiamo l'attrazione per somiglianza strutturale ai termini in -ore similmente bisillabi, non mi pare che siano molti, e allora il principio della «vocale incerta, vocale aperta» può riacquisire forza; e se è vero che c'è un termine del lessico fondamentale come fióre, dall'altro lato c'è però un altrettanto fondamentale cuòre (sostantivo maschile singolare).
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Re: Apertura vocalica negli accorciamenti

Intervento di Infarinato »

G. M. ha scritto: gio, 04 lug 2024 20:52 [D]all'altro lato c'è però un altrettanto fondamentale cuòre (sostantivo maschile singolare).
Infarinato ha scritto: ven, 07 giu 2024 18:57‑òre finale è praticamente impossibile in italiano/toscano (se non come riduzione di ‑uòre in parole quali suore, muore etc.).
…Altrimenti detto: per quanto riguarda i sostantivi maschili singolari, ‑òre finale è praticamente impossibile in italiano se non nella sequenza (comunque rara per i maschili singolari) ‑uòre; in toscano moderno (e in romanesco), invece no (ma rimane rara per i maschili singolari). ;)
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Re: Apertura vocalica negli accorciamenti

Intervento di G. M. »

Perdoni, Infarinato, non capisco bene. Sì, -òre senza /w-/ in italiano è raro, e quindi ci può apparire fuori dalle forme consuete: ma il punto di «vocale incerta, vocale aperta» non è appunto la tendenza per i casi fuori dalle forme consuete?

Ciò che intendevo nel mio intervento —forse non sono stato chiarissimo— non è tanto che cuore possa esercitare un’attrazione determinante per l’apertura (per la quale è semmai solo un “di più”, ancorché forse non troppo trascurabile) —attrazione che, come dice lei, può essere facilmente messa in dubbio riapplicando il mio stesso ragionamento—, quanto che, viceversa, sono dubbioso circa la forza dell’attrazione verso la chiusura; il che mi sembrerebbe concedere più spazio all’adagio miglioriniano.
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Re: Apertura vocalica negli accorciamenti

Intervento di Infarinato »

Come ho già detto, «il principio miglioriniano» si applica laddove «non intervenga l’analogia con comunissimi suffissi (o, piú in generale, con terminazioni) che presentino la vocale tonica chiusa». Si pensi, per esempio, a due anglicismi —uno ottocentesco, l’altro novecentesco— quali ione e drone, dove secondo la suddetta regola si dovrebbe avere /ɔ/, ma si ha ovviamente /o/ per l’influsso del comunissimo suffisso ‑óne (…e, no, la pronuncia originale inglese non gioca alcun ruolo qui).
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Lorenzo Federici
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Re: Apertura vocalica negli accorciamenti

Intervento di Lorenzo Federici »

Mi viene da pensare che l'analogia —in questo caso— sia sentita soltanto dai parlanti toscani; effettivamente Lóre l'ho sentito praticamente solo in Toscana. Probabilmente il DiPI lo trascriverebbe così:
ˈlore, -ɔ- [T o, UMLR ɔ]
Per drone e ione la vocale è chiusa anche qui. In generale mi sembra che -óne, forse essendo un suffisso vero e proprio in italiano: -óre ce l'abbiamo dal latino, come suffisso effettivo esiste +tóre, divisóre è chiaramente latino e in italiano m'aspetterei dividitóre.

Però c'è da dire che lore, come in folclore, mi viene da pronunciarlo o /ˈlore/ o /ˈlɔr/, ma potrei essere strano io lì.
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