«Aborto»
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«Aborto»
Esiste un termine per differenziare l’aborto spontaneo dall’aborto procurato, come nell’inglese miscarriage ~ abortion? Ho trovato solo sconcio, inadatto, a meno di usare una grafia arcaizzante.
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Re: «Aborto»
Non è proprio esatto «grafia», meglio «forma arcaizzante»: avevo pensato a sconso e sconzo, citati all’inizio della voce del GDLI.
Comunque l’unico modo attuale per differenziare le due cose è usare aborto (per miscarriage, anche se ambiguo) e IVG (interruzione volontaria di gravidanza, per abortion).
Re: «Aborto»
Non mi sembra una gran soluzione...
Se si vuole usare IVG, come elemento "simmetrico" avrebbe più senso INVG che il semplice aborto.
Segnalo anche il termine feticidio.
- Aborto s'è sempre usato per entrambi i significati;
- IVG sa di eufemismo burocratico.
Se si vuole usare IVG, come elemento "simmetrico" avrebbe più senso INVG che il semplice aborto.
Segnalo anche il termine feticidio.
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Re: «Aborto»
Si rischia di entrare nelle interpretazioni politiche e relative polemiche, introducendo un termine che è già ideologicamente orientato.
Perché il suffisso -cidio indica uccisione, quindi implicitamente si sta equiparando il feto o l'embrione a qualcosa di vivo che viene ucciso. Al momento, a parte il caso di uccisione del feto nel corso del parto, la legge non considera gli altri casi come uccisione di alcunché, perché a monte l'embrione non viene considerato un vivente autonomo. Ora, sia ben chiaro, nonsi tratta di discutere qui se sia giusto o meno, ma semplicemente di analizzare il significato di un termine. E il termine embrionicidio sarebbe fortemente orientato politicamente. Cosa da evitarsi, almeno al livello della lingua ufficiale.
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Re: «Aborto»
In lingua bergamasca, oltre ad abòrt, esiste anche despèrsa (dispersa letteralmente).Carnby ha scritto: sab, 02 nov 2024 10:29 Esiste un termine per differenziare l’aborto spontaneo dall’aborto procurato, come nell’inglese miscarriage ~ abortion?
Re: «Aborto»
Suvvia, è evidente che l'utente Carnby intendesse sottolineare che, poiché l'interruzione volontaria di gravidanza in Italia si fa legalmente entro i novanta giorni dall'ultima mestruazione e poiché si parla di embrione e non di feto per due mesi o più dopo il concepimento, l'aborto così effettuato riguarda più spesso gli embrioni che i feti.domna charola ha scritto: dom, 03 nov 2024 17:16 Si rischia di entrare nelle interpretazioni politiche e relative polemiche, introducendo un termine che è già ideologicamente orientato.
Perché il suffisso -cidio indica uccisione, quindi implicitamente si sta equiparando il feto o l'embrione a qualcosa di vivo che viene ucciso. Al momento, a parte il caso di uccisione del feto nel corso del parto, la legge non considera gli altri casi come uccisione di alcunché, perché a monte l'embrione non viene considerato un vivente autonomo. Ora, sia ben chiaro, nonsi tratta di discutere qui se sia giusto o meno, ma semplicemente di analizzare il significato di un termine. E il termine embrionicidio sarebbe fortemente orientato politicamente. Cosa da evitarsi, almeno al livello della lingua ufficiale.
No, serve a distinguere quando l'aborto terapeutico è deciso dalla gestante, che può avvenire legalmente entro i primi novanta giorni, o da una valutazione medica specialistica, che può avvenire dopo quel limite temporale.
Re: «Aborto»
Provo a spiegarmi più chiaramente…
La voce è definita semplicemente come «[a]borto», e così anche in altri dizionari (Treccani, Devoto-Oli, De Mauro, Gabrielli…). Aborto indica la morte del feto/embrione, indipendentemente dalla presenza o assenza d'una volontà esterna. Non mi pare evidente, come scrive lei, che sconciatura, come anche sconcio prima (così intendo quel suo «sempre»), si possa riferire esclusivamente a un aborto non procurato.
La voce è definita semplicemente come «[a]borto», e così anche in altri dizionari (Treccani, Devoto-Oli, De Mauro, Gabrielli…). Aborto indica la morte del feto/embrione, indipendentemente dalla presenza o assenza d'una volontà esterna. Non mi pare evidente, come scrive lei, che sconciatura, come anche sconcio prima (così intendo quel suo «sempre»), si possa riferire esclusivamente a un aborto non procurato.
Re: «Aborto»
Le citazioni presenti alla voce sconciatura mi pare si riferiscano quasi esclusivamente all’aborto spontaneo. È pur vero che l’aborto procurato, nei secoli passati e in parte ancor oggi, è una cosa che «si faceva ma non si diceva».G. M. ha scritto: mar, 05 nov 2024 12:39 Non mi pare evidente, come scrive lei, che sconciatura […] si possa riferire esclusivamente a un aborto non procurato.
Re: «Aborto»
Direi esclusivamente. Ci può essere un dubbio solo sull'ultima citazione di Gioberti, perché manca il contesto e non si capisce a cosa alluda chiaramente. Ma tutte le altre sono chiaramente riferite ad aborti spontanei.
Resta la difficoltà di proporlo come traducente di miscarriage da contrapporre all'aborto (procurato) (in italiano se si dice "aborto" si intende sempre quello procurato; se è spontaneo lo si esplicita sempre), perché se già "aborto" sta per "perimento", che cosa allegra non è ma quantomeno espressa in modo neutro, sconciare mi sembra molto più marcato negativamente, volendo significare "rovinare", "guastare" (da ex conciare).
Resta la difficoltà di proporlo come traducente di miscarriage da contrapporre all'aborto (procurato) (in italiano se si dice "aborto" si intende sempre quello procurato; se è spontaneo lo si esplicita sempre), perché se già "aborto" sta per "perimento", che cosa allegra non è ma quantomeno espressa in modo neutro, sconciare mi sembra molto più marcato negativamente, volendo significare "rovinare", "guastare" (da ex conciare).
Re: «Aborto»
Non sempre: mi è capitato di recente di sentir dire che una donna aveva avuto due aborti. Erano spontanei: forse si capiva dal contesto, ma non era stato esplicitato e lì per lì ero rimasto un po’ turbato.✺✺✺ ha scritto: mar, 05 nov 2024 15:29 in italiano se si dice "aborto" si intende sempre quello procurato; se è spontaneo lo si esplicita sempre
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